Cos'è il turismo rigenerativo: 8 destinazioni ed esempi turistici poco esplorati

Viaggiare è divertente, fa svagare e conoscere nuovi luoghi. Oggi lo si può fare sempre più in maniera sostenibile e rigenerativa. Non solo limitando il proprio impatto sull'ambiente delle destinazioni visitate, ma migliorandolo. Via al turismo rigenerativo.

Oggi più che mai è di vitale importanza provare a lasciare meno tracce negative sulla Terra, da parte di tutti noi che la abitiamo. Il turismo, per quanto parte integrante delle nostre vite e dell’economia dei Paesi del mondo, molto spesso causa un impatto sulle località visitate. Non tutti i turisti e non tutte le tipologie di turismo sono rispettosi dell’ambiente, delle comunità locali e delle tradizioni del luogo.

Il turismo rigenerativo è una scelta per conoscere, rispettare e migliorare i posti visitati, lasciando la meta turistica migliorata alla partenza rispetto all’arrivo.

Cos’è il turismo rigenerativo?

Turismo rigenerativo è l’espressione con cui si definisce non tanto un tipo di turismo, quanto più la mentalità con cui il viaggiatore affronta la sua vacanza. Si tratta infatti a tutti gli effetti di un viaggio turistico, che ha l’intento di far conoscere luoghi nuovi, ma anche di far svagare e divertire.

Quello rigenerativo è un modo di viaggiare che si presuppone l’obiettivo di generare un impatto positivo sull’ambiente, rispettando il più possibile l’eco-sistema del luogo, e sulle comunità locali. Un’alternativa molto più sostenibile che garantisce esperienze uniche, rispetto al turismo di massa.

Attraverso esperienze fatte con le persone locali, che contribuiscono alla conservazione dell’ambiente naturale, alla promozione di progetti comunitari e alla valorizzazione delle autenticità culturali e gastronomiche.

In questo modo, il viaggiatore rigenerativo cerca di lasciare le destinazioni visitate anche solo leggermente migliori rispetto a come le ha trovate. Senza la supposizione di insegnare alle comunità locali cosa fare e come fare sostenibilità. Ma attuandola lui stesso in prima persona, mettendosi al servizio della gente e della natura.

I principi fondamentali

Per poter effettuare turismo rigenerativo non bastano i viaggiatori con buone intenzioni, ma è necessario che le destinazioni scelgano di portare avanti un turismo diverso da quello che è stato fino ad oggi. Vediamo i principi e le caratteristiche fondamentali per poter parlare di turismo rigenerativo e sapere come farlo nel modo migliore.

1. Destinazioni eco-sistemi

La principale idea del turismo rigenerativo, che rappresenta un po’ il motore spinta di questi viaggi, è quella di vedere la destinazione come un eco-sistema, un essere vivente a tutti gli effetti, fatto di natura, animali, persone. Entrando in quest’ottica, il principio fondamentale diventa il rispetto dell’eco-sistema che già esiste e a cui il turista si deve adattare, migliorandolo dove possibile, o semplicemente adattandosi e cooperando con chi vive lì.

2. Natura al centro

Il primo principio porta inevitabilmente al secondo, infatti un viaggio rigenerativo nasce mettendo al centro la natura, che diventa protagonista di un luogo di destinazione turistica, non solamente lo sfondo. Scoprire, conoscere e comprendere la vegetazione, la flora e la fauna di una località, permette di capire anche cosa fare per rispettarle e proteggerle. Si parla di nature-based solutions, perché il turismo ha come obiettivo trovare soluzioni che rigenerino gli ecosistemi.

3. Importanza alle comunità

Per fare questo, è necessario conoscere la popolazione locale, infatti il turismo rigenerativo mette al centro anche le comunità, grazie a attività di empowerment, non solo di coinvolgimento. In questo modo le popolazioni si riappropriano del modello di turismo che preferiscono e desiderano nel loro territorio, che non abbia al centro il denaro e lo sviluppo meramente economico (con conseguente inquinamento e distruzione dell’ecosostenibilità).

4. Approccio specifico

Ogni territorio e ogni comunità ha le proprie esigenze e caratteristiche, il proprio eco-sistema, che si differenzia da altri luoghi. Il turismo rigenerativo deve considerare ogni destinazione a sé, studiano un turismo appositamente pensato, che tiene in considerazione l’ambiente, le persone, il territorio, le tradizioni e le culture. Ogni luogo ha le proprie unicità, che il turista rigenerativo vuole valorizzare e rispettare, non sovrastare o modificare.

5. Incentivare le destinazioni

Come dicevamo nell’introduzione del paragrafo, i turisti rigenerativi non possono raggiungere i propri obiettivi senza la collaborazione delle località. Una cosa che può fare è incentivare le comunità e le amministrazioni dei luoghi visitati a promuovere turismo rigenerativo. Mostrando un sistema diverso, non basato sul turismo tradizionale che mira all’economia e al successo su larga scala. Puntando più alla qualità che alla quantità, che garantisce un successo maggiore in termini anche di valorizzazione del territorio e dei propri abitanti.

Cosa c’è di più rispetto al turismo sostenibile

Il turismo rigenerativo è facilmente collegabile al turismo sostenibile, un altro approccio sempre più diffuso al viaggio e al turismo che impatti il meno possibile sui luoghi di destinazione. Tuttavia, non sono da confondere perché rappresentano due tipologie di mentalità e approcci differenti.

Il turismo sostenibile infatti ha come obiettivo la minimizzazione dell’impronta negativa del turismo sull’ambiente, e mira a non lasciare tracce, ridurre le emissioni, proteggere il più possibile il patrimonio naturale e la biodiversità della meta turistica.

Di conseguenza, si tratta di un utilizzo sostenibile e consapevole delle risorse ambientali, dei processi e dei sistemi eco-sostenibili già presenti. Il turismo rigenerativo invece, oltre a fare queste cose, cerca non solo di ridurre l’impatto negativo del turismo, ma di generare un impatto positivo. Per farlo, il turista rigenerativo contribuisce a progetti e programmi di rigenerazione con la comunità del luogo, così che l’ambiente e la popolazione traggano beneficio dal turismo, e non deterioramento.

I benefici del turismo rigenerativo

I benefici del turismo rigenerativo sono molti, rivolti soprattutto alle destinazioni, ma anche al viaggiatore stesso. Questo genere di approccio porta vantaggi a livello territoriale, per la comunità e per l’ambiente, in particolare crea un valore culturale, sociale e sostenibile che dura nel tempo, perché non è meramente economico e soggetto a mode passeggere.

Collaborando direttamente e mettendo al centro le comunità locali e le imprese, i visitatori portano benefici economici e ambientali a tutto il territorio.

Un vantaggio importante, che è anche l’obiettivo principale del turismo rigenerativo, è la salvaguardia e la rigenerazione degli ecosistemi delle destinazioni visitate. I turisti partecipano attivamente e contribuiscono economicamente a iniziative di ripristino ambientale e culturale. Anche loro traggono benefici dal turismo rigenerativo, perché possono fare esperienze di viaggio che comportano cambiamenti positivi nella propria vita e nel proprio modo di pensare.

Non solo il territorio viene migliorato dal turismo rigenerativo, ma anche i viaggiatori stessi, che si portano a casa un bagaglio inestimabile. Infine, la Terra è connessa, così come lo sono le vite che la popolano. Rigenerare e preservare l’ecosistema di un territorio, porta inevitabilmente a salvaguardare quello dell’intero pianeta. Una scelta, quindi, che riguarda tutti gli abitanti della Terra.

Esempi e destinazioni

turismo rigenerativo
Fonte: iStock

Come si fa turismo rigenerativo? Esistono diverse possibilità per poter mettere a frutto la volontà di affrontare un viaggio sostenibile, portando il proprio impatto positivo.

Un esempio di turismo rigenerativo è rappresentato dalla partecipazione a progetti con organizzazioni e comunità locali di ripristino di aree naturali, come la barriera corallina attività di protezione ambientale. Oppure si può scegliere di sostenere associazioni ed enti del luogo.

Una cosa che si può fare come turisti rigenerativi è anche seguire le norme delle destinazioni per quanto riguarda la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente. In destinazioni che hanno piani di sostenibilità per il loro territorio e progetti culturali.

Vediamo quali sono le destinazioni poco esplorate dal turismo convenzionale, dove poter fare turismo rigenerativo.

1. Nuova Zelanda

La Nuova Zelanda è uno degli esempi più conosciuti di turismo rigenerativo, perché negli ultimi anni ha fatto i conti con l’overtourism che la stava colpendo. Il turismo è ben visto e porta vantaggi al Paese, ma quando i turisti sono troppi, si rischia di rovinare l’ecosistema. La Nuova Zelanda ha pensato di introdurre una tassa fissa per i visitatori, che verrà utilizzata per contribuire alle spese di gestione dei parchi naturali.

L’ambiente è stato inoltre valorizzato, insieme alla cultura locale, grazie a campagne di comunicazioni, tra cui quella della Promessa Tiaki. Il visitatore è invitato a filmarsi mentre recita la promessa tradizionale, che dichiara di prendersi cura della Terra e della natura, e condividerla sui social per promuovere il turismo rigenerativo.

2. Mongolia

La Mongolia è un Paese dell’Asia con una bassissima densità demografica: è molto grande, e poco popolata, di conseguenza contiene vastissimi territori di natura incontaminata. Gli ecosistemi e il territorio vanno valorizzati, pertanto la Mongolia si presta perfettamente per un turismo rigenerativo, affidandosi a guide e operatori del luogo.

Inoltre, è possibile sostenere le tradizioni e le comunità locali affidandosi ad autisti locali per attraversare il paesaggio selvaggio, non facile da percorrere in autonomia e senza mezzi di trasporto adeguati. O alloggiando nei campi ger, dove si condividono i pasti con le famiglie nomadi.

3. Ecuador e Isole Galapagos

Veri e propri paradisi terrestri le Isole Galapagos e l’Ecuador, nazione di cui fanno parte, fanno molto affidamento sui turisti per potenziare le proprie risorse, e per i loro progetti di conservazione del territorio e dell’ambiente. Esistono diverse iniziative di ricerca attive oggi sulle Galapagos, che si possono sostenere donando a organizzazioni ONG, in protezione della fauna e degli ecosistemi delle isole.

4. Alto Adige

Senza andare troppo lontano, anche in Italia esistono zone che cercano di salvaguardare il bellissimo territorio del nostro Paese, incentivando un turismo etico e sostenibile. Il Trentino Alto-Adige è un esempio virtuoso a cui ispirarsi, che promuove da sempre un turismo volto alla sostenibilità, incentivando l’utilizzo di mezzi pubblici e biciclette, con l’attuazione di card “green”, che alcune strutture danno in omaggio ai propri ospiti per muoversi con i mezzi, oltre alla possibilità di sconti e ingressi a musei, parchi e luoghi culturali.

5. Costa Rica

In Costa Rica il turismo è una delle risorse economiche più influenti, pertanto il governo e gli enti locali promuovono il turismo, ma lo fanno in maniera sostenibile. Il turista può contribuire per aiutare nella costruzione di strutture che diano lavoro agli abitanti.

Ma anche nella conservazione dell’ambiente grazie al “Pura Vida Pledge”, un programma per incoraggiare i visitatori a intraprendere azioni che facciano la differenza nei confronti della popolazione locale. Un regolamento basato sui principi del turismo rigenerativo e sostenibile tra cui la compensazione di emissioni di carbonio, il volontariato e il rispetto dell’ambiente.

6. Abu Dhabi

Abu Dhabi partecipa attivamente al cambiamento green, attuando politiche e progetti per la sostenibilità. Tra le altre cose, ha destato grande partecipazione la lotta all’estinzione del dugongo, mammifero acquatico fortemente a rischio. Tra i progetti, il ripristino dei letti di alghe, delle barriere coralline e delle mangrovie lungo la costa. Tutte queste attività si prestano perfettamente al turismo rigenerativo, perché si può contribuire da viaggiatore esterno.

7. Islanda

Anche l’Europa è attiva nella preservazione dell’ambiente, in particolare a partire dal Green New Deal, e anche l’Islanda punta a raggiungere la neutralità dalle fonti fossili entro il 2040 e ha sviluppato una strategia che comprende, tra le altre azioni, anche il turismo sostenibile e rigenerativo. Con campagne di comunicazione che spingono i turisti a diventare parte attiva del cambiamento e della sostenibilità.

8. Benin

Il Benin è un Paese dell’Africa Occidentale, con una vegetazione ancora incontaminata e selvaggia, ma che fa molto riferimento, specialmente negli ultimi anni, al turismo rigenerativo e sostenibile per migliorare la sua situazione economica. Per questo, in Benin è possibile fare turismo rigenerativo nelle esperienze, appoggiandosi a operatori locali, anche nell’esperienza dei safari e nelle strutture di alloggio.

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