War anxiety: come affrontare la paura della guerra e gestire l’ansia

Cos'è la War anxiety o paura della guerra, da cosa nasce davvero e come si gestisce questa forma di ansia nella propria vita quotidiana e in quella dei più giovani?

Non c’è giorno in cui, accedendo la televisione, sfogliando un giornale o scrollando le pagine dei social, non ci si imbatta in notizie riferite alle guerre in corso e alla possibile minaccia di quelle che potrebbe generarsi in un futuro più o meno prossimo. E se da un lato alcuni degli scenari descritti sono più che concreti e reali, come la guerra tra Ucraina e Russia o il conflitto che interessa il Medio Oriente tra Israele e Hamas, dall’altro ci sono notizie che riguardano previsioni fatte in base all’andamento degli eventi. Ma che in quanto previsioni non è detto che si avverino e comunque non riguardano il momento presente.

Ipotesi che, però, contribuiscono in modo massiccio alla nascita di ansie e paure riferite alla guerra, la cosiddetta war anxiety o paura della guerra. Si tratta di quei sentimenti di ansia e stress legati ai conflitti globali in corso e a quelli che potrebbero nascere e interessarci direttamente.

Cos’è la war anxiety? Ansia e stress legati ai conflitti globali

Soprattutto negli ultimi mesi (ma anche anni se si pensa alla vicina Ucraina) sembra quasi impossibile non imbattersi in immagini di guerra. Distruzione, feriti, aggressioni e tutto ciò che, purtroppo, fa parte della guerra e della natura dei conflitti armati. Immagini che entrano nelle nostre case e negli occhi di chi le vede e che, in poco tempo, si impossessano anche della mente, generando ansie e paure di fronte a questo genere di scenari.

Si tratta della cosiddetta ansia da guerra o war anxiety, una forma di stress legato ai conflitti globali che interessa anche chi non si trova a doverli affrontare direttamente. Un’ansia che nasce dalla vista continua di ciò che succede e che potrebbe accade in caso di conflitto.

Una forma di stress che si accumula alla già forte stanchezza e preoccupazione che ha lasciato la recente pandemia Covid e che riguarda l’incertezza del domani, il senso di impotenza e di fragilità che ci interessa e la mancanza di poter controllare certi avvenimenti. Aspetti che, di fatto, hanno un fortissimo impatto sulle nostre vite, fino anche a metterle in serio pericolo.

Un’ansia che è stata riscontrata in modo concreto in un sondaggio realizzato dall’American Psychological Association, in cui è emerso che ben l’80% degli intervistati avesse riportato un forte stress come conseguenza all’invasione russa in Ucraina.

Perché la paura della guerra è in aumento? Il ruolo dei media e dell’incertezza globale

Un senso di incredulità, incertezza e destabilizzazione psicologica che si genera in relazione alla guerra e che viene costantemente alimentata da ciò che si legge e si vede in televisione.

Per avere un quadro davvero completo e reale o per lo meno che si avvicini al reale, di ciò che sta accadendo nei Paesi interessati da conflitti, bisognerebbe leggerne la storia, informarsi a 360° sulle dinamiche che hanno portato al conflitto e su ciò che realmente sta accadendo. Una cosa possibile, certo, ma anche molto difficile e che richiede tempo. Un tempo che praticamente nessun si prende la briga di spendere, affidandosi invece alle informazioni che vengono date dai media.

Una serie di notizie e di immagini che, per quanto ci si impegni, non potranno mai essere davvero esaustive e che spesso sono alterate e “di parte”. In più, se da un lato i media fanno il loro lavoro, dall’altra ci sono i social che divulgano una quantità di pseudo informazioni e fake news facilissime da reperire. Notizie immediatamente comprensibili e che tendono a penetrare con assoluta facilità nella mente di chi le legge.

Tutte cose che vanno ad alimentare incertezza, impotenza, preoccupazioni e paure. E che sfociano nella war anxiety, la paura della guerra, una condizione sempre più diffusa e che va di pari passo con le notizie che ci arrivano dalle diverse parti del mondo.

Sintomi della war anxiety: come riconoscerli e gestirli

Ma come si manifesta concretamente la war anxiety e la paura della guerra in chi la prova?  Per prima cosa occorre dire la l’ansia da guerra può nascere non appena si vede o sente una notizia relativa alla guerra, ma anche in modo graduale, piano piano, notizia dopo notizia, come risposta condizionata alla quotidianità che si vive e a ciò che si sente giorno dopo giorno.

Una forma di ansia che può interessare corpo e mente, manifestandosi con diversi sintomi tra cui:

  • battito cardiaco accelerato;
  • brividi nello stomaco;
  • vertigini;
  • nausea;
  • e fino a veri e propri attacchi di panico.

Ma non solo, la war anxiety, infatti, può interessare anche solo la mente sfociando in:

  • difficoltà a dormire;
  • incubi;
  • irrequietezza;
  • preoccupazioni di cui non si capisce la natura;
  • ecc.

Strategie per affrontare la war anxiety e ritrovare serenità

Tutti aspetti e condizioni che generano uno stato di malessere in chi li vive, ma che si può cercare di gestire, affrontando la war anxiety e ritrovando la serenità.

Per prima cosa, quindi, quello che si può fare è imparare a filtrare le notizie che si sentono, gestendo le informazioni che ogni giorno ci arrivano dai media ed evitando di ascoltare solo quelle. Per quanto sia brutto, le guerre ci sono sempre state, ma si tende a considerale solo quando sono più vicine o quando se ne parla di più. Ma questo non significa che non ci siano anche cose belle.

Se da una parte, quindi, è giustissimo informarsi, anche per evitare di cadere negli stessi errori e per avere una visione di ciò che sta accadendo, dall’altra è importante anche mettere un freno alle notizie e decidere quelle da far entrare nella propria vita, alimentando anche i pensieri positivi. Per esempio è bene limitare l’accesso ai vari media, a non più di 2 o tre volte al giorno, informandosi su tutto e non solo sul brutto che c’è nel Mondo e sugli orrori di cui è capace il genere umano, ma focalizzandosi anche su tutto ciò che c’è di buono.

In più, se la war anxiety e la paura della guerra è generata anche dall’impotenza e dal senso di non controllo che si ha delle diverse situazioni che accadono, è importante provare ad agire, sia per contrastare questo stato che per fare del bene. Una domanda da farsi, quindi, è: cosa posso fare concretamente per aiutare chi sta vivendo questa condizione di conflitto? Come posso dare il mio contributo?

Per esempio agendo a supporto delle popolazioni interessate, con atti di solidarietà e gentilezza, aiutando chi ha bisogno e agendo a favore del genere umano e non pensando al Paese di origine o in termini di aggrediti o aggressori, perché chi soffre nelle guerre non è mai chi le ha generate, ma chi ci si trova in mezzo, uomini, donne e bambini, che non hanno nessuna colpa o implicazione.

E di fatto sostituendo la war anxiety con azioni dirette e concrete per fare del bene.

Quando chiedere aiuto: terapia e supporto psicologico per la war anxiety

Azioni che possono senza dubbio alleviare l’ansia della guerra, spostando l’attenzione su tanto altro, ma che possono non essere sufficienti se lo stato di ansia che si prova diventa impattante e debilitante in chi lo vive (anche e soprattutto se si parte da una base ansiosa già presente).

In questi casi, se i sintomi della war anxiety diventando difficili da gestire, interferendo con il lavoro, la vita privata e il proprio benessere generale, è importante farsi aiutare da un professionista, uno psicologo o uno psicoterapeuta, capace di lavorare su quegli aspetti che vanno a generare la vostra ansia e di darvi gli strumenti necessari per gestirla e combatterla, riprendendo in mano la vostra vita e il vostro stato d’animo.

War anxiety nei bambini e adolescenti: come supportarli nel modo giusto

Un aiuto che, una volta appreso, è importante dare anche a chi ha meno strumenti di un adulto per difendersi dalla paura e dall’incertezza, come i bambini o gli adolescenti, spesso vittime di un’età in cui sono tanti i problemi che possono nascere, soprattutto in riferimento al rapporto con sé stessi, con la propria identità e con il rapporto con gli altri. E in cui la war anxiety può portare a un maggior senso di chiusura, impotenza e incertezza verso un futuro che è già nebuloso in questa età. Ma che in questo caso non ha nulla a che vedere con loro ma con dinamiche molto più grandi.

Ecco perché diventa importantissimo agire a supporto dei bambini e degli adolescenti, nello stesso modo in cui fareste con voi stessi:

  • filtrando le notizie che gli arrivano;
  • spiegando in modo chiaro e comprensibile per la loro età gli avvenimenti che interessano i conflitti;
  • supportandoli e indirizzandoli verso comportamenti di pace, pensieri positivi, verso la compassione e l’empatia;
  • aiutandoli a gestire le emozioni che provano (esattamente come fareste con le emozioni che vivono quotidianamente);
  • ecc.

E in linea generale educandoli all’amore, all’uguaglianza e al rispetto, pilastri che non dovrebbero mai mancare nella vita di ognuno di noi.

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