Molti di noi amano le storie dell’orrore. Accade per varie ragioni. Esse ci riportano alle paure dell’infanzia, sono al tempo stesso confortanti perché ci fanno capire che mostri e fantasmi non hanno a che vedere con la realtà, ma naturalmente ognuno ha le proprie motivazioni per la sua passione. Così non ci siamo lasciate scappare il progetto dell’artista irlandese Brian Coldrick dal titolo Behind You: One-Shot Horror Stories, che propone illustrazioni e gif su storie fantasiose ma anche spaventose.
In queste mini storie dell’orrore illustrate, ci sono fantasmi che spuntano di notte in un cinema vuoto o quando si spengono le candeline di una torta, un Mau Mau che attende paziente un bimbo che legge in fondo alla tromba delle scale, un parcheggio vuoto che pullula di anime inquiete o forse fuochi fatui. Non si tratta di veri e propri racconti che l’autore ha illustrato, ma di topos presenti un po’ dappertutto nei lavori di fiction. L’ispirazione arriva infatti da film, libri e storie dell’orrore trovate su Internet.
Prima di iniziare la serie – spiega Coldrick – ho letto alcuni Creepy Pasta – la versione su Internet delle fiabe popolari dell’orrore e anche tanti account che parlano di incontri sovrannaturali capitati nella vita reale, su siti come Reddit.
I Creepy Pasta sono quelle leggende metropolitane o storie dell’orrore che vengono copiate e incollate da sito in sito – lo Slenderman, la leggenda della morte di Bart Simpson, il video che istigherebbe al suicidio SuicideMouse.avi e così via. L’autore ha iniziato a lavorarci nel 2015, anche se è illustratore dal 2003. Aveva anche iniziato un webcomic, ma ha perso interesse, tanto più che ogni illustrazione ha iniziato a vivere di vita propria (sic!) e ha lasciato che fossero i lettori a godersi le illustrazioni slegate tra loro. Il gradimento è stato tanto.
Il prolungamento del lavoro
Tutti sono andati a casa ma c’è ancora da fare. Se qualcun altro prendesse il lavoro seriamente non starebbe da solo.
Le impronte fantasma
Era una giornata da trascorrere in casa.
La preda
Ho fame, tanta fame. Muoio di fame. Alzata di notte per cercare qualcosa da mangiare.
In fondo alle scale
Adora avere la casa tutta per sé.
Elettricità!
Ha notato che le luci della strada si spegnevano una a una mentre camminava sotto di loro, come se la stessero aspettando.
La solitudine
Quando il suo unico fratello se ne andò, la casa fu finalmente sua. Ma non sembrava lo stesso posto ora che le sue stanze erano vuote.
Casa
Si sarebbe mai abituato a quel luogo, l’avrebbe mai chiamata casa? Senza contare che altri ci hanno abitato negli anni.
Non si è mai soli
Pensava di avere l’intero posto per sé. Ma poi sentì la risata. Una voce? Due? Tre?
Incubi
Ho deciso si stare in piedi tutta la notte. Solo per evitare quegli incubi.
Fotogallery
Devono stare bene in foto, ma non potrai mai dire a cosa somigliano davvero.
Alla radio
Quelli che chiamano di notte sono i peggiori. Questo mi ha ripetuto più volte: “Senti la mia voce e sarò con te”.
Il cacciatore
Sapeva che era là fuori. Che si nascondeva negli alberi.
L'ascensore
Lei viveva nell’attico. Non diceva mai o faceva nulla, ma lui odiava sempre condividere l’ascensore con lei.
La mamma lo sa
Le mamme non lasciano che i loro bimbi vengano più qui. Nessuno viene qui. Era il posto perfetto per essere solo.
Il ponte
Non aveva mai visto nessuno dei vicini usare il ponte, ma stanotte lo ha trovato aperto e non ha potuto esimersi dall’attraversarlo.
Contrappasso
Era la sua parte preferita, sventrarle tutte.
Pezzi
Amava i puzzle. Non sapeva resistere loro. Pezzo dopo pezzo si rivelava.
Presenze
Accadeva solo molto raramente ma odiava quando c’era posta da recapitare a Whateley.
Gli osservatori
Da qui potresti guardarli passare.
Il parcheggio
Il garage era pieno e vuoto. Mentre apriva la portiera della macchina pensò di aver sentito un grido.
Cosa ne pensi?