Donne separate: quando e perché sono soprattutto le ex mogli a rimetterci?

La separazione coniugale è un percorso spesso tortuoso e complicato, che presenta implicazioni sia a livello sociale, sia dal punto di vista emotivo. Naturalmente, le ingerenze del divorzio, soprattutto sulle donne, dipendono in larga parte dal contesto culturale di provenienza, dalla rete di supporto e dalle risorse personali che si hanno a disposizione, ma, nella maggior parte dei casi, esso costituisce un evento dall'impatto notevole, a prescindere dall'età e dalla condizione in cui ci si ritrova. Vediamone i dettagli.

Separarsi non è mai semplice. A rimetterci vi sono non solo sentimenti, emozioni e rapporti che mutano, ma anche abitudini, gestione domestica e della (eventuale) prole e discorsi economico-finanziari. E a rimetterci, purtroppo, sono perlopiù le donne.

Vediamo che cosa comportano la separazione e il divorzio per le donne e perché impatta notevolmente su queste ultime.

Il percorso delle donne separate: l’impatto sociale ed emotivo

La separazione coniugale è un percorso spesso tortuoso e complicato, che presenta implicazioni sia a livello sociale, sia dal punto di vista emotivo.

Naturalmente, le ingerenze della separazione o divorzio, soprattutto sulle donne, dipendono in larga parte dal contesto culturale di provenienza, dalla rete di supporto e dalle risorse personali che si hanno a disposizione, ma, nella maggior parte dei casi, esso costituisce un evento dall’impatto notevole, a prescindere dall’età e dalla condizione in cui ci si ritrova.

Dal punto di vista sociale, gli effetti più evidenti sono i seguenti:

  • stigma e pregiudizi: in moltissimi contesti, purtroppo, continuano a sopravvivere stereotipi nei confronti delle donne separate, considerate “manchevoli” senza un uomo e, quindi, “difettose”, nonché “causa” della separazione o divorzio stessi;
  • assenza di una rete di supporto: in un momento delicato come quello della separazione, il sostegno di amici, parenti e conoscenti risulta fondamentale. Spesso, però, anche le persone più vicine possono nutrire pregiudizi nei confronti delle donne divorziate, e questo può portare a un isolamento e a una ghettizzazione sociale;
  • problemi relativi ai soldi: spesso, poi, le donne separate affrontano anche una molteplicità di problemi economici, soprattutto se durante il matrimonio non hanno avuto un’occupazione o hanno percepito un reddito inferiore rispetto a quello del coniuge.

A livello emotivo, invece, le conseguenze di una separazione si possono riscontrare in:

  • sensazione di lutto: divorziare reca con sé sentimenti di perdita e dolore, simili a quelli di un lutto. Anche in questo caso, infatti, si tratta di perdere non solo un partner, ma anche un progetto di vita condiviso, desideri per il futuro e stabilità emotiva;
  • rabbia, senso di fallimento e delusione: affrontare la separazione e la fine di un matrimonio può far sorgere frustrazione e abbattimento, in particolar modo se si è investito molto in termini emotivi;
  • ansia, insicurezza e incertezza: quando si fronteggia un cambiamento come la separazione o il divorzio, soprattutto in presenza di figli, l’incertezza per il futuro può costituire una fonte d’ansia e di angoscia eccessive, da gestire con l’aiuto delle persone care o, se necessario, con un sostegno psicoterapeutico.

Le sfide comuni e gli stereotipi da combattere

A proposito di stereotipi e pregiudizi, le “sfide” che le donne devono affrontare nel momento in cui decidono di divorziare dal proprio (ex) coniuge sono spesso di natura socio-culturale, e possono inficiare la propria autostima, il benessere psicofisico (già compromesso dalla separazione o dal divorzio) e la qualità delle relazioni interpersonali.

Nel complesso, la maggior parte delle donne separate si trova di fronte a:

  • problemi economici, relativi a una riduzione significativa delle risorse economico-finanziarie e a una gestione del denaro che comporta sacrifici e criticità anche gravi;
  • gestione dei figli, la cui cura rientra nel delicato equilibrio tra vita professionale e vita privata, e può essere resa ancora più complicata dai rapporti con l’ex coniuge – senza dimenticare, poi, la gestione delle emozioni, proprie e della prole, legate alla separazione;
  • solitudine e isolamento, acuiti dalla perdita di una persona che ha ricoperto un ruolo di primo piano nella propria vita e causati, molte volte, anche dall’allontanamento di amici comuni e familiari acquisiti, con conseguente difficoltà a creare nuove relazioni personali;
  • stigma sociale e pregiudizi, correlato alla percezione che ancora troppo spesso si possiede nei confronti delle donne separate, considerate e stereotipate alla stregua di “fallite”, “colpevoli” del divorzio, “manchevoli” senza un uomo, “zitelle a vita” e incapaci di instaurare nuovi rapporti d’amore, “minaccia” per le altre relazioni e persone degne di “sacrificio” per i figli.

Le difficoltà e gli ostacoli legati al divorzio

Come abbiamo visto, le difficoltà connesse alla separazione successiva a un divorzio possono essere molteplici e anche gravose da gestire, così come gli ostacoli che, talvolta, si possono incontrare lungo il percorso.

A livello emotivo, come accennato, le donne separate si ritrovano di fronte a stati di ansia, incertezza, sensazione di lutto, rabbia, frustrazione, risentimento (verso se stesse e il partner), tristezza, malinconia, sensazione di vuoto, senso di fallimento e stress: emozioni e sentimenti legati al cambiamento che si è chiamate a fronteggiare e maneggiare, e che derivano anche dall’assunzione di nuovi ruoli, nuovi compiti all’interno della propria quotidianità e di una modificazione di prospettive e scenari futuri.

A queste criticità si affiancano, poi, anche quelle economiche, correlate alla divisione dei beni e alla negoziazione per il patrimonio familiare (spesso causa di conflitto), alla ricostruzione della propria (totale) indipendenza economica e alle spese connesse al mantenimento di eventuali figli, che possono compromettere le risorse finanziarie.

A tal proposito, a mettere notevole pressione vi sono anche le incombenze legali, in cui confluiscono le procedure lunghe e costose – con processi che possono risultare estenuanti e comportare costi significativi, soprattutto in assenza di un accordo amichevole -, le dispute sulla custodia dei figli, di cui molte volte viene inficiato il benessere psicologico, e le problematicità relative alla comunicazione con l’ex coniuge, con cui, spesso, non è semplice stabilire una relazione collaborativa (anche a causa di diatribe pregresse).

Senza dimenticare, infine, i rapporti incrinati con le famiglie d’origine e l’impatto della separazione sui figli, sulla loro quotidianità e le loro emozioni, vittime innocenti a cui è opportuno riservare tutta la propria attenzione e sensibilità.

Risorse e agevolazioni per le donne separate

Per fortuna, non mancano, però, risorse e agevolazioni pensate per le donne separate, utili quando si incontrano difficoltà non solo economiche, ma, come spiegato, anche emotive e sociali – e diverse in base al Paese, alla regione, alla città e alle politiche locali in cui si vive. Vediamo quali sono le principali:

  • agevolazioni economiche: a costituire un ottimo aiuto per le donne che hanno appena affrontato una separazione o divorzio vi sono, senza dubbio, l’assegno di mantenimento – se previsto dal giudice -, i contributi o i sussidi per le madri single offerti da alcuni governi (come assegni familiari, bonus e supporto per le spese scolastiche), l’accesso prioritario alle case popolari ed eventuali detrazioni e deduzioni fiscali previste per i genitori single (come aliquote più basse o benefici per le spese scolastiche e sanitarie);
  • supporto psicologico: quando si affronta una separazione, a risentirne è anche il proprio equilibrio psicologico, motivo per cui può essere funzionale rivolgersi a servizi di counseling, centri di ascolto e psicologi (anche a prezzi agevolati) che possono aiutare a gestire lo stress della separazione o divorzio e le emozioni connesse, a gruppi di auto-aiuto e sostegno per le donne separate, che consentono di trovare conforto e comprensione reciproca, e a centri di sostegno alle famiglie;
  • supporto legale: soprattutto in caso di difficoltà economiche, le donne possono ottenere assistenza legale gratuita o a basso costo durante il processo di separazione o divorzio, così come fare ricorso ai servizi di mediazione familiare, che offrono un aiuto nel trovare accordi relativi alla custodia dei figli e alla suddivisione del patrimonio, o, in caso di violenza domestica, chiedere sostegno ai centri antiviolenza, in grado di elargire consulenze legali gratuite, protezione e supporto emotivo;
  • supporto lavorativo e formativo: dopo una separazione o un divorzio, rientrare nel mondo del lavoro (se si è deciso di uscirne per prendersi cura dei figli o se lo stipendio non è sufficiente) può essere particolarmente dura. Per fortuna, i centri per l’impiego, gli uffici di collocamento, i corsi di formazione professionale e i programmi di microcredito o finanziamenti agevolati per aiutare le donne a sviluppare progetti imprenditoriali possono costituire un ottimo apporto al fine di ottenere la propria indipendenza economica;
  • agevolazioni per i figli: infine, le donne separate con figli hanno l’opportunità di accedere a borse di studio, contributi per le spese scolastiche/sanitarie e servizi di mensa scolastica gratuiti o a tariffe ridotte, così come a servizi di assistenza all’infanzia a costi agevolati e ad attività sportive, culturali o ricreative per i bambini ad accesso gratuito o a basso costo.

Quando e perché sono soprattutto le donne a rimetterci?

Ma perché sono spesso le donne a essere più vulnerabili e in difficoltà di fronte a una separazione o un divorzio? I motivi sono numerosi, e possono essere racchiusi in queste categorie:

  • motivi economici: disparità di reddito o impieghi part-time nel corso del rapporto possono riflettersi, poi, in grandi problematiche quando esso si conclude, con conseguenti difficoltà anche nell’eventuale reinserimento lavorativo (per esempio, a causa di mancanza di esperienza recente, discriminazione di genere e competenze non aggiornate) e nella gestione finanziaria della propria vita, soprattutto se ci sono figli a carico;
  • motivi psicologici: in una società costellata di sessismo e pregiudizi, le donne separate possono ritrovarsi sommerse da senso di colpa e pressione sociale a causa della separazione, di cui, inevitabilmente, possono sentirsi maggiormente responsabili. A queste sensazioni si accompagnano, poi, anche il senso di fallimento, la delusione, il dolore della perdita e il senso di abbandono;
  • stereotipi di genere: ad aggravare la situazione, come abbiamo visto, possono esserci anche gli stereotipi che, da sempre, colpiscono le donne, e, in particolare, l’idea che le donne debbano essere principalmente mogli e madri e custodi del focolare, motivo per cui, di fronte a una separazione o a un divorzio, possono essere reputate “incapaci di mantenere una famiglia”, “egoiste”, “poco desiderabili”, “incomplete” o, addirittura, “troppo complicate”;
  • carico emotivo: se sono presenti dei figli, le donne separate – che ottengono spesso la custodia principale della prole – possono ritrovarsi sovraccaricate e soggiogate dall’aumento del carico finanziario, pratico ed emotivo, soprattutto quando non vi è una rete di supporto particolarmente solida e affidabile. Ne consegue anche poco tempo per se stesse, con tutto lo stress e l’affaticamento che questa condizione può apportare.
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