Mara
chiede:
Buongiorno, al mio pastore tedesco di 5 anni è stata diagnosticata la displasia di terzo grado. Io non me ne intendo molto, sapevo che è una malattia tipica di questa razza ma mi avevano spiegato che è solita dell’anzianità. Ho adottato il cane quando aveva circa un anno, ma ovviamente oltre al libretto datomi dal canile nessuno aveva visto che era predisposto per la displasia. Il mio veterinario mi ha parlato di un intervento di chirurgia, ma non ci sono altre soluzioni all’operazione per risolvere il problema?
Dr. Roberto Granata
risponde:
Buongiorno, la displasia è una patologia dell’accrescimento, polifattoriale con un’importante componente genetica. Quando colpisce l’anca si ha un’alterata conformazione dell’articolazione tra femore e bacino.
Più la diagnosi è precoce e maggiori sono i risultati terapeutici, che consistono in alimentazione adeguata, integratori ed eventuale correzione chirurgica. Per questo motivo nelle razze predisposte è consigliato eseguire un controllo radiografico nei cuccioli.
La displasia dell’anca, col tempo, causa artrosi e dolore più o meno importanti a seconda della gravità della displasia. Non ci sono farmaci in grado di intervenire sulla conformazione dell’articolazione quando ormai la crescita è terminata, come nel suo caso. Farmaci e integratori possono essere impiegati per il controllo del dolore e per ridurre i fenomeni infiammatori e degenerativi delle cartilagini articolari, rallentando la progressione dell’artrosi.
Se la situazione è grave, con forte dolore e compromissione della qualità di vita, l’intervento chirurgico con varie tecniche, compresa la protesi dell’anca, può ridare nuova vita al cane.
L’opzione chirurgica proposta dal collega è, per il suo pastore tedesco, probabilmente la soluzione migliore.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
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