Cosa può dirci il linguaggio del corpo? 3 esempi utili nella vita quotidiana
Le parole sono importanti, ma la comunicazione è fatta soprattutto di linguaggio del corpo e non verbale: ma come leggerlo?
Le parole sono importanti, ma la comunicazione è fatta soprattutto di linguaggio del corpo e non verbale: ma come leggerlo?
Il linguaggio del corpo è composto da una serie di segnali non verbali che possono essere utilizzati per comunicare sentimenti e intenzioni. Questi includono, tra le altre cose, la postura, le espressioni facciali, i movimenti di occhi e labbra e i gesti delle mani e costituiscono una parte enorme della comunicazione quotidiana, ben più che le parole che pronunciamo.
La capacità di comprendere e interpretare il linguaggio del corpo di altre persone può aiutare a cogliere problemi, emozioni o sentimenti non detti. Il linguaggio del corpo può dirci quando qualcuno si sente ansioso, arrabbiato, eccitato o prova una qualunque emozione, o suggerire alcuni tratti della personalità, ad esempio se qualcuno è timido o estroverso.
Ma il linguaggio del corpo e può essere fuorviante: è soggetto all’umore, al livello di energia e alle circostanze. Se una persona incrocia le braccia può essere un segno di chiusura, ma la situazione è diversa se fa molto freddo e indossa vestiti leggeri. Insomma, quella del linguaggio del corpo non è una scienza esatta e anche se interpretare i segnali non verbali è fondamentale per una comunicazione a 360°, la realtà è molto diversa da Lie to Me e stabilire, ad esempio, se qualcuno sta mentendo o meno non è così facile.
Ancor più perché, se c’è un certo grado di universalità nel linguaggio del corpo, fattori sociali e culturali possono influenzarlo.
Il linguaggio del corpo non è universale: come ci sono dei fattori culturali che influenzano alcune dinamiche comportamentali, così il genere può essere un elemento differenziante nell’esprime alcune emozioni attraverso il corpo, oltre che nel modo di interpretare il linguaggio non verbale.
Alcune differenze sono biologiche: la differenza nella struttura ossea, ad esempio, fa sì che uomini e donne camminino tendenzialmente in modo diverso. Altre, però, sono acquisite, spesso osservando modelli di riferimento durante l’infanzia e l’adolescenza, come i genitori, un aspetto su cui, inevitabilmente, fattori sociali e culturali giocano un ruolo determinante.
Alcuni esempi?
La lista potrebbe continuare, ma sono molti gli aspetti del linguaggio del corpo in cui uomini e donne sono diversi, in alcuni casi anche a seconda del contesto: attorcigliarsi i capelli, ad esempio, è un gesto che entrambi possono fare quando sono sotto stress, ma in alcuni casi per le donne può essere in segnale di interesse durante una conversazione con qualcuno da cui sono attratte.
Non solo: secondo uno studio pubblicato su Frontiers, che ha cercato di analizzare se e in che misura il genere abbia un impatto sulla capacità di riconoscere le espressioni emotive rivelate dal movimento del corpo,
il genere influisce sull’accuratezza piuttosto che sulla velocità di lettura del linguaggio del corpo. Questo effetto, tuttavia, è modulato dal contenuto emotivo delle azioni: i maschi superano nel riconoscimento l’accuratezza delle azioni felici, mentre le femmine tendono a eccellere nel riconoscimento di quelle arrabbiati ostili.
Le donne, inoltre, sarebbero più accurate nel riconoscere le azioni neutre, un vantaggio che suggerisce che le donne siano meglio sintonizzate sulla mancanza di contenuto emotivo nelle azioni del corpo.
Il linguaggio del corpo è uno strumento di comunicazione fondamentale nel campo degli appuntamenti e nell’attrazione: i segnali non verbali – silenziosi ma significativi – sono infatti determinanti per capire se l’interesse dell’altra persona è reale e l’appuntamento sta andando male.
La postura, i movimenti delle mani, le espressioni facciali sono tutti modi in cui il nostro corpo indica attrazione: braccia incrociate possono significare chiusura, protendersi verso l’altro o giocare coi capelli interesse, pupille dilatate attrazione.
Sfruttare e interpretare il linguaggio del corpo può aiutare a facilitare un dialogo aperto e onesto senza dire una parola, aiutando non solo ad esprimere i propri sentimenti ma anche a identificare, senza aspettare o chiedere apertamente, quelli della persona che abbiamo davanti.
Un’espressione facciale rilassata che si trasforma in un sorriso genuino, con la bocca all’insù e gli occhi rugosi: felicità. Ma anche l’inclinazione della testa che mostra che una persona sta pensando, una posizione eretta per trasmettere interesse o movimenti di mani e braccia che accompagnano l’entusiasmo di un racconto: gli esempi del linguaggio del corpo nella quotidianità sono tantissimi.
Un caso in cui il linguaggio del corpo può fare davvero la differenza è quello di un colloquio di lavoro. In che modo?
Braccia incrociate, narici dilatate, labbra serrate: sono tutti segnali di un linguaggio del corpo ostile. Se non volete trasmettere ostilità, dovete prima di tutto essere consapevoli dei messaggi che comunicate e come lo fate, cercando sia di controllare le manifestazioni dell’ostilità sia i motivi che la originano.
Difficilmente riusciremo a mentire completamente, quindi nonostante l’impegno sarà difficile nascondere emozioni e sentimenti ostili; al contempo, essere consapevoli dei modi in cui si esprimono potrà aiutarci a controllare i gesti più espliciti.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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