Storia del burlesque e le 3 artiste più famose in Italia
Per molti non è diverso da uno spogliarello, ma il burlesque è molto di più. Scopriamone la storia e dove è possibile vederlo.
Per molti non è diverso da uno spogliarello, ma il burlesque è molto di più. Scopriamone la storia e dove è possibile vederlo.
Dal termine italiano ”burlesco” che deriva da ”burla” (presa in giro o scherzo), il burlesque è uno spettacolo di varietà comico e volutamente esagerato in cui si alternano esibizioni composte da umorismo slapstick, canzoni oscene, barzellette sporche e danze soliste esotiche o audaci. Sia provocatorio che comico, è spesso formato da un coro femminile e danze soliste e può comprendere spogliarelli, ma non necessariamente.
Il burlesque, infatti, non deve essere spesso confuso con lo spogliarello, perché anche quando sono presenti danze ammiccanti o erotiche si tratta di due tipologie di ballo molto diverse. Tipicamente, in un’esibizione di striptease l’obiettivo è che chi lo esegue raggiunga un climax in cui si toglie tutti i vestiti, senza lasciare nulla all’immaginazione. Con il burlesque, l’obiettivo è stuzzicare e insinuare la nudità, senza rivelarsi completamente.
Il burlesque è nato negli anni ’40 dell’Ottocento, all’inizio dell’era vittoriana. A causa delle tensioni sociali tra le classi superiori e le classi inferiori della società, gran parte dell’umorismo e dell’intrattenimento del burlesque degli inizi si concentrava su argomenti di basso livello. Quando raggiunse il periodo di massimo splendore, tuttavia, il burlesque somigliava poco ai precedenti “burlesques” letterari che parodiavano opere letterarie, teatrali o musicali ampiamente conosciute.
Tra il 1870 al 1920 gli spettacoli più popolari erano ispirato da Lydia Thompson e dalla sua troupe, le British Blondes, apparse per la prima volta negli Stati Uniti negli anni ’60 dell’Ottocento, e anche dai primi spettacoli come The Black Crook (1866).
Nel corso degli anni, il burlesque ha subito molte evoluzioni, soprattutto nello stile e in ciò che il pubblico poteva aspettarsi dagli spettacoli. Nel 1868 la Thompson Company aveva stupito il pubblico di New York con gambe scoperte e can-can di ispirazione parigina, mentre i ballerini di Cooch imitavano i movimenti di danza del ventre e le tradizionali danze “awalem” siriane, balli che erano rapidamente diventati un’aspettativa della folla, almeno fino all’introduzione degli spettacoli in stile spogliarello. Il pubblico, infatti, sembrava essere molto favorevole a vedere «più carne e meno vestiti» agli spettacoli di burlesque.
Nonostante il vasto pubblico e le sue esibizioni molto richieste – dal 1900 al 1930, la Golden Age, più di 300 teatri aprirono solo negli USA – l’interesse per il burlesque iniziò a scemare. Prima a causa degli spettacoli Broadway e dal vaudeville, poi dell’ascesa dell’industria cinematografica, gli spettacoli di burlesque iniziarono a essere messi da parte in favore di altre forme di intrattenimento. A causarne il declino, però, in particolare a New York, sono state anche le leggi pensate per regolare gli spettacoli e le frequenti incursioni della polizia durante gli spettacoli, come quelle guidate dal sindaco Fiorello LaGuardia e dal commissario Paul Moss.
Negli ultimi anni, il burlesque è tornato sui palchi di tutto il mondo: femminile, liberatorio, inclusivo, si è nuovamente diffuso non solo come semplice spettacolo ma anche come pratica emancipatoria per molte donne che lo praticano. Come conseguenza, è possibile vederlo sempre più spesso nei teatri.
Bailey Freeman ha dedicato una mini-guida sul sito di Lonely Planet ai «luoghi migliori del mondo dove vedere uno spettacolo di burlesque», un vero e proprio itinerario alla scoperta dei locali eccellenti, da New Orleans ai cabaret di Parigi, passando per Londra, Berlino e la sfavillante Las Vegas. Nell’elenco c’è anche la nostrana Treviso, in particolare il Nasty Boys Saloon di Treviso «la combinazione vincente di burlesque, quintessenza dell’America e barbecue».
Performer internazionale, attrice e autrice del podcast «È il sesso, bellezza!», Vesper Julie è l’alter ego di Giulia Di Quilio, ispirata alle dive hollywoodiane ed all’iconografia delle esplosive pin up anni ’50. Nei panni della “rossa” Vesper, Giulia Di Quilio ha partecipato al talent show Lady Burlesque, andato in onda per due mesi su Sky Uno nel 2011, arrivando fino in finale. Come attrice, ha recitato ne La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino e nella soap “Un posto al sole”.
Miss Burlesque Italia, incoronata dallo show condotto dall’attrice e cabarettista Katia Follesa su Zelig tv, ha 31 anni, viene da Taranto e quando non si esibisce sul palco si chiama Serena Melchiorre. Per lei – tra le top 50 burlesque performer mondiali – il burlesque è iniziato come un gioco ed è diventato una vera e propria professione, come ha raccontato in un’intervista:
mi esibisco stabilmente in alcuni tra i più bei locali e teatri di Roma, dedico molto tempo all’insegnamento di quest’arte con corsi annuali a Roma e workshop in giro per l’Italia, organizzo feste a tema e addii al nubilato in stile burlesque, e soprattutto impiego molto del mio tempo alla creazione e al perfezionamento dei miei act.
Eclettica ed elegante, Lola Lustrini (al secolo Margherita Bonanno) è ballerina, insegnante di danza, performer burlesque e scrittrice. Dopo un lungo periodo di studi, in cui alla danza ha alternato laboratori di teatro comico e canto, è diventata una performer di Burlesque; nei suoi spettacoli interpreta personaggi diversi, dal Cigno alle dive anni ’30 e le pin up.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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