Ci sono foto che rappresentano solo dei ricordi personali per chi le ha scattate. Ce ne sono altre che rappresentano moltissimo per tutta una collettività – e che solitamente sono state realizzate da artisti professionisti. BoredPanda ha raccolto una carrellata di queste immagini, suggestive, interessanti o semplicemente commoventi. Ma in realtà la questione importante è il retroscena che nascondono queste fotografie.
Il retroscena è tutto, infatti, quando parliamo di Storia. Tra queste troverete infatti immagini celeberrime, che ritraggono per esempio lo sbarco in Normandia, il parto di Lina Medina oppure il disegno di una bambina sopravvissuta agli orrori dei campi di concentramento. Senza contesto queste foto non rappresentano niente, mentre quando vengono spiegate rappresentano un pezzetto di quello che siamo oggi come esseri umani.
Alcuni di questi scatti, di cui vengono spiegati anche i retroscena, sono però meno famosi, ma non per questo meno importanti, tanto che alcuni hanno perfino vinto il Pulitzer – come quella dei genitori disperati per il loro bimbo annegato. Segno che non ha importanza la località in cui l’immagine è stata realizzata o le ricadute geopolitiche dell’avvenimento che rappresentano, ma l’idea della comprensione stessa e dell’empatia tra le persone protagoniste della foto e coloro che la guardano.
La donna molestata
La foto mostra chiaramente una donna molestata, ma c’è bisogno del contesto storico per comprenderla. È la Seconda Guerra Mondiale, e la donna è tedesca mentre i soldati sono sovietici. L’azione avviene a Lipsia, ma è esemplificativa di come gli stupri venivano utilizzati dai vincitori di una guerra per sottolineare il proprio predominio. Due milioni di donne tedesche sono state molestate e stuprate dai sovietici anche 60 o 70 volte.
Incidente al mulino
Il bambino nella foto si chiama Giles Edmund e lo scatto lo ritrae dopo un incidente sul lavoro, che gli è capitato mentre era impiegato insieme al fratello in un mulino in Nord Carolina. Giles ha solo 11 anni nel momento in cui lo vediamo e rappresenta l’universalità dei bambini sfruttati nel lavoro – ieri, a partire dalla Prima Rivoluzione Industriale, quando William Blake scrisse The Chimney Sweeper, per denunciare i mestieri potenzialmente mortali svolti dai più piccoli, ma anche oggi, perché lo sfruttamento è anche una realtà contemporanea. Il retroscena peggiore di questa foto è che i genitori furono piccati per l’accaduto: il padre cercò un compromesso con il padrone del mulino, dopo aver scoperto che sarebbe stato ripagato il bambino e non i genitori, la madre disse che i figli avevano trovato lavoro per conto proprio. Giles perse per sempre due dita della mano.
La rabbia di Maria Callas
L’unica cosa che tutti potrebbero comprendere di questa foto è che vi è ritratta la grandissima soprano Maria Callas, nell’atto di urlare a un uomo. È il 17 novembre 1955 e la cantante si è esibita alla Civic Opera House di Chicago. Alla fine della piece, il marshall Stanley Pringle e il vicesceriffo Dan Smith irruppero nel camerino della Callas e la consegnarono con una citazione in giudizio per una violazione del contratto. Le parole della donna:
Non sarò citato in giudizio! Ho la voce di un angelo! Nessun uomo può farmi causa.
Il mistero dell'uomo in marrone
Questa sembra una normale foto di una grande famiglia in gita in Svezia nel 1971. Quello che a una prima occhiata non emerge è che uno di loro è tristemente celebre. Si tratta del secondo ragazzo da sinistra, quello vestito di marrone e cachi, che all’epoca aveva 14 anni. Altri non è che il defunto capo di Al Qaeda Osama bin Laden.
Premonizioni
Una normale foto tra compagni di classe? Sì e no, probabilmente è una tetra premonizione. In alto a sinistra (nell’ingrandimento a destra si vede meglio), ci sono due studenti che stanno fingendo di sparare con il fucile. Si tratta di Eric Harris e Dylan Klebold: gli autori del massacro alla Columbine High School.
Un giorno che ha cambiato la Storia
Questo è uno scatto tanto famoso che molte di voi l’avranno riconosciuto. È il D-Day e un giovanissimo soldato dell’esercito americano è all’opera per lo sbarco in Normandia, più volte colpito da proiettili. La storia interessante non è davanti, ma dietro alla camera: il leggendario fotografo di Life Robert Capa è rimasto un’ora e mezza nel fuoco incrociato per poter realizzare questo e altri scatti. Che sono visibilmente instabili, ma ciononostante mostrano la crudezza della guerra.
Una tragedia sul mare
Questa foto vinse il Pulitzer. Il fotografo del Los Angeles Times John Gaunt, una mattina, udì degli urli dalla sua casa sulla spiaggia. Recatosi sul posto, scoprì che il bimbo di 19 mesi dei vicini di casa era uscito da solo ed era annegato.
Il fascino (in una foto) dell'orrore
L’orrore può apparire suggestivo in una foto. Come questa: è stata scattata il 5 giugno 1952 da Harold Edgerton, fisico e fotografo del Mit, durante gli esperimenti nucleari in Nevada e Pacifico. In pratica, questa è l’esplosione di una bomba atomica.
La disperazione del Dopoguerra
La Seconda Guerra Mondiale impoverì le popolazioni e per molti la povertà continuò anche dopo. Questa foto è del 1948 e mostra Lucille Chalifoux nell’atto di vergognarsi per lo scatto del fotografo. La donna ha 24 anni, il marito è disoccupato, hanno uno sfratto esecutivo, ma lei sta mettendo in vendita i suoi figli ed è incinta di un quinto. Si dice che i bambini siano stati ridotti in schiavitù dagli acquirenti.
La mamma più giovane
Anche quest’altra è una foto molto famosa. Ritrae Lina Medina, bambina di 5 anni, al momento del parto del suo primogenito. I genitori erano all’oscuro della sua pubertà precoce e lei subì un parto cesareo perché il suo corpo non era pronto a un parto naturale. Il nome del padre è da sempre un mistero.
Bambine interrotte
Anche questa è una foto celebre, ma ci desta grande commozione tutte le volte che la vediamo. In foto c’è Terezka, una bambina ospite di un centro per “bambini emotivamente disturbati” nel 1948. L’ha ritratta il fotografo David Seymour. Terezka, come è stato chiesto ai bambini, sta disegnando una casa. Terezka era cresciuta in un campo di concentramento.
La gioia di un ritorno
Un’altra foto vincitrice del Pulitzer, questa scattata dal fotografo della Associated Press Slava “Sal” Veder. È stata realizzata il 17 marzo 1973 nella Base Aerea di Travis in California e raffigura il tenente colonnello Robert L. Stirm nell’atto di ricongiungersi con la sua famiglia dopo aver trascorso più di cinque anni in prigionia in Vietnam.
Un confronto tra vecchi amici
È il 6 aprile 1972 a Saint-Brieuc, la polizia antisommossa sta caricando gli operai in sciopero. Il fotografo Jacques Gourmelen ha ritratto il faccia a faccia tra Guy Burmieux e Jean-Yvon Antignac, rispettivamente operaio e poliziotto, due grandi amici di infanzia. Il poliziotto non reagì alla provocazione dell’amico operaio.
La malvagità contro il diverso
Prima dell’integrazione, gli episodi di intolleranza razzista avvenivano alla luce del sole. Siamo a Jackson, Mississippi – dove è stato ambientato The Help – è il 28 maggio 1963: dentro un negozio della catena Woolworth due studenti afroamericani con il loro professore del Tougaloo College sono assaliti e umiliati dalla folla.
La manina al papà
Claude Detloff ha ritratto dei soldati in marcia a Vancouver prima di partire per la Seconda Guerra Mondiale. Un bambino non riesce però a separarsi dal suo papà, uno dei soldati, che però tornò fortunatamente a casa vivo nell’ottobre 1945.
A letto con il nemico
La fotografa stava seguendo un progetto fotografico sui ricchi e scambisti. In foto ci sono Elizabeth e Bengt: quella sera, mentre l’artista scattava, un loro litigio è fortemente trasceso e la donna è stata colpita dal compagno. Era il 1982 e tutte le riviste contattate dalla fotografa rifiutarono di pubblicare lo scatto. Nel 1991 lei aprì gli occhi al mondo sulla violenza domestica con il libro Living with the Enemy.
Eroi quasi anonimi
In foto sono ritratti Alexei Ananenko, Valeri Bezpalov e Boris Baranov durante la vestizione con tute di protezione. Si tratta di uomini che sono intervenuti sull’impianto di raffreddamento ad acqua a Chernobyl, giorni dopo il disastro nucleare e che hanno impedito di fatto che la tragedia fosse molto più grande. Sono ancora vivi tutti e tre.
La prima volta
L’uomo in foto si chiama Tadeusz Zytkiewicz ed è il primo uomo a essersi sottoposto a un intervento di trapianto di cuore in Polonia. Tiene in mano uno scatto del 1987, scelto dal National Geographic, che testimonia l’operazione, compiuta del chirurgo Zbigniew Religa.
A sangue freddo
Chiunque abbia visto il film Truman Capote – A sangue freddo, che valse a Philip Seymour Hoffman un Oscar, avrà riconosciuto i protagonisti dello scatto. Si tratta di Richard Hickock e Perry Smith, che sterminarono un’intera famiglia e nel momento della foto sono stati appena condannati a morte – ma ciononostante ridono. La storia dei loro omicidi fu narrati in un libro da Capote, la cui stesura fu devastante per lo scrittore.
Cosa ne pensi?