“Un sacco di gente pensa che io sia un mostro. Lo pensano davvero, me lo hanno riferito”. Parola di Alfred Hitchcock, uno dei maestri assoluti del cinema. Dai suoi occhi e dalla sua testa nacquero alcuni dei capolavori indiscussi del Novecento, eppure lavorare con lui era un inferno. Non è stato di certo l’unico genio dal carattere impossibile sul set: tanti registi e attori famosi sono stati bollati come “difficili” da colleghi di set.
Senza arrivare ai recenti casi di molestie che hanno portato alla nascita del movimento #metoo, ci sono nella storia della cinematografia mondiale alcuni esempi indimenticabili di caratteraccio. Da Gene Hackman, che terrorizzava Wes Anderson sul set de I tenenbaum, fino all’ossessione per la perfezione di Edward Norton.
Sfogliate la gallery per scoprire gli attori e registi di oggi e del passato con cui non lavorare non è stato così semplice…
Dustin Hoffman
Dustin Hoffman sa di non essere un attore con un carattere semplice. Intervistato dal Guardian, ha detto di aver dato del filo da torcere ai colleghi. Il suo temperamento lo ha portato persino a dire di no a tantissimi registi geniali, come ad esempio Federico Fellini. Il motivo? Non apprezzava la gestione del sonoro nei film del grande maestro italiano. “Mi sono sempre trovato delle scuse per non fare qualcosa”, ha detto Hoffman. Celebre fu anche lo scontro con Sidney Pollack, che lo diresse in Tootsie, poi criticandolo pubblicamente. “Non collaborava”, ha commentato l’attore.
Edward Norton
Edward Norton è uno degli attori più bravi degli ultimi decenni, eppure sembra non passare spesso sul grande schermo. Il motivo? Secondo qualcuno, tra cui il sito Looper, sarebbe il suo carattere. Il caso più eclatante accadde nel 2008, quando la Marvel Studios acquistò i diritti dell’Incredibile Hulk dalla Universal, dopo il flop di Hulk (2003). Chiesero a Norton di essere il protagonista del nuovo Incredibile Hulk, ma inizialmente lui rifiutò. Accettò solo dopo aver incontrato il regista, Louis Leterrier, ma volle che nella sceneggiatura fossero fatte delle modifiche suggerite da lui. L’attore consegnò le modifiche all’ultimo, mettendo in difficoltà il regista, che fece ciò che poteva. Il risultato fu un disastro e fece infuriare Norton. Quando il personaggio venne rispolverato anni dopo, per gli Avengers, al suo posto venne scelto Mark Ruffalo, con tanto di comunicato della Marvel Studios per specificare che l’attore scelto doveva incarnare lo spirito creativo e collaborativo del personaggio. Una bella frecciatina a Norton…
Alfred Hitchcock
Maestro assoluto della suspense, Alfred Hitchcock (1899-1980) creava film come fossero scatole cinesi, curando ogni minimo dettaglio e usando tecniche innovative. Era famoso per la crudeltà verso le sue attrici, come ricorda il sito Taste of Cinema. Ha diretto oltre cinquanta film di successo, spesso mostrando anche la parte più disturbata della natura umana. Per farlo arrivò persino ad ammanettare i protagonisti de Il club dei 39 o a torturare psicologicamente Tippi Hedren nel film Gli Uccelli e Marnie. Arrivò persino a tenere sotto contratto l’attrice per cinque anni, senza permetterle di lavorare.
Faye Dunaway
Tra i volti più intensi del cinema, Faye Dunaway è conosciuta anche per il suo carattere spigoloso. Intervistata qualche anno fa da Repubblica, è tornata su un episodio in particolare, relativo alla lite con il regista Roman Polanski sul set di Chinatown, che sopportava talmente poco la sua attrice da arrivare a negarle le pause per andare in bagno, costringendola a fare pipì in un bicchiere. “Forse sono cambiata, ma non è vero che io sia una tanto difficile. Se mai sono perfezionista, non mi accontento facilmente e, sul set, pretendo gentilezza. Hanno scritto anche di presunte risse con Brandauer, ma erano pure invenzioni, ci siamo indignati entrambi. L’unico momento caldo è stato durante le riprese di Chinatown. Polanski ne ha parlato fin troppo. Polanski è un grande regista ed è un peccato che non possa tornare a lavorare in America, però Polanski è anche un grande bugiardo.”
Gene Hackman
Viso da simpatica canaglia, risata contagiosa, ma carattere ostico. Gene Hackman ha creato non pochi problemi sul set de I Tenenbaum (2001). Lunatico e tagliente, sembra che l’attore abbia preso di mira Wes Anderson sul set. Come raccontato da Indiewire, il cast dovette prendere le difese del regista, vessato da Hackman. Anche Gwyneth Paltrow ammise di essere spaventata dal collega più anziano, che arrivò persino a dire ad Anderson di “tirarsi su i pantaloni e comportarsi da uomo”.
Julia Roberts
Il suo bellissimo sorriso ha illuminato tanti film, ma Julia Roberts ha anche qualche aspetto non conosciuto ai più. Steven Spielberg, che la diresse in Hook nel 1991, dichiarò al programma 60 Minutes di non aver più intenzione di lavorare con lei. Come racconta il sito australiano News, l’attrice rese la vita difficile a tutti il set. Reduce dalla fine della storia con Kiefer Sutherland, quattro giorni prima del matrimonio, Julia doveva interpretare Tinkerbell, ovvero Campanellino. Visto il suo caratteraccio, però, tutti sul set cominciarono a chiamarla Tinkerhell (hell significa inferno).
Katherine Heigl
Bionda, bellissima e talentuosa, Katherine Heigl aveva tutte le carte in regola per diventare una delle attrici più amate del piccolo e del grande schermo. Il suo famoso brutto carattere e le presunte pretese da diva le hanno però sbarrato molte strade, prima tra tutte quella della serie Grey’s Anatomy, in cui interpretava Izzie Stevens. L’attrice fu “eliminata” dopo diversi commenti troppo pungenti verso il telefilm stesso, non graditi alla produzione. La sua fama di antipatica è solo cresciuta, come ricorda il Corriere.
Lars Von Trier
Geniale o sopravvalutato? Sicuramente il regista Lars Von Trier ha fatto molto discutere con i suoi film, spesso censurati perché “disturbanti”. Gli attori che ha diretto non gli hanno risparmiato le critiche. Brutale e crudele in film come Dogville e Antichrist, Von Trier è noto per l’atteggiamento spietato verso i suoi attori. Tra di loro, c’è chi è arrivato anche a parlare di molestie sessuali, come la cantante e attrice Björk.
Marlon Brando
Affascinante e ribelle, Marlon Brando (1924-2004) ha incarnato la quintessenza della star di Hollywood. Scostante e difficile, sembra che abbia creato problemi praticamente su ogni set. Nei panni del Colonnello Kurtz di Apocalypse Now, ad esempio, si presentò sul set sovrappeso e impreparato, senza conoscere nemmeno una battuta, poi si rasò la testa solo perché gli era passato per la mente. Nonostante ciò, la sua interpretazione fu comunque memorabile, come quella di tanti altri suoi film.
Orson Welles
Orson Welles (1915-1985) è stato uno dei migliori registi di sempre. La sua fama di talento “difficile” era però cosa nota. Non solo voleva il controllo totale sui suoi progetti, ma pare fosse estremamente narcisista, inaffidabile e ritardatario. Nonostante l’oscar per Quarto Potere e altre candidature, presto Hollywood si stancò di lui. Welles dovette dedicarsi agli spot commerciali. La sua lingua era tagliente, come ricorda un articolo de Il Foglio. Non avrebbe mai lavorato con Marlon Brando perché “senza collo. Sembra un salsiccione. Una scarpa fatta di carne” e nemmeno con Elizabeth Taylor che secondo lui “le orecchie le toccano le spalle”. Ossessionato dall’aspetto fisico dei suoi attori, non avrebbe mai ingaggiato attori come Dustin Hoffman, Robert De Niro o Al Pacino: “Niente nani etnici. Non voglio gente scura con la faccia strana”.
Shannen Doherty
Dolce ragazza della porta accanto nei panni di Brenda, Shannen Doherty fu cacciata dal telefilm Beverly Hills 90210 per le sue intemperanze. I suoi capricci, i suoi comportamenti da diva e le continue litigate con la collega Jennie Garth spinsero il produttore Aaron Spelling a farla sparire dal copione. A quanto pare la goccia che ha fatto traboccare il vaso fu un taglio di capelli fuori programma: l’attrice si presentò con i capelli a caschetto durante le riprese del finale di stagione, per il quale erano già state girate alcune scene in cui Brenda aveva i capelli lunghi.
Stanley Kubrick
Ogni film girato da Stanley Kubrick (1928-1999) è considerato un capolavoro, da Lolita ad Arancia meccanica. Perfezionista e ossessionato dal suo lavoro, raramente andava in vacanza. I suoi film dovevano essere impeccabili, sotto ogni punto di vista, e per questo lavorare con lui significava subire il suo carattere difficile e abbassare il capo. Kirk Douglas disse di lui “Stanley Kubrick è una merda piena di talento”, come ricorda il sito Taste of Cinema. Non accettava compromessi ed era disposto a stare giorni e giorni sul set, come accadde all’attrice Shelley Duvall, obbligata a ripetere una scena di Shining per 127 volte. Faceva tutto da solo e non accettava intromissioni, tanto da vigilare persino sul doppiaggio straniero dei suoi film.
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