Duvet days, cosa sono i "giorni del piumone" per la salute mentale dei lavoratori

I duvet days sono i "giorni del piumone" (dal termine inglese "duvet", "piumone", appunto), e, in senso lato, indicano un "giorno di riposo" cui si ricorre per ricaricare le energie, per prendersi cura del proprio benessere mentale e fisico o, più semplicemente, nel caso in cui non si abbia voglia di andare sul posto di lavoro e si avverta la necessità di ritagliarsi del tempo per sé. Vediamone meglio le caratteristiche.

Hai presente quelle giornate in cui ti svegli ma, di andare a lavoro, non ne hai proprio voglia? Quelle giornate in cui, al contrario, l’unica cosa che vorresti fare è stare a letto, leggere il libro che stanzia sul comodino da giorni e non riesci a finire, andare avanti con la serie TV che ti hanno appena consigliato o ultimare il podcast che hai iniziato in macchina, ma che non hai seguito fino in fondo a causa dei rumori del traffico?

Da qualche anno, queste giornate hanno un nome: “duvet days”, ossia i “giorni del piumone”. Di che cosa si tratta, perché è importante riservarsene qualcuno e dove è possibile chiederli al capo, senza rischiare sguardi torvi o parole offensive? Scopriamolo insieme.

Che cos’è un duvet day e perché è importante?

Come accennato, un duvet day è un “giorno del piumone” (dal termine inglese “duvet”, “piumone”, appunto), e, in senso lato, indica un “giorno di riposo” cui si ricorre per ricaricare le energie, per prendersi cura del proprio benessere mentale e fisico o, più semplicemente, nel caso in cui non si abbia voglia di andare sul posto di lavoro e si avverta la necessità di ritagliarsi del tempo per sé.

Proprio per il comfort, la tranquillità e la rilassatezza che questi giorni di riposo “programmati” offrono, i motivi per cui bisognerebbe concederseli (e i benefici che ne derivano), sono molteplici. Citiamo, per esempio:

  • la riduzione dello stress e dell’ansia, ottimale soprattutto per prevenire casi di burnout e ripristinare serenità ed equilibrio mentali;
  • la pausa dalla routine, utile non solo per staccare la spina e vivere una giornata differente, ma anche per alimentare la creatività e dare una nuova linfa alla produttività;
  • l’ascolto interiore e la riflessione personale, funzionali per acuire la consapevolezza di sé e porre il focus sulle proprie esigenze, indirizzando la propria vita verso il soddisfacimento di queste ultime;
  • il miglioramento della concentrazione, effetto derivante dallo svolgere azioni diverse rispetto a quelle abitudinarie e dal fornire una nuova spinta alle proprie energie, fisiche e mentali.

I benefici per il benessere mentale

I duvet days sono una toccasana soprattutto per quanto concerne la salute mentale, messa a dura prova dalla società contemporanea, immersa in una frenesia costante e in un’angoscia da performance altamente deleteria.

Ecco, allora, quali potrebbero essere i vantaggi dei “giorni del piumone”:

  • miglioramento dell’umore e della propria serenità;
  • riduzione della pressione (sociale, lavorativa, umana);
  • chiarezza mentale e acuita motivazione;
  • maggiore resilienza di fronte alle difficoltà quotidiane;
  • aumento della produttività e della creatività;
  • recupero delle energie fisiche e mentali.

Prendersi un giorno di riposo per assentarsi momentaneamente dalla routine e dalle incombenze della vita di tutti i giorni e riservarsi del tempo per sé, dunque, ha una serie di notevoli effetti positivi sul nostro benessere mentale, contribuendo a limitare i rischi dello stress e ad arginare le situazioni potenzialmente rischiose in questo senso.

Lo ha compreso molto bene la Gran Bretagna, dove i duvet days sono una “solida realtà” già dal 1996, e dove i lavoratori sono liberi di chiamare i propri capi – anche all’ultimo minuto – per avvertirli che non si presenteranno in ufficio (non solo per situazioni di disagio, ma anche, come abbiamo visto, per pura pigrizia – se così si può definire).

E, aspetto ancora più sorprendente: a livello legale, non è utile/necessario sapere, ai fini dell’indennità di malattia, quale sia il motivo dell’assenza (un malessere fisico o mentale o la mera mancanza di voglia di lavorare per un giorno), perciò… lunga vita alla privacy.

La gestione del riposo nell’era dello smart working

Ma non è sempre facile gestire i possibili sensi di colpa che derivano da una scelta di questo tipo, soprattutto quando in azienda vige l’amato-odiato smart working.

Nell’era del lavoro da casa, infatti, è più che mai fondamentale porre dei confini e mantenere un buon equilibrio tra vita professionale e privata. Come? Ecco alcuni suggerimenti:

  • stabilire degli orari definiti per lavorare e per dedicarsi a se stessi;
  • programmare delle pause nell’arco della giornata, in cui distrarsi momentaneamente;
  • separare gli spazi, creando un’area specifica per il lavoro e una per il tempo libero;
  • utilizzare app per la gestione del tempo, che possano aiutare a scandire la giornata mediante timer, promemoria o affini;
  • disattivare le notifiche di lavoro al di fuori dell’orario e disintossicarsi, in generale, dagli schermi;
  • riservarsi del tempo per fare esercizio fisico e, in generale, muovere il proprio corpo;
  • attuare delle tecniche di rilassamento, come la meditazione o la mindfulness, per ricaricare le energie.

Se a questo, poi, si aggiungono dei duvet days mirati, i vantaggi sono innumerevoli. Anche per quanto riguarda la produttività. Come precisa Tracy Nolan, direttrice creativa dell’agenzia di marketing digitale Glass Digital, infatti:

Il settore digitale è competitivo, quindi desideriamo introdurre vantaggi per i dipendenti che ci aiutino ad attrarre e trattenere il personale più talentuoso. La possibilità di usufruire dei giorni di piumone all’ultimo minuto significa che i dipendenti hanno anche la flessibilità di rimanere a casa quando si sentono stanchi, o il tempo è brutto o ci sono, per esempio, scioperi dei mezzi di trasporto.

E ancora:

Le ragioni possono essere le più svariate, ma il diritto a stare a casa è il medesimo. Finora il personale ha tratto davvero vantaggio da questa politica e abbiamo ricevuto molti feedback positivi senza alcun impatto sulla produttività. I desideri e le esigenze della nostra forza lavoro sono fortemente incentrati sui millennial, quindi siamo nella posizione privilegiata per poter introdurre politiche come questa.

Come organizzare un duvet day perfetto

Come programmare, quindi, un duvet day degno di questo nome?

In primo luogo, è utile organizzarlo in anticipo – salvo necessità urgenti e dell’ultimo minuto -, informando parenti, amici e colleghi del proprio “giorno del piumone”. In seguito, è necessario assicurarsi che l’ambiente sia accogliente, pulendo la stanza in cui si intende trascorrere il proprio tempo e creando un’atmosfera che veicoli rilassatezza e agio (ad esempio, con luci soffuse, candele o profumi peculiari).

A questo punto, si possono pianificare le attività: si può leggere un libro, guardare un film o una serie TV, ascoltare podcast, dedicarsi alla musica, suonare, dipingere, disegnare, fare un bagno rilassante, scrivere o anche, molto semplicemente, stare in silenzio con se stessi e trascorrere del tempo in propria compagnia, senza svolgere nessuna attività particolare.

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Essenziale, infine, curare anche la propria alimentazione, con pasti semplici da preparare, salutari e nutrienti, e limitare le distrazioni dal proprio giorno di pausa, riducendo e/o eliminando il controllo delle mail lavorative e disconnettendosi, se possibile, dal mondo esterno. In tutti i sensi: digitali e analogici.

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