La moda anni '70: dai movimenti rivoluzionari degli hippie a Woodstock
Gli anni Settanta sono legati allo stile hippie e al Flower Power, ma aprono la strada al decennio della disco: scopriamo le tendenze moda degli anni '70.
Gli anni Settanta sono legati allo stile hippie e al Flower Power, ma aprono la strada al decennio della disco: scopriamo le tendenze moda degli anni '70.
Gli anni ’70 vengono ricordati per il forte interesse legato alla spiritualità, specialmente quella orientale, portata in occidente dagli hippie. La libertà d’espressione, sia nel modo di vestirsi che nel campo della sessualità, viene finalmente sdoganata, tanto che film e pubblicità interpretano questi argomenti in chiave provocatoria.
Nel mondo della musica si fa largo il glam rock di David Bowie, che gioca con l’identità di genere ridefinendo i confini tra maschile e femminile. In America esplode la moda dello Studio 54 dove ogni serata si trasforma in una passerella infinita di outfit scintillanti e profonde scollature, il tutto ispirato dalle star degli anni ’30.
La moda anni ’70 pone al centro il gusto personale e libera scelta estetica, sia degli uomini che delle donne: questa generazione mescola e si lascia ispirare da vari stili e culture. Si vive la vita all’insegna del motto “Sex, Drugs & Rock’n’Roll”.
La moda anni ’70 è caratterizzata dai colori accesi e dalle stampe, fiori in formato maxi e fantasie geometriche e psichedeliche. Dopo l’invenzione della minigonna negli anni ’60, in questo decennio le gonne sono ampie, spesso a balze e d’ispirazione etnica, sia nei colori che nei tessuti.
La tunica (o il camicione) è il capo iconico di questo decennio, che viene declinato non solo in moltissime versioni, ma viene persino reso unisex. La maglia è il materiale preferito, così come l’uncinetto (crochet) e il jersey che, grazie alla scoperta di nuove fibre sintetiche diventa leggero e setoso, molto utilizzato negli abiti da sera e per realizzare le ampie bluse da abbinare a pantaloni o jeans a zampa.
Da non dimenticare sono gli hot pants, cortissimi e super aderenti. Dal 1975 in poi si riscoprono alcune tendenze tipiche degli anni ’30 come il lurex, gli scolli profondi sulla schiena e le trasparenze. A seguire, ritorna anche la tendenza del bianco e nero nel campo della fotografia di moda.
In contrapposizione alla moda perbenista e opprimente che aveva segnato la moda anni ’50 e ’60, e che lasciava poco spazio alla libertà di espressione individuale, i primi hippie (o figli dei fiori), decisero di differenziarsi adottando uno stile particolare, disordinato e non troppo ricercato, spesso poco curato ma comodo e che rispecchiava bene gli ideali dell’uomo libero.
Sia le donne che gli uomini erano soliti indossare capi unisex, come le tuniche o i lunghi camicioni, per sbarrare la strada all’esaltazione del genere in quanto maschi o femmine. In generale, l’abbigliamento di questi anni si differenzia per la particolarità di essere coloratissimo, vivace e sperimentale: la tendenza di quegli anni prediligeva capi arricchiti da dettagli psichedelici o floreali, sempre però realizzati con materiali naturali.
I pantaloni e i jeans della moda anni ’70 sono passati alla storia: l’iconica forma a zampa di elefante si accompagnava alla vita bassa, a cui si affiancano anche gonne ampie e lunghe, realizzate in materiali naturali.
Le t-shirt e le camice si tingevano di fantasie coloratissime, spesso fiorate o realizzate con la tecnica del DIY (Do It Yourself). Come segno di protesta e ribellione, spesso le donne non indossavano il reggiseno. Gli accessori preferiti erano copricapi, bandane e lunghe collane.
La moda anni ’70 si distingue da tutte le altre per l’aver abbracciato ed essersi lasciata ispirare da varie culture e forme d’espressione.
In questi anni nasce quella che viene definita “contromoda” e che si esprime attraverso diversi e molteplici movimenti: il primo e il più noto tra questi è quello hippie (o hippy). I giovani di questa generazione si identificano come i figli della rivoluzione. Celebrano e diffondono il trionfo dell’amore e della sperimentazione, non solo nel campo della moda ma anche e soprattutto nella sessualità.
Gli hippie, in questi anni, danno vita ad un’autentica controcultura che adotta le pratiche e i credo caratteristici della religione induista, dove la meditazione e lo spirito religioso confluiscono in uno stile di vita umile ed essenziale. I vestiti sono unisex e vengono indossati indistintamente sia da uomini che da donne, scelta adottata per combattere la diversificazione di genere, ritenuta altamente discriminante.
Ma questo movimento si lascia ispirare anche dalla cultura delle popolazioni nomadi: è proprio da qui che ha origine l’adozione di gonne a balze decorate con ricami floreali e arricchite da sonagli. A queste si aggiunge anche la cultura degli Indiani d’America, caratteristica per l’uso di piume e cuoio, che andranno a rivestire le giacche in camoscio e gli accessori più svariati.
Il punto più alto di questo movimento viene raggiunto nell’agosto 1969 a Bethel (NY) luogo del Woodstock Music and Art Festival che raccolse più di 500.000 persone, il miglior esempio dell’impatto che ebbe la controcultura hippie, dedita agli alti ideali di amore e di fratellanza umana.
Nella moda anni ’70 il make-up si sdoppia, letteralmente. Per il giorno ci si lascia ispirare da una bellezza naturale e leggera, dove il trucco è sottile e appena accennato: una base naturale rende uniforme il colorito del viso, per poi applicare fard nelle tinte pesca o albicocca sulle guance.
Lo sguardo, invece, si concentra sulle sfumature degli ombretti spaziando dai marroni agli aranciati, sempre applicati in modo leggero. Le labbra si tingono di gloss o rossetti nude per ricreare sempre un effetto naturali.
Con il calar del sole avviene anche lo stravolgimento del make-up, che si fa più caldo e più appariscente. La base è più coprente, così come il blush che viene scelto nei suoi colori più accesi, come il rosa shocking. Gli ombretti verdi e azzurri (con relative sfumature) si rendono protagonisti dello sguardo, a cui si affiancano finiture lucide e perlate, dettaglio indimenticabile di questo decennio.
Le labbra si infiammano e si accendono con le tonalità più vivaci dei rossetti, come il rosso fuoco o l’arancione. In questi anni tornano di moda anche le sopracciglia sottilissime che avevano segnato gli anni ’30.
Per quanto riguarda l’hairstyle, il decennio degli anni ’70 predilige chiome lunghe, vaporose e ondulate: i capelli si lasciano sciolti, hanno la riga centrale e, specialmente tra gli hippy viene utilizzata una fascia sulla fronte.
L’acconciatura più ricreata e sperimentata nella moda anni ’70 è sicuramente quella che incorniciava il viso di Farrah Fawcett: il suo taglio, scalato e vaporoso, diventerà una delle pettinature icona di questo decennio. Iniziano ad apparire anche le prime pettinature cotonate e di media lunghezza, che anticipano quella che sarà l’era della disco music degli anni ’80.
L’incredibile fascino che avvolge gli anni ’70, l’abbigliamento colorato e le fantasie psichedeliche, i maxi fiori e i jeans a zampa d’elefante riscuotono ancora oggi successo e non a caso, ciclicamente, stilisti e designer si lasciano ispirare da quel decennio e ripropongono quell’inconfondibile stile.
Negli ultimi anni sia sulle runway più famose sia nei negozi, dalla moda fast-fashion ai grandi marchi, abbiamo notato come la tendenza psichedelica tipica della moda anni ’70 sia prepotentemente ritornata sotto le luci dei riflettori.
Insieme a lei non poteva mancare il filone DIY, Do It Yourself: nell’ultimo anno, infatti, sono tantissime le persone che sperimentano questa tecnica, realizzando e creando t-shirt e abiti realizzati da loro stessi.
21 anni, tante lentiggini, molto insicura e alta. La scrittura è una mia passione da sempre, così come la Moda. E Beyoncé. E Carrie Bradshaw.
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