Le mestruazioni sono un tabù al cinema? In un certo senso sì. Se ne parla poco, spesso attraverso i soliti cliché e con una certa vena horror, talvolta metaforica.
Per capire meglio, vale la pena fare qualche esempio, che vi introduca alle pellicole di cui parliamo nella gallery. Il sangue, sia quello mestruale che quello di una ferita, si presta molto al genere horror, per cui mostrare le mestruazioni in film di questo tipo spesso è un escamotage verso lo splatter.
Ci sono poi i film comici e le commedie, dove si sprecano gli stereotipi. Gli uomini risultano spaventatissimi dal sangue mestruale in questo tipo di pellicole oppure pronunciano frasi piene di pregiudizi o ignoranza. Resta indimenticabile la scena di Ghostbuster in cui Bill Murray chiede alla testimone di un avvistamento di ectoplasmi se fosse mestruata al momento.
C’è poi la questione del menarca, che viene sovente affrontato come una scoperta – in tre dei film nelle gallery, le protagoniste si riempiono le mani di sangue e sono piene di terrore quando apprendono delle mestruazioni, prima di capire di cosa si tratti in realtà.
Il sangue mestruale, nella settima arte (ma anche qualche volta in tv), viene quindi confinato all’horror o al comico demenziale per lo più. Il risultato è che le mestruazioni vengono dipinte come qualcosa di impuro o da nascondere o di terribile.
Certo, non è sempre così. Non mancano gli esempi educativi – ma sono ristretti soprattutto a qualche sit com in tv o a poche commedie per famiglie in cui il sangue non viene mai mostrato. Ed ecco per esempio Claire rassicurare Rudy ne I Robinson in occasione del suo menarca, come pure fa Betty Draper con la figlia Sally in Mad Men. In Settimo Cielo invece, a Lucy Camden cade dalla tasca un tampone sotto gli occhi di un ragazzo e lei si sente imbarazzata, finché la madre e la sorella le spiegano che si tratta di un fenomeno del tutto naturale.
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire nel dettaglio il modo in cui sono mostrate le mestruazioni al cinema, soprattutto nei film horror e in quelli grotteschi.
Carrie - Lo sguardo di Satana
Nel 1976, Brian De Palma diresse questo film tratto dal primo romanzo di Stephen King. Chi ha letto il libro e visto il film sa che la struttura narrativa è diversa nei due media – perché De Palma ha voluto dare una sorta di ordine cronologico agli avvenimenti. Per questo motivo, la prima scena ci porta nella doccia di un liceo, dove un gruppo di ragazze adolescenti si lava via il sudore dopo la ginnastica. Carrie, la ragazza più emarginata della scuola, silenziosa e con una madre fanatica religiosa, ha il suo menarca. La madre non le ha detto nulla – anche se le mestruazioni della ragazza sono tardive rispetto alla media. Lei si spaventa: crede di avere un’emorragia, di stare per morire. Le coetanee, la prendono in giro, le buttano addosso gli assorbenti, urlandole: «Metti il tappo». Uno degli horror più splendidi e sanguinari della storia del cinema, inizia così, proprio con il sangue. E la scena è angosciante e claustrofobica.
Lo sguardo di Satana - Carrie
Nel 2013, è stato realizzato un remake del film di De Palma, stavolta con Chloe Grace Moretz nei panni che furono di una straordinaria Sissi Spaceck. Il film non è un granché, tanto più rispetto al capolavoro originale, ma la scena del menarca nella doccia c’è sempre, anche se non è la primissima cosa che vede lo spettatore. È però ancora claustrofobica, ma con un'”aggiunta” moderna: Carrie insanguinata viene ripresa con uno smartphone e diventa oggetto di cyberbullismo.
Comic Movie
Comic Movie è un film a episodi che, a fronte di un cast stellare, non è piaciuto molto né a pubblico né a critica. C’è un episodio interessante però, che gioca con lo stereotipo del maschio – di tutte le età – impreparato a trattare con una ragazza mestruata. Anche qui c’è Chloe Grace Moretz, che va a trovare un amichetto di scuola che le piace. A un certo punto la ragazzina inizia a sanguinare, sporcando perfino i muri di casa e terrorizzando il ragazzino, il fratello adolescente, il padre dei due ragazzi e il proprio, che va a prenderla dopo l’appuntamento.
Laguna blu
Questa pellicola non ha certo bisogno di presentazioni. Va ricordato però che c’è una scena in cui Emmeline, cresciuta da naufraga su un’isola deserta e senza una madre, scopre le mestruazioni. E ne è assolutamente spaventata.
It
Ancora Stephen King, ma stavolta il menarca è metaforico. Per illustrare la scena abbiamo scelto quella del nuovo film – la prima parte uscita nel 2017 – non della miniserie tv, che aveva comunque la stessa valenza. Beverly è orfana di madre. Vive con un padre violento e misogino. I suoi amici sono solo maschi, il Club dei Perdenti. Beverly non sa nulla dell’essere donne, della sessualità e delle mestruazioni. It la attacca facendole paura con il sangue, che sgorga come un geyser dal suo lavandino.
Suxbad - Tre menti sopra il pelo
Nel film, Seth e un suo amico si imbucano a una festa. Il giovane si mette a ballare con una bellissima sconosciuta, che le si struscia sulla gamba. Più tardi, Seth scopre che la ragazza era mestruata e probabilmente senza assorbente, dando via al disgusto tra i presenti.
Licantropia Evolution
È la storia di Ginger, che la notte del suo menarca viene aggredita da un licantropo, iniziando la sua trasformazione da ragazza in lupa. È una metafora interessante della paura indotta dal ciclo mestruale – e dall’odore del sangue mestruale, che attira di fatto il licantropo nella storia – nel pensiero comune.
The Runaways
È un biopic sull’omonimo gruppo musicale. Qui Dakota Fanning è Cherie, che nella primissima scena perde un po’ di sangue mestruale per strada. È un modo per ritrarre da subito l’anticonformismo del rock e la tendenza dei musicisti punk verso ciò che suscitava disgusto nel senso comune.
Orange Is the New Black
In questo telefilm, dal carattere fortemente femminile – tratta di donne in carcere – si parla spesso del ciclo. E, in una delle puntate in cui si racconta la rivolta in prigione, il personaggio di Gina si sporca il viso con il sangue mestruale al fine di essere creduta ferita e quindi soccorsa. L’agente che la soccorre è però inorridito nello scoprire che quello che Gina ha in faccia sia sangue mestruale.
The Handmaid's Tale
Nella società distopica di Gilead, le donne fertili – cioè le ancelle – sono ridotte in schiavitù e costrette a subire stupri rituali per dare alla luce la classe dirigente del futuro. Chi non resta incinta – e quindi ha le mestruazioni – viene punita, trattata da reietta e, se il comandante e la moglie ospiti non sono soddisfatti, mandata al confino in zone contaminate e quindi destinata alla morte. Qui, la protagonista June viene picchiata e segregata perché la moglie del comandante ha appena scoperto le sue mestruazioni. Il sangue mestruale, per le ancelle, rappresenta al tempo stesso un sollievo momentaneo che attesta una mancata gravidanza e il terrore delle punizioni che stanno per arrivare.
L'altra faccia di Beverly Hills
Diciamo che questa è una scena horror per noi donne. Vivian è un’adolescente che sta crescendo senza la madre. Quando arrivano le mestruazioni lei è disorientata e viene edotta dalla nuova compagna del padre a usare gli assorbenti – dei veri e propri materassi con tanto di cintura elastica perché restino al loro posto. Per chi quei materassi li ha usati davvero, la scena riporta a galla scomodità e timori vari – per cui oggi siamo felici dell’esistenza di assorbenti ripiegati in busta, tamponi e coppette.
Girl Flu
Nel film c’è una scena in cui una madre spiega alla figlia come funzionino le mestruazioni e i tamponi. È una commedia del 2016 per tutta la famiglia: il sangue si vede, ma i tempi sono cambiati e sono maturi perché non faccia paura a nessuno. È quindi tutto molto in controtendenza con il modo in cui solitamente viene mostrato il sangue mestruale sullo schermo.
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