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"Perché non riesco a dire di no?" e perché dovresti imparare a farlo. Risponde la psicologa

Perché a volte facciamo così fatica a dire di no, e ci carichiamo di impegni e incombenze che ci opprimono? È possibile imparare a dire di no? Risponde la dottoressa Margherita Lenzi, attiva anche online tramite Mama Mind, l'ambulatorio virtuale che riunisce professionisti e professioniste che offrono assistenza qualificata e personalizzata, attraverso psicoterapie e colloqui.

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Quante volte capita che qualcuno ci chieda:

“Puoi terminare tu questo lavoro urgente?”
“Ci prendiamo un caffè?”

E noi vorremmo rispondere:

“No, non mi va proprio in questo momento, e poi ho tantissime altre cose da fare…”
Ma poi pensiamo: ma se dico di no, cosa potrebbe pensare di me? Si offenderà? Penserà che sono svogliato? Che sono un asociale?
Alla fine finiamo per dire sì, e fare spazio tra mille impegni all’ennesima incombenza anche se non potremmo!

Abbiamo chiesto alla dottoressa Margherita Lenzi, attiva sull’ambulatorio virtuale Mama Mind, di spiegarci perché non riusciamo a dire di no (anche quando vorremmo o dovremmo).

Psicologa Clinica e Psicoterapeuta per Mama Mind, primo centro medico online dedicato interamente alla salute della donna, nato dall’esperienza di Mama Chat, Lenzi ha fatto di più, e ci ha spiegato anche perché dovremmo imparare a farlo subito (e soprattutto come).

Ecco la sua risposta.

Perché dire di “sì”, a breve termine ci sembra un vantaggio

Molti di noi sperimentano spesso una grande difficoltà a dire di “no”.
Dire di “sì” ha indubbiamente dei vantaggi nel breve termine, in quanto permette di mettere da parte, almeno momentaneamente, i vissuti di disagio, ansia, colpa e paura, che spesso accompagnano l’idea di comunicare un disaccordo o un rifiuto.

Tuttavia, acconsentire alle richieste dell’altro o evitare di mostrare un’opinione discordante rispetto a quella dell’interlocutore, porta, come conseguenza a lungo termine, la sensazione di non avere la libertà di essere pienamente se stessi, di essere in trappola, di percepire una forma di invasione da parte dell’altro, che può farci sentire, nella peggiore delle ipotesi, manipolati o sfruttati.

In questo modo, gli altri non solo non comprendono i limiti insiti in ognuno di noi, ma tendono, a volte involontariamente, a non rispettare e quindi prevaricare confini che non sono loro chiari o visibili.

Perché a volte facciamo così fatica a dire di no?

Spesso quello che ci blocca è la paura del giudizio dell’altro, che possa vederci come poco disponibili, egoisti o poco sensibili; per timore della disapprovazione sociale, si preferisce così alle volte mostrarsi accondiscendenti. Inoltre, si può avere il timore che gli altri, in particolar modo le persone significative, possano arrabbiarsi, sentirsi delusi da noi, allontanarsi o addirittura abbandonarci.

A volte, il bisogno di essere accettati, anche a seguito di aspettative culturali, è talmente forte da diventare una pressione sociale che porta l’individuo a mostrarsi sempre gentile e disponibile. Questo anche perché dire di “no” può avere come conseguenza quella di far nascere un conflitto che per alcuni può essere così difficile da gestire da preferire evitarlo e mantenere un clima di pace e armonia. Per molti, infine, dire di no genera un senso di colpa e di responsabilità significativi, che fa sentire moralmente indegni in caso di un rifiuto.

Perché è importante imparare a dire di no?

Nel ruolo di genitore, è importante saper dire di no ad un figlio perché ha una funzione protettiva ed educativa: fornisce al bambino la possibilità di crescere e di sapere come si affronta la frustrazione che deriva dal non poter seguire sempre il principio del piacere.
Come figlio, è importante avere la possibilità di poter dire di no in primis all’interno della propria cornice familiare (sapendo che questo non modificherà la relazione con l’adulto di riferimento, che continuerà a volermi bene), per poter sperimentare in un luogo sicuro quali siano i miei confini emotivi e, in un secondo momento, utilizzarli nel mondo esterno, nelle relazioni che si costruiscono al di fuori del contesto familiare.

Chi non ha una buona competenza assertiva, ovvero la capacità di riconoscere e saper esprimere i propri sentimenti e le proprie esigenze in modo chiaro e rispettoso, all’interno delle relazioni interpersonali, rischia di non saper stabilire confini sani, senza sentirsi in colpa e senza togliere qualcosa a se stesso.

Come diventare assertivi e imparare a dire di no?

Diventare assertivi richiede una buona conoscenza di sé e delle proprie emozioni, nonché la capacità di stare in contatto con le emozioni che giudichiamo sgradevoli, come il senso di colpa, il disagio o la vergogna.

Un percorso di psicoterapia, essendo basato su una relazione con un terapeuta, può offrire in vivo l’opportunità di poter dire di no, all’interno della relazione terapeutica stessa (anche solo semplicemente ad una domanda del terapeuta a cui non vogliamo rispondere in quel preciso momento o magari ad una richiesta di cambio orario, etc); tale competenza, una volta acquisita, può in seguito essere messa in gioco al di fuori del setting terapeutico, al fine di costruire relazioni sane e rispettose dei propri confini personali.

Prenota il tuo consulto diretto con la dottoressa Lenzi o cerca il/la professionista più indicato per te su Mama Mind

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Mama Mind è il primo centro medico online dedicato interamente alla salute della donna, nato dall’esperienza di Mama Chat.
Un ambulatorio virtuale di professionisti e professioniste che offrono assistenza qualificata e personalizzata, attraverso psicoterapie e colloqui online per il benessere femminile.