Cos'è il cinema sostenibile o cinema verde e 3 esempi che non sapevi lo fossero

Il cinema sostenibile è una realtà che prende sempre più piede, sia nelle sale che nelle grosse produzioni cinematografiche: politiche e buone pratiche per portare la sostenibilità nella settima arte.

Che cos’è il cinema sostenibile? È qualcosa che esiste già da qualche decennio. Negli anni ’90, quando l’intero globo iniziava a prendere consapevolezza delle conseguenze dell’inquinamento e del rischio del cambiamento climatico, molti settori lavorativi si sono adoperati affinché si iniziasse a operare in maniera ecosostenibile.

Il rapporto tra cinema e sostenibilità

Già soltanto stando a casa a guardare una serie su piattaforma inquiniamo – film e serie sono su server e cloud, che comunque hanno una loro impronta di carbonio, sebbene più piccola di altre attività, ma ce l’hanno.

Immaginiamo che impronta di carbonio possa avere una qualunque produzione cinematografica, tra consumo energetico (per luci e materiale di scena che comporti energia, ma anche per le proiezioni nelle sale), rifiuti (scenografie che vengono utilizzate una volta sola, abiti di scena che finiscono in magazzini e perfino sprechi alimentari legati ai cestini per la troupe), utilizzo di acqua e materiali che non vengono riciclati.

Ovviare a tutto questo significa portare il cinema verso una dimensione maggiormente ecosostenibile.

L’impatto ambientale dell’industria cinematografica

Come riporta Green Film Shooting sono molti i modi in cui l’industria cinematografica accresce l’impronta di carbonio:

  • consumo energetico per luce e climatizzazione;
  • utilizzo di materiali poco o per nulla sostenibili (come la plastica, soprattutto se non si ricicla);
  • produzione di rifiuti vari, come detto dalla scenografia ai pasti;
  • sfruttamento di risorse naturali di un territorio (ma fortunatamente questo aspetto era già diventato desueto negli anni ’80).

Si stima che nella sola Londra l’industria cinematografica possa generare la stessa quantità di CO2 rispetto a una città di 20mila abitanti.

Tuttavia non si tratta solo di impronta di carbonio: il cinema sostenibile è un ambito in cui possiamo contribuire a rendere il Pianeta Terra ancora abitabile e restituire prospettive per il futuro alle giovanissime generazioni, che sono più consapevoli, sensibili ed ecologiche rispetto a chi le ha precedute.

Come rendere il cinema più sostenibile?

Cinema sostenibile
Fonte: iStock

Ci sono varie azioni che possono essere intraprese per rendere il cinema più sostenibile. E, come scrive Dx, queste azioni possono essere:

  • utilizzare proiettori che consumano meno energia e generano meno calore (come i proiettori laser);
  • ricorrere a dispositivi elettronici più duraturi e riparabili e riciclare le apparecchiature se dovessero diventare obsolete (possono essere donate a un’associazione no profit oppure a un museo a tema);
  • ricorrere alla consegna elettronica dei film (attraverso il cloud) oppure, se questo non fosse possibile, optare per fornitori che effettuino consegne in modo sostenibile, per esempio attraverso l’uso di furgoni elettrici o ibridi, e soprattutto che siano fornitori regionali, al fine di ridurre le emissioni legate al trasporto;
  • usare materiali di imballaggio riciclabili o biodegradabili;
  • ridurre gli imballaggi e in generale i rifiuti;
  • alimentare sale e set con energie rinnovabili.

Esempi e iniziative

Per quanto riguarda le sale, ci sono molti esempi di sale cinematografiche sostenibili in giro per il mondo, come per esempio quelle della catena KinoKor in Norvegia, dove gli spettatori effettuano in prima persona la raccolta differenziata, oppure Depot a Lewes in Uk in cui si è riutilizzato un ex birrificio e viene alimentato solo con energie rinnovabili, il Cinecittà di Nuremberg in Germania che si sta adoperando per sfruttare esclusivamente energia idroelettrica, la catena Pathé in Francia che ricorre a strategie di sostenibilità in base alle esigenze.

Sul fronte della produzione, come spiega LabCccb, nel 2018 tra i film più ecosostenibili di tutti i tempi c’è Jurassic World – Il regno distrutto del 2018. Tra le misure adottate in questa produzione ci sono l’eliminazione della plastica usa e getta, incentivi per il riciclo (con poster a forma di dinosauro), utilizzo di veicoli ibridi e il 75% di illuminazione con lampadine a Led.

Anche gli sprechi alimentari sono stati eliminati attraverso un programma di donazioni, che ogni giorno ammontava a 145 chilogrammi di cibo. Per non parlare del materiale da ufficio, che è stato donato alle scuole. Tra gli altri film e telefilm ecosostenibili si annoverano Spiderman 2, First Man – Il primo uomo, Mamma mia, Ghostbusters: Legacy e la serie tv Game of Thrones.

Poi c’è il discorso sulle politiche ad hoc. Dal 2017 in Unione Europea c’è il progetto Green Screen, che applica politiche ambientali per ridurre l’impronta di carbonio nell’industria audiovisiva. In Spagna, l’azienda municipale Promálaga provvede a sensibilizzare la popolazione sulle buone pratiche: e anche i film che qui vengono prodotti, se ecosostenibili, ricevono un’etichetta verde.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!