Cambiare città per scelta o necessità: le cose da pianificare prima di trasferirsi

Amore, studio, lavoro, nuovi capitoli di vita: i motivi per cui si decide di cambiare città possono essere molteplici e variegati, e rispondere a esigenze profonde o momentanee che si affacciano in un determinato momento della propria esistenza. Qualsiasi sia la ragione del trasferimento, tuttavia, è necessario prepararsi al grande cambiamento con cognizione di causa, lucidità e pragmatismo. Scopriamo come.

Amore, studio, lavoro, nuovi capitoli di vita… I motivi per cui si decide di cambiare città possono essere molteplici e variegati, e rispondere a esigenze profonde o momentanee che si affacciano in un determinato momento della propria esistenza. Qualsiasi sia la ragione del trasferimento, tuttavia, è necessario prepararsi al grande cambiamento con cognizione di causa, lucidità e pragmatismo.

Vediamo quali sono le azioni da pianificare prima di trasferirsi e come affrontare gli eventuali ostacoli che potrebbero presentarsi nel corso della transizione.

Perché decidere di cambiare città?

Le motivazioni per cui si decide di cambiare città possono essere innumerevoli, ma, nella maggior parte dei casi, sono correlate all’ambito lavorativo, formativo, emotivo, familiare o personale.

Nello specifico, le ragioni più diffuse sono le seguenti:

  • opportunità di lavoro: cambiare città può garantire nuovi percorsi di carriera o nuove posizioni e prospettive lavorative, come promozioni/avanzamenti, stipendi più alti e ruoli dissimili e più stimolanti rispetto a quelli attuali;
  • studio e formazione: non sempre la facoltà, il master o il corso specifico che si intende frequentare sono presenti nella propria città, ma, per poter percorrere determinati percorsi formativi, occorre trasferirsi altrove;
  • qualità della vita: in alcuni poli urbani, i costi della vita sono così alti da dissuadere chi li popola dal rimanervi, conducendone, così, gli abitanti a cambiare realtà cittadina. La stessa spinta al cambiamento può derivare anche da un servizio di trasporti inefficiente, dall’assenza di spazi verdi, dal clima e dai ritmi della vita (lenti o frenetici, in base a ciò che si desidera);
  • famiglia e relazioni: spesso, poi, le persone sono motivate a cambiare città sia per riunirsi ai propri genitori e/o parenti (soprattutto quando questi diventano più anziani), sia per creare un nuovo nucleo familiare (magari raggiungendo il proprio partner), sia per dare ai propri figli un ambiente in cui crescere diverso da quello originario;
  • cambiamento personale: altre volte, invece, alcuni individui desiderano dare una svolta alla propria esistenza (dopo una separazione, un lutto o una serie di delusioni), mediante un cambiamento che prevede anche il mutare la città in cui si vive. In alcuni casi, ancora, cambiare città è sinonimo di scoperta di nuove culture, creazione di una nuova rete di supporto e abbandono della propria zona di comfort.

Come pianificare il trasferimento

Quali sono, allora, i passi necessari per pianificare con cura il trasferimento? Se si è già individuata la nuova città in cui spostarsi, è necessario, in primo luogo, svolgere una ricerca preliminare, informandosi sui costi della vita, sulle opportunità di studio e lavoro, sui servizi disponibili (per quanto riguarda scuole, trasporti, sanità e affini) e, nel complesso, il livello di qualità della vita.

Se possibile, sarebbe, inoltre, molto utile effettuare una visita alla città prima del trasferimento definitivo, così da iniziare a prendere confidenza con gli spazi, le strade, i locali, il ritmo della vita e l’atmosfera generale.

In quest’ottica, risulta fondamentale, dopo un’accurata analisi dei quartieri, occuparsi anche della scelta della nuova abitazione, stabilendo, al contempo, un budget relativo alle spese del trasloco, alle bollette, ai trasporti locali e a tutte le spese necessarie. Per quanto concerne il trasloco, in particolare, può essere funzionale attuare un decluttering prima dello spostamento, riducendo gli oggetti superflui e venendo, regalando o riciclando ciò che non si utilizza più.

Attenzione anche alle formalità burocratiche, quali la disdetta delle utenze nella vecchia casa e l’attivazione di quelle nuove (quindi acqua, luce, gas e internet), l’aggiornamento delle eventuali polizze assicurative e la comunicazione del cambio di indirizzo a chi di dovere (banca, Posta e così via).

Emozioni e paure legate al cambiamento

Come ogni cambiamento, anche cambiare città reca con sé un intrico di emozioni, positive e negative, e paure, più o meno intense.

Tra le emozioni positive, sicuramente si staglia l’entusiasmo legato all’iniziare una nuova avventura, con le scoperte e le novità che ne derivano. A esso si affianca anche la speranza, relativa soprattutto al desiderio che tutto proceda come auspicato, che gli obiettivi prefissati vengano conseguiti e si verifichi, effettivamente, un miglioramento della propria qualità della vita.

A prevalere, inoltre, può esservi anche la curiosità, correlata alla possibilità di scoprire nuove culture, conoscere nuove persone, avviare un nuovo percorso di studio o di lavoro e apprendere nuove abitudini, così come il senso di libertà, proveniente dallo scollamento rispetto al passato e dall’opportunità di reinventarsi e liberarsi, appunto, di routine che non ci rappresentano più.

Al contempo, però, può palesarsi anche la paura dell’ignoto, cui si accompagnano ansie, timori e insicurezze circa la scelta effettuata, ma anche il senso di nostalgia e solitudine, causato dall’allontanamento da amici, parenti, colleghi di lavoro e dalla propria casa, collegato anche alla percezione di isolamento in una città che non si conosce alla perfezione e in cui, magari, ancora non vi sono punti di riferimento.

Da non dimenticare, infine, anche lo stress logistico, dovuto al trasloco in sé ma anche alla gestione di nuovi spazi e nuove responsabilità, il timore di fallire, la paura di non riuscire ad adattarsi e di non sentirsi a casa e le eventuali difficoltà, in particolar modo se si è all’estero, per quanto riguarda le barriere linguistiche e le tradizioni culturali.

Come costruire una nuova rete sociale

Particolarmente complicato quando si cambia città è, poi, anche creare una nuova rete sociale, costituita da amicizie sincere e rapporti umani in grado di farci sentire appagati e accolti nel nuovo contesto urbano.

Che cosa si può fare per costruire legami significativi? Ecco alcuni suggerimenti:

  • partecipare ad attività diverse, come eventi, corsi, workshop di passioni preesistenti o inedite (dai laboratori di ceramica ai corsi di cucina, dai club di lettura a seminari di fotografia), così da basare le future relazioni affettive su interessi comuni;
  • fare volontariato, unendosi a organizzazioni cittadine e condividendo, così, i propri valori con altre persone simili a noi;
  • frequentare palestre o corsi sportivi, efficaci per sviluppare amicizie e partecipare a eventi ed escursioni all’aperto o a serate tematiche;
  • usare la tecnologia, unendosi a gruppi sui social network che facilitano l’incontro tra persone nuove in città, scoprire eventi o attività di proprio interesse o conoscere persone che abitano in zona;
  • uscire e frequentare locali e spazi pubblici, come parchi, biblioteche, caffetterie, musei, mercati o simili.

Cambiare città: una scelta per rinascere

Molte volte, infine, cambiare città è sinonimo di rinascita e avvio di un nuovo capitolo della propria esistenza, soprattutto dopo un lutto, una separazione, una delusione lavorativa, rapporti familiari o amicali compromessi e, in generale, il sorgere del desiderio di dare una svolta alla propria vita.

In una nuova città, in cui non vi sono connessioni o rapporti con nessuna persona, risulta, infatti, più semplice inaugurare non solo una nuova parentesi del proprio cammino, ma anche una nuova immagine di se stessi, più aderente alle proprie esigenze e aspirazioni. In questo senso, si possono scoprire anche nuove passioni e attitudini, capaci di farci sentire più sereni e soddisfatti.

Cambiare città, inoltre, richiede anche una grande dose di coraggio, utile per acuire la propria resilienza e capacità di fronteggiare gli ostacoli: abbracciare l’ignoto ci consente di crescere e di conoscerci maggiormente, mettendoci alla prova e scoprendo nuove abilità e caratteristiche di sé.

In definitiva, un trasferimento offre la possibilità di riscrivere la propria storia, intrisa di nuove avventure, nuove sfide, nuovi mondi e nuovi stimoli, avvicinandosi sempre di più, al contempo, alla versione di noi stessi che desideriamo essere e presentare al mondo.

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