Questa dolce bambina dai grandi occhi è diventata il simbolo della guerra in Siria.
Una guerra civile che in un solo anno, stando ai dati del Syrian Observatory for Human Rights, ha causato la morte di 76.000 persone, di cui 3.500 bambini.
Dal 2011 i morti salgono a 206mila.

E questa piccola evidenzia, nello scatto rubato del fotografo Osman Sagirli, la situazione che si respira.
In un Paese distrutto, una bambina scambia l’obiettivo della macchina fotografica per la canna di un fucile, e senza speranza alza le mani in segno di resa.
Una fotografia di reportage pubblicata in primis sul quotidiano Türkiye, per il quale l’autore lavora da oltre 25 anni.
Osman conferma la veridicità della storia.

Quel giorno stava utilizzando un teleobiettivo, piuttosto lungo, e la bambina ha subito pensato ad un’arma. Invece di nascondersi o fare un sorriso, come solitamente i piccoli fanno divertiti davanti alla macchina fotografica, questa bimba si è spaventata e ha alzato le mani al cielo.

Hudea, la bambina protagonista dello scatto, era arrivata nel campo di Atmeh, a circa 10 km dal confine turco, con sua madre e due fratelli dopo un viaggio di 150 km.

Allegoria inconsapevole di una guerra maledetta.

 

 

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