Stimolanti, irriverenti, scandalose, ripugnanti. Le performance di ORLAN (scritto proprio così, in maiuscolo), artista diventata celebre per le modifiche apportate al suo corpo, non possono piacere a tutti. Pioniera della chirurgia plastica, usata come mezzo per scardinare i canoni estetici, è diventata suo malgrado famosa anche per aver intentato una causa nel 2011 contro Lady Gaga, secondo lei colpevole di plagio per aver realizzato una copertina utilizzando protesi sottocutanee simili a quelle usate da lei molti anni prima.
L’affaire Lady Gaga, che per la cronaca si è concluso con la vittoria della popstar, è solo una piccola parentesi della lunga carriera di ORLAN. Francese, nata nel 1947 a Saint-Étienne, è una delle principali esponenti della Body Art, corrente artistica nata negli anni sessanta che pone il corpo del performer al centro dell’attenzione.
La Body Art, termine oggi impropriamente usato nell’ambito della realizzazione di tatuaggi e piercing, è nata con la volontà di provocare, di scuotere le convinzioni in fatto di arte. Ispirandosi ai futuristi, ai dadaisti e ai surrealisti, ha scoperto il corpo dell’artista come protagonista assoluto.
Il primo a fare qualcosa di simile era stato Marcel Duchamp, che nel 1919 si era rasato i capelli con una stella sulla parte alta della nuca e una striscia che la congiungeva alla fronte. La foto scattata successivamente, intitolata Tonsure, è passata alla storia come il primo geniale esperimento del corpo come tela, aprendo la strada a sperimentazioni più estreme. Proprio come quelle di ORLAN, che ha passato oltre mezzo secolo a esplorare le possibilità del corpo in campo artistico. Performance realizzate anche per sottolineare il ruolo della donna nella società.
“Nelle scuole d’arte il 75% degli studenti sono donne, ma solo il 6% riesce a esporre”, ha spiegato ORLAN in un’intervista al Guardian, commentando la presenza di sole 6 donne nel libro 100 capolavori del Novecento compilato dal Centre Pompidou. “Non capisco perché. è una cosa malata… Io ho fatto un sacco di strada a favore delle donne”.
Sfogliate la gallery per vedere le foto delle performance di ORLAN…
ORLAN
Il corpo non è l’unica cosa che ORLAN ha modificato: nata come Mireille Suzanne Francette Porte a Saint-Étienne nel 1947, ha cambiato nome a soli 15 anni. “Sono come Raffaello o Cézanne, è il mio nome d’artista”, ha raccontato ORLAN in un’intervista al Guardian. “Ho cambiato il mio nome sulla porta, sulla carta di credito e sul documento dell’assistenza sanitaria”. Solo sul passaporto non ha potuto cambiarlo: lì non è possibile avere un solo nome.
Non ha mai avuto paura di mostrare il suo corpo
Fin dall’inizio della sua carriera, ORLAN non ha mai avuto paura di mostrare il suo corpo: nudo, vestito, modificato, martoriato… “Quando una donna si spoglia, non è mai completamente nuda. Ci sono così tanti pregiudizi e stereotipi su di lei”, ha detto al Guardian. Tutte le sue opere sono consultabili sul sito internet di ORLAN.
"MesuRage" di rue Châteaubriand, Nizza, 1976
Dopo le prime performance a partire dal 1964, per la prima volta nel 1976 ORLAN mette in scena la serie di MesuRage, in cui, trascinandosi per terra, prende nota della lunghezza delle strade e confronta l’importanza dei personaggi a cui sono dedicate, usando il suo corpo come unità di misura.
Giacca realizzata con libri, 1976
Negli Anni Settanta ORLAN realizza anche delle performance sul tema della letteratura.
Letteratura per stare ben dritti, 1976
Vestirsi della propria nudità, Caldas da Rainha, Portogallo, 1976-77
Durante alcune performance in Portogallo, nel 1976 e 77, ORLAN comincia a indagare il ruolo della donna della società.
Vendersi al mercato, Caldas da Rainha, Portogallo, 1976-77
In Vendersi al mercato, ORLAN vende dei pezzi del suo corpo, proposti come sagome di cartone, davanti agli sguardi perplessi dei passanti.
Il bacio dell'artista, 1977, FIAC, Grand Palais, Parigi
Il bacio dell’artista è la prima performance di grande successo di ORLAN. Al pubblico veniva chiesto di scegliere tra vizio e virtù, due stereotipi ricorrenti di donna. Nel primo caso doveva essere infilata una moneta da cinque franchi in un busto nudo di donna, che cadeva verso il basso, finendo nel triangolo pubico, per poter quindi ricevere un bacio con la lingua. Nel secondo caso si doveva fare un’offerta alla statua di Sainte ORLAN e accendere un cero.
Scandalosa
Dopo l’inserimento della monetica nel busto/scultura, ORLAN regalava baci, come promesso. L’opera le costò però l’allontanamento dall’Accademia di Belle Arti di Lione.
Performance chirurgica, 1986
Negli Anni Ottanta e Novanta ORLAN iniziò a sperimentare con la chirurgia. L’artista riprogrammava chirurgicamente il proprio apparire al di là dello scorrere del tempo, per dimostrare come il suo corpo non fosse succube delle modificazioni che il passaggio degli anni impone, ma libero di scegliere la propria metamorfosi.
Re-incarnazione di Sainte ORLAN, 1990
ORLAN focalizzava il suo processo metamorfico sul volto per esorcizzare le regole di simmetria e volumi che danno luogo ai canoni estetici e al tempo stesso riduce le distanze tra essere e apparire.
Prima performance chirurgica, 1990
I chirurghi operavano indossando camici disegnati da Paco Rabanne, Franck Sorbier, Issey Miyake e Lan Vu. La sala operatoria diventava così una sorta di teatro della crudeltà dove tutto il procedimento tecnico-chirurgico veniva ripreso attraverso filmati, video, fotografie e disegni.
Quarta performance chirurgica, 1991
ORLAN si sottopose a nove operazioni in tutto.
Opération Opéra, 1991
Non sono ottimista. Molte donne non si piacciono perché così è stato insegnato loro. Molte donne dovrebbero reinventare il proprio modo di pensarsi, prima di rifare il naso, il seno o il collo.
Così ORLAN ha parlato in un’intervista al Corriere.
Opération Opéra, 1991
Oggi con la chirurgia e con la tecnologia siamo in grado di inventarci il corpo e il viso, persino di plasmarcelo a piacere. Da quando ho cominciato a sottopormi a interventi per dimostrare questa deriva, la tendenza estetica è diventata ancora più estrema e quello che io facevo come performance è stato scavalcato dalla realtà. Oggi gli stereotipi sull’aspetto della donna sono ancora più duri da estirpare perché sembra che tutto sia possibile.
Ha continuato ORLAN, parlando al Corriere.
Omniprésence, 1993
Nella sua settima operazione, svoltasi a New York, ORLAN si fece impiantare due protesi destinate al rialzo degli zigomi.
L'azzeramento di ogni stereotipo estetico
Grazie alle due protuberanze impiantate, ORLAN voleva azzerare ogni stereotipo di bellezza desiderabile, oltrepassando qualsiasi pratica artistica e affermando la propria esistenza.
Una doppia sfida ai canoni estetici
Quella di ORLAN era una doppia sfida, sia verso “il naturale” e verso “l’artificiale” proposto dalla società dello spettacolo.
Biospy, Perth, Australia, 2007
Durante una residenza a Perth nel 2007, ORLAN mise in coltura alcune cellule della sua pelle, ibridate con quelle di persone di diverse razze al fine di ottenere brandelli dermici di colori differenti, per poi cucire un “mantello di Arlecchino”.
Biospy, Perth, Australia, 2007
Orlan diventa un robot per la mostra "Artistes & Robots" al Grand Palais, Parigi, 2018
Nel 2018, in occasione della grande collettiva Artistes & Robots al Grand Palais di Parigi, ORLAN ha fatto un ulteriore passo indietro rispetto al suo corpo, diventando un robot.
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