Essere mancini. La "mano del diavolo" alla riscossa.
Circa il 10% della popolazione mondiale è mancina. Vita difficile per chi ha dovuto affrontare secoli di pregiudizi per vedere riconosciuto il diritto di usare la cosiddetta "mano del diavolo".
Circa il 10% della popolazione mondiale è mancina. Vita difficile per chi ha dovuto affrontare secoli di pregiudizi per vedere riconosciuto il diritto di usare la cosiddetta "mano del diavolo".
Le persone al mondo sono tutte diverse. Minoranze, gruppi vari, etnie. Ma oggi volevo parlare di una particolare caratteristica che mi contraddistingue e contraddistingue un certo numero di persone al mondo (si stima il 10% della popolazione mondiale): le persone mancine.
C’è chi usa quella orribile espressione: “le persone affette da mancinismo” come se essere mancini fosse una patologia. Purtroppo questa tendenza arriva da millenni di pregiudizi nei confronti della mano sinistra, che la vede come “mano del diavolo” e dalla definizione stessa di “sinistro” che indica sempre e comunque eventi negativi. Per esempio “subire un sinistro”, “un sinistro presagio”, “presenze sinistre” , “un tiro mancino”. La parola stessa mancino deriva dalla parola latina mancus, composta da manus, che significa mano e dal suffisso cus, termine con il quale si indicava il portatore di difetti fisici (mutilati, storpi). Il termine mancino quindi, in origine, era sinonimo di diversità e quindi di handicap. Di conseguenza i mancini non solo venivano discriminati come individui “difettosi” ma venivano anche forzati ad usare la mano destra. Secondo la tradizione ebraica e cristiana era causata dall’influenza del maligno sull’individuo e la mano sinistra era quindi considerata la “mano del diavolo”. E molti genitori, insegnanti e parenti sprovveduti di bambini mancini, forti di questa lunga tradizione, forzavano all’uso della mano destra, con gravi conseguenze sull’organizzazione mentale del bambino.
Io sono mancina, figlia di madre mancina corretta: ancora adesso non riesce a distinguere bene destra dalla sinistra. Neppure io riesco: perchè seppure non sia stata corretta ho vissuto in un mondo di destrimani usando oggetti fatti per loro. Mi ricordo alle elementari, mi era vietato l’uso della penna stilografica perchè l’inchiostro non si asciugava e passandoci sopra la mano sporcavo il foglio. Le forbici erano difficili da usare per me e non tagliavo bene. Mi facevano notare che ero mancina. La solita esclamazione “Ah ma scrivi con la sinistra!”. Eccetera. Ma sono sempre stata orgogliosa della mia caratteristica. Riesco a scrivere al contrario come Leonardo Da Vinci per esempio. Ho una scrittura arabescata, strana, che adoro. Al lavoro ho preteso che mi lasciassero il mouse impostato per i mancini: per un po’ l’avevo usato con la destra, ma alla fine mi faceva male alla mano. Sul serio. Quindi mi sono chiesta perchè dovessi adattarmi solo perchè sono l’unica mancina. Ma in linea di massima sono stata fortunata, nessuno mi ha mai fatto pesare niente, ho colto più meraviglia che disappunto nelle persone che me lo facevano notare.
Ora l’essere mancini non è più considerato un handicap, l’atteggiamento è mutato: è anche sinonimo di genialità. Sono considerati più creativi, intelligenti, grazie allo sviluppo maggiore dell’emisfero destro del cervello. Molte personalità note, per esempio Barack Obama o Albert Einstein, sono mancini. Ci sono anche negozi e shop on-line che vendono oggetti espressamente pensati per mancini. E i mancini hanno anche una loro giornata : il 13 agosto. Tuttavia, pur essendo orgogliosa di essere mancina, credo che ognuno, sia destrorso che mancino, sia capace di fare qualunque cosa e che ognuno di noi dentro abbia qualcosa di geniale. E bisogna tenere ben presente anche che ci sono discriminazioni ben più gravi di questa, ci sono persone diverse per ben altri motivi, ma alla fine, purtroppo, la cosa in comune sono pregiudizi sbagliati che svantaggiano persone che non hanno colpe. Dobbiamo tutti essere orgogliosi di ciò che siamo.
Sono Silvia, vicentina DOC, lunatica, intrasigente e ambiziosa: dalla mia penna escono le notizie di attualità, italiane e dall'estero; il tedesco e l'inglese sono le mie lingue, la scrittura è la mia passione: da qui inizia la mi...
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