Estraniamento familiare: quali sono i motivi che possono allontanare dalla famiglia?

Quando si parla di estraniamento, ci si riferisce a quella condizione in cui i membri di un nucleo familiare, come si evince dall'espressione, divengono "estranei" gli uni rispetto agli altri, provocando un'interruzione dei rapporti, un allontanamento provvisorio o perenne e comunicazioni frammentate.

“Spesso, all’interno della mia famiglia, mi sento una persona estranea“. “Mia madre è come se fosse una sconosciuta“. “Non parlo con mio fratello da anni”. “Mio padre, per me, è come se non esistesse“. Incomprensioni, distanze, silenzi, in una parola: estraniamento.

L’estraniamento familiare è una condizione molto diffusa, le cui cause possono rintracciarsi in una molteplicità di fattori, da visioni del mondo discordanti ad abusi, da traumi mai risolti a ingerenze da parte di altri rapporti esterni alla famiglia stessa.

Vediamo di che cosa si tratta nello specifico e quali sono le sue caratteristiche.

Quali sono i motivi che possono allontanare dalla famiglia?

Quando si parla di estraniamento familiare, ci si riferisce a quella situazione in cui i membri di un nucleo familiare, come si evince dall’espressione, divengono “estranei” gli uni rispetto agli altri, provocando un’interruzione dei rapporti, un allontanamento provvisorio o perenne e comunicazioni frammentate.

I motivi per cui ciò accade possono essere numerosi, e, nella maggior parte dei casi, riguardano le seguenti aree:

  • abusi e violenze, a livello fisico, mentale o sessuale, che possono aver portato la vittima alla volontà di recidere la relazione familiare;
  • disaccordi e visioni del mondo dissimili, le quali concernono spesso i valori considerati fondamentali per ciascuno, su temi quali la religione, le scelte di vita, l’orientamento sessuale e la politica;
  • aspettative non soddisfatte, soprattutto se i genitori hanno la tendenza a proiettare sui figli le proprie ambizioni e le proprie ideologie (apparendo, così, opprimenti, ansiosi e invadenti);
  • problemi di salute mentale, ossia ansia, depressione, disturbi borderline, narcisismo e altre condizioni, le quali possono inficiare la qualità dei rapporti all’interno della famiglia per mancanza di protezione e comprensione;
  • relazioni tossiche, basate su manipolazione e controllo e promotrici di dinamiche disfunzionali, da cui si può avvertire l’esigenza di prendere le distanze;
  • trasferimenti e cambiamenti radicali di vita, come il vivere in una città diversa rispetto agli altri membri della famiglia o, addirittura, in un altro Stato, con la conseguenza di una diminuzione significativa dei contatti;
  • dipendenza da sostanze, le quali possono ridurre in maniera vertiginosa la fiducia dei membri che subiscono tale condizione;
  • influenza di partner e amici, responsabili, spesso, di un’alterazione del valore con cui si percepisce la famiglia, fonte di tensioni e incomprensioni;
  • comunicazione assente o inefficace, la grande nemica di qualsiasi tipo di rapporto, in particolar modo con i propri familiari, nonché causa di silenzi e fratture che possono durare anche molti anni, senza essere mai sanati.

L’importanza della salute mentale nei rapporti familiari

Come accennato, la salute mentale risulta di fondamentale importanza nella costruzione e nel nutrimento di rapporti familiari solidi, sani e soddisfacenti. Nello specifico, essa consente di esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni con maggiore facilità, garantendo una comunicazione fluida tra tutti i membri della famiglia.

Essa, inoltre, aiuta a gestire in maniera più equilibrata i conflitti e le divergenze, mediante un approccio costruttivo e senza permettere alle emozioni negative di prendere il sopravvento. Una buona salute mentale, poi, alimenta l’empatia, l’ascolto attivo e la comprensione, creando un ambiente sano dove tutti si sentono accolti, valorizzati e supportati dagli altri.

Senza dimenticare, ancora, la stabilità psicofisica che essa favorisce, riducendo il rischio di sviluppare stati d’ansia o di depressione che possono derivare da pattern familiari disfunzionali. Importante, infine, è anche il modello positivo offerto da genitori che si prendono cura della propria salute mentale, in particolar modo quando ci si trova a dover fronteggiare situazioni critiche e a sviluppare, di conseguenza, la propria resilienza di fronte alle difficoltà.

Meglio ricucire o tagliare i ponti?

In questi casi, quindi, che cosa è meglio fare? Allontanarsi del tutto o provare a ricucire i rapporti, apportando delle modifiche nella speranza che la relazione familiare migliori? Non si tratta di una decisione semplice, e molte esperienze di vita dimostrano che non sempre essa debba risultare definitiva e netta nell’arco di tutta la vita.

Le cose, infatti, possono cambiare, come dimostra la testimonianza di Nicoletta Cinotti:

Il fenomeno dell’estraniamento familiare ha riguardato anche me. Nel corso della mia vita ho interrotto i rapporti con la mia famiglia d’origine per circa cinque anni, con nessun contatto. Per altri sette anni i contatti sono stati infrequenti. Li ho ripresi grazie all’enorme lavoro che ho fatto per diventare genitore di me stessa, per cui ho curato gli ultimi anni di vita dei miei genitori affrontando contemporaneamente una situazione di estraniamento familiare. Questa volta, l’esclusa era mia sorella. Adesso che i miei genitori non ci sono più, ho ripreso i rapporti con mia sorella ma non ho nessun rapporto con mio fratello e con i miei nipoti, che pure amo.

Vediamo quali potrebbero essere i pro e i contro di ciascuna opzione.

Perché ricucire i rapporti? Pro e contro

Per quanto riguarda la scelta di ricucire i rapporti, i vantaggi potrebbero essere:

  • il recupero di relazioni significative e profonde;
  • la risoluzione dei problemi, che può comportare crescita personale e maggiore maturità emotiva;
  • sostegno e supporto in caso di bisogno.

Al contempo, vi possono essere anche degli svantaggi, quali:

  • il grande impegno che deriva dallo sforzo di ricucire i rapporti, e che non sempre conduce ai risultati auspicati;
  • e il rischio di ripetizione, soprattutto se determinate criticità non vengono eradicate del tutto.

Perché tagliare i ponti? Pro e contro

Per quanto concerne la scelta di tagliare i ponti, invece, tra i pro si potrebbero annoverare:

  • il miglioramento del benessere psicologico e della propria salute mentale, derivante dalla distanza fisica ed emotiva dalla fonte di stress;
  • e un acuito spazio per la crescita, conseguenza delle nuove occasioni e dei nuovi rapporti che si allontanano dalle dinamiche disfunzionali presenti in famiglia.

Non mancano, però, anche i contro, come:

  • il senso di perdita che può caratterizzare l’assenza di una relazione con la propria famiglia;
  • e i rimpianti che accompagnano il pensiero relativo a che cosa si sarebbe potuto fare per “salvare” la situazione.

Pro e contro dell’estraniamento familiare

Come è chiaro, si tratta, in ogni caso, di una scelta personale e intima, dettata dalle esigenze profonde di ogni individuo e dalle situazioni specifiche, impossibili da generalizzare e raggruppare in determinate categorie o azioni predefinite.

In generale, si può affermare che l’estraniamento familiare possa presentare dei lati positivi e dei lati negativi. Tra quelli positivi, troviamo:

  • cura della propria salute mentale e riduzione dello stress e dell’ansia;
  • indipendenza, autonomia e potere decisionale privo di influenze;
  • nuove opportunità, relazioni ed esperienze, che non sarebbero possibili in un contesto disfunzionale;
  • delineazione di confini e paletti, utili per il nutrimento e la comprensione della propria identità;
  • maggiore consapevolezza, derivante da una riflessione approfondita e autentica su se stessi e sui propri valori, lontano e “al sicuro” dal nucleo familiare.

Nello stesso tempo, tuttavia, possiamo incontrare anche dei lati negativi, quali:

  • senso di perdita, isolamento e tristezza, soprattutto quando vi sono legami profondi;
  • rimpianti e riflessioni su quanto si sarebbe potuto fare di diverso;
  • mancanza di un sostegno e di una rete di supporto, in particolar modo in momenti di crisi;
  • stigmatizzazione da parte della società per la scelta di allontanarsi dalla famiglia;
  • difficoltà relative a un tentativo di riconciliazione futura, lastricata di complicazioni ed emozioni forti.
La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!