
Canzoni d’amore, rabbia e rinascita: la vita nella musica di Fabrizio Moro
Fabrizio Moro parla attraverso la sua arte: il suo percorso creativo che lo rende amatissimo da molti fan, non solo per la sua musica.

Fabrizio Moro parla attraverso la sua arte: il suo percorso creativo che lo rende amatissimo da molti fan, non solo per la sua musica.
Nel 2025 Fabrizio Moro festeggia un quarto di secolo di carriera, tra alcuni stop, molti trionfi e tanto amore dei fan, e anche un’inclinazione (in realtà ben più di questo) per arti diverse dalla musica. Descriverne la storia, tra canzoni d’amore, film e la sua proverbiale “rabbia” non è un processo lineare, ma ci proviamo.
Classe 1975, Fabrizio Moro nasce a Roma e la sua formazione – come poi dimostrerà la sua carriera successiva – si svolge parallelamente su musica e cinema. Da adolescente studia infatti cinematografia e si esibisce con amici in formazioni di cover band. In un’intervista a Vanity Fair, l’artista ha raccontato:
Da ragazzo ho cominciato a pensare a tutte le cose che non potevo avere, materiali ed esistenziali. Non avevo soldi, non mi andava di studiare e così, anche se ero sempre stato promosso, al quarto anno ho lasciato le superiori. Non mi sentivo bravo in niente. Papà è una persona buona, si è sempre dedicato alla sua famiglia, però con noi figli non c’è mai stato un vero incontro emotivo. Era il tipo che diceva: “Questa cosa non sei capace a farla, lascia perdere, faccio io”. Per dirle, fino a qualche anno fa se dovevo aprire una bottiglia di vino davanti a un gruppo di persone, mi tremava la mano per la paura di non farcela. Dall’insicurezza è nato il desiderio di rivalsa, la rabbia.
Della vita privata di Fabrizio Moro si può raccontare che ha due figli, Libero e Anita Mobrici (Mobrici è il vero cognome di Moro), avuti da una passata relazione con l’architetta di interni Giada Domenicone. Ha sofferto di ipocondria, ma come ha dichiarato in un’intervista al Messaggero, ha una sola paura:
Ho paura di staccarmi dalle persone che amo. Lavorativamente parlando, non mi fa paura niente.
La carriera musicale di Fabrizio Moro parte nel 2000 con il singolo Per tutta un’altra destinazione: in un quarto di secolo ha pubblicato 9 album in studio (Fabrizio Moro, Ognuno ha quel che si merita, Pensa, Domani, Ancora Barabba, L’inizio, Via delle Girandole 10, Pace, Figli di nessuno), ma la sua attività non è stata sempre continuativa, non solo perché a un certo punto si è dedicato al cinema, ma anche perché dopo il suo esordio ci sono stati alcuni anni di riflessione, come ha detto al Corriere della Sera:
Il primo disco, nel 2000, andò male. La mia casa discografica dell’epoca, la Ricordi, stracciò il contratto in maniera quasi violenta, mi demoralizzai e mi fermai per sette anni, poi è arrivata Pensa e sono ripartito. […] La musica non mi dava da vivere, ho fatto anche l’operaio, mettevo la guaina sui tetti. E ‘sta cosa mi è rimasta. Quando ho periodi di vuoto mi dedico al bricolage.
Dopo il ritorno sui palchi nel 2007, Fabrizio Moro ha però inanellato successi su successi: concerti importanti, premi prestigiosi (tra cui due vittorie al Festival di Sanremo, nel 2007 e nel 2018 in coppia con Ermal Meta), e una certa attenzione da parte della critica che lo vede come un artista impegnato. Certo, lui non ama le etichette, ma è innegabile il suo coinvolgimento in progetti benefici, come indimenticabili sono i brani dal risvolto sociale, a partire da Pensa, dedicato alle vittime innocenti di mafia.
E il suo impegno non si svolge solo sopra i palchi, ma dietro le quinte. Fabrizio Moro è autore di molti brani di successo cantati da colleghi, nel 2011 fonda una sua etichetta discografica indipendente che si chiama La Fattoria di Moro, e si occupa di cinema. Nel 2022 esce infatti il suo primo film Ghiaccio, seguito nel 2024 da Martedì e venerdì, entrambi con la co-regia di Alessio De Leonardis con cui realizza anche video musicali. Sul cinema Moro ha detto ancora al Messaggero:
Voglio assecondarmi e fare sempre meglio. Il cinema per me è nato per gioco durante il lockdown: conoscevo Alessio, che negli ultimi vent’anni ha lavorato con i fratelli Taviani e tanti altri, perché ha fatto tanti miei videoclip. Ci siamo parlati, abbiamo scritto ed eccoci qui.
Alcune citazioni tratte dalle hit tra le più amate cantate da Fabrizio Moro:
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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