Cultural Fluency: l'importanza di comprendere e navigare tra diverse culture

Ci troviamo in un mondo globalizzato, con società e aziende multietniche, ma spesso non riusciamo a comunicare adeguatamente, non conosciamo culture diverse dalla nostra. Serve Cultural Fluency, per promuovere la padronanza culturale.

Da ormai più di 20 anni sentiamo parlare di globalizzazione, diversità e inclusività nei posti di lavoro, nella società, nella rappresentazione culturale nell’arte. Sappiamo che grazie alla diffusione globale degli ormai non più nuovi canali di comunicazione, “tutto il mondo è paese”, nel senso che abbiamo molte più possibilità di andare a vivere dall’altra parte del mondo, lavorare con o per aziende estere, imparare lingue che ci permettono di comunicare con le Nazioni di tutto il globo.

Questo significa anche però che possiamo entrare molto più facilmente a contatto con gli altri, ma non necessariamente impariamo tutto della loro cultura. Spesso infatti ci ritroviamo a proiettare il nostro retaggio culturale su tutto il mondo, che invece non è affatto come il nostro paese. Una volta raggiunta la globalizzazione c’è la necessità di ottenere anche la cultural fluency, ovvero la capacità di comprendere e adattarsi a culture, credenze, usi e costumi di tutte le diverse parti del mondo.

Definizione di Cultural Fluency e la sua rilevanza nella società globalizzata

Con l’espressione Cultural Fluency, traducibile in italiano come “padronanza culturale“, si intende l’avere familiarità con le diverse culture con cui si entra in contatto. La loro natura, le origini, come funzionano, le abitudini e i modi di fare, le modalità in cui si intrecciano con le nostre culture. Avere Cultural Fluency significa possedere la consapevolezza di tutte le dimensioni culturali, inclusa la comunicazione.

Nella società di oggi è importante in tutti gli aspetti, si può dire che sia sostanzialmente necessaria. Troppo spesso i conflitti e i problemi che impattano la società hanno all’origine incomprensioni culturali, differenze che non vengono colmate dall’informazione e dalla cultura, ma prese come aspetti negativi dell’altro. L’essere umano, nonostante la sua voglia di espandersi e conoscere il mondo, resta molto legato alle proprie radici.

Fa fatica a immedesimarsi e a comprendere qualcosa a cui non è abituato, con cui non è cresciuto personalmente. C’è bisogno di decostruirsi, togliersi tutte le convinzioni culturali e sociali per essere pronti ad accogliere quelle di altre nazioni. Questo serve alla società di oggi, dove le distanze sono annullate e le differenze etniche entrano in contatto tra loro quotidianamente. Senza Cultural Fluency la convivenza risulta sempre più difficile.

Come la padronanza culturale influisce sulle interazioni sociali e professionali

La Cultural Fluency è molto ricercata anche nell’ambito professionale, dato che le aziende, che rispecchiano la società attuale, vanno sempre di più verso la diversità, un elemento importante, oggi più che mai. Per questo, le persone che conoscono più lingue, sono più adattabili alle diverse situazioni ed esigenze, apprendono facilmente le diverse culture, sanno come comportarsi con il resto del mondo e in qualsiasi luogo di lavoro, sono delle risorse che fanno gola ai datori di lavoro.

Proprio loro sono il fulcro della gestione interculturale. Nonostante la maggior parte delle aziende si dichiari a favore della diversità, molti manager non hanno una sufficiente cultural fluency per poter gestire al meglio le interazioni professionali con i propri dipendenti. Il modo in cui i dipendenti lavorano, comunicano, prendono decisioni e risolvono i problemi può variare a seconda della loro cultura. Il compito di un manager è conoscere, comprendere e anticipare le differenze di visione per usarle a vantaggio del lavoro.

Così come nel lavoro, la padronanza culturale influisce in maniera positiva anche nella società, perché facilita le interazioni e la comunicazione. Due aspetti fondamentali per la convivenza civile, per lo sviluppo e la crescita. Senza diversità e confronto non c’è miglioramento, e si rimane chiusi nelle proprie credenze. Le interazioni professionali e sociali, dalle più piccole fino ad arrivare ai piani alti, anche ai governi delle Nazioni, sono facilitati dalla Cultural Fluency.

Strumenti e risorse per migliorare la propria competenza culturale

Avere Cultural Fluency è utile per tutti coloro che vivono in una società, e si amplifica nel mondo del lavoro. Come abbiamo visto, sia i dipendenti che i manager dovrebbero al giorno d’oggi migliorare la propria competenza culturale per una gestione delle risorse più efficace e globalizzata. Nessuno nasce con Cultural Fluency, c’è chi è più predisposto, si sa adattare meglio nelle diverse situazioni, e chi invece necessita di più formazione.

Per migliorare la propria padronanza culturale esistono alcuni metodi, vediamo 5 consigli e strumenti pratici per farlo.

1. Consapevolezza

Innanzitutto, chiunque voglia sviluppare la propria competenza culturale deve prima essere consapevole, ovvero capire che ognuno ha dentro di sé una cultura con cui è cresciuto fin da bambino. Ma non per questo la propria cultura è quella corretta o uguale per tutti. Avere consapevolezza di sé e dell’altro, della realtà globale e diversificata, significa diventare sempre più aperti alla conoscenza delle molteplici culture con cui ci si confronta nella società e nel lavoro.

2. Corsi di lingua

Per conoscere e comprendere le altre culture, un primo strumento utile è un corso di lingua. Imparare una lingua straniera significa poter comunicare sempre più in modo preciso e chiaro, evitando incomprensioni o errori comunicativi. Inoltre, nella lingua sono inclusi modi di pensare, usi e costumi. Dentro l’etimologia di parole, proverbi e modi di dire ritroviamo tanto della cultura di una popolazione.

3. Strategie del manager

In un’azienda un manager può attuare diverse strategie utili per migliorare la competenza culturale propria e dei dipendenti. Innanzitutto lavorando sulla comunicazione nel team. Un gruppo di lavoro che si conosce, si riconosce come squadra e si rispetta lavora molto meglio. Evitando battute, commenti, modi di dire che potrebbero essere fraintesi o male interpretati.

La gestione interculturale può inoltre comprendere attività di team building, utile per far conoscere le persone con cui si lavora, come i classici giochi per rompere il ghiaccio. Questi esercizi possono aiutare stimolando interazioni divertenti e casuali che migliorano l’impegno e la collaborazione del team al lavoro. A seconda del budget a disposizione, le attività possono essere virtuali, al chiuso o all’aperto, adattandole alle esigenze diverse del personale.

Esistono poi corsi di formazione proprio per la gestione interculturale e la Cultural Fluency, che un datore di lavoro può scegliere di seguire, e proporre ai dipendenti. Possono essere utilizzati per responsabilizzare i dipendenti della tua organizzazione e gestire con successo un team culturalmente diverso.

3. Comunicazione

Comunicare è fondamentale per ogni interazione umana, così come l’ascolto attivo, quello che i coreani chiamano nunchi, che permette di comprendere l’altro, i suoi bisogni, i suoi consigli, le sue esigenze. In una società, come in un posto di lavoro, è importante che tutti si sentano ascoltati, che ci sia una corretta comunicazione di ciò che una persona o un dipendente si aspetta dall’altro e viceversa.

4. Conflitti

Un aspetto su cui porre attenzione in una realtà multiculturale è quello del conflitto. Inevitabilmente, in un ambiente di lavoro diversificato, possono sorgere dei conflitti, delle differenze di veduta. Per affrontare efficacemente i conflitti sul lavoro, bisogna innanzitutto cercare di comprenderne la causa principale e imporre un cambiamento laddove necessario.

Quando infatti i conflitti sono causati da pregiudizi razziali, significa che c’è bisogno di lavorare molto sulla gestione interculturale dei propri dipendenti. La cosa migliore da fare, per un manager, è cercare di anticipare e prevenire il più possibile che questi conflitti avvengano, in modo da garantire uno spazio sicuro per tutti.

5. Arte e cultura generale

Un buon metodo per entrare in contatto con la cultura di un altro Paese è guardare film, serie tv, ascoltare musica e leggere libri provenienti da quella nazione. La cultura pop è quella più immediata, attuale, che aiuta molto di più ad apprendere competenza culturale rispetto a studi più antichi.

Inoltre, comprendere ciò che una cultura ritiene umoristico, cosa fa ridere le persone appartenenti a una determinata cultura, è un importante aiuto.

Il ruolo delle donne nella promozione della comprensione interculturale

Le donne svolgono da sempre un ruolo significativo nella promozione della cultural fluency. In primis per il loro ruolo di educatrici e trasmettitrici di cultura. Per secoli hanno coperto ruoli educativi, nella crescita dei bambini in casa, come insegnanti, ma anche tramandando tradizioni e insegnando valori, lingue.

Oggi, nonostante le disparità di genere continuino, le donne ricoprono diversi ruoli nel mondo del lavoro, e non si possono più ignorare. Le donne sono artiste, curatrici culturali, professoresse, formatrici, leader di aziende e istituzioni che promuovono la cultura e l’inclusione, lottano per i diritti umani. Favoriscono l’inclusività, la comprensione e l’integrazione tra diverse culture, proprio perché parte della società ancora esclusa in tanti aspetti del lavoro e della vita.

Il ruolo delle donne nella promozione della Cultural Fluency si ritrova anche nelle donne migranti. Sull’immigrazione femminile si è iniziato a parlare negli studi di sociologia e antropologia solamente negli ultimi decenni.

In realtà, le donne migranti hanno un ruolo importantissimo per la cultura e per l’intercultura perché ricoprono il ruolo di ponte tra diverse culture. Le donne che si spostano mantengono la cultura e le tradizioni con cui sono cresciute, portandole a conoscenza del luogo in cui sono migrate e nel frattempo favoriscono la comunicazione e l’integrazione nel luogo di arrivo.

Esempi di iniziative che promuovono la Cultural Fluency nelle comunità locali

In Europa, una delle città simbolo del multiculturalismo è Berlino, dove inclusività e integrazione non sono solo parole, ma anche fatti. Oltre ad avere diversi quartieri multiculturali, tra le varie iniziative che promuovono le diverse culture dei suoi abitanti, ogni anno dal 1996 il Karnaval der Kulturen (Carnevale delle Culture). Oltre 5000 performer scendono in strada per mostrare e celebrare le proprie tradizioni e la propria cultura.

Come accade in diversi Paesi europei ed extra europei, anche in Italia esistono realtà e iniziative che promuovono l’integrazione culturale e di conseguenza la Cultural Fluency. Ad esempio a Lecce l’associazione Camera a Sud ha realizzato il progetto Cultura Mondo. Attraverso l’organizzazione di iniziative culturali e musicali, l’associazione ha proposto occasioni di incontro e reciproca conoscenze, aperti a italiani, soprattutto studenti, e migranti. Con l’intento di comprendere e valorizzare le diverse culture.

Progetti e corsi per lo sviluppo di cultural fluency sono fatti anche da università del Paese, incontri in aula come quelli del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna. Sempre in questa città si svolge poi il Festival del Meticciato, un evento che mira a coinvolgere l’intera città, per conoscere le diversità culturali che la abitano.

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