La realtà delle baby modelle rappresenta una delle grandi controversie nel mondo della moda. Non parliamo dei bambini che promuovono la moda per i loro coetanei – al di sotto dei 12 anni, la legge, per fortuna, li protegge in maniera abbastanza capillare, permettendo loro di lavorare solo pochissime ore al giorno.
Il mondo della moda, visto dall’esterno, è un settore che ti spreme. E nel 2017 accadde in Cina che una modella 14enne morì proprio durante una passerella – però la storia è un po’ più complessa di quello che si potrebbe immaginare (e ve la spieghiamo nella gallery), per cui non saltate alle conclusioni.
Dicevamo: tutto questo non toglie che il problema dell’esistenza stessa delle baby modelle sia di forte attualità. Come si può risolvere? Una strada da percorrere ci sembra particolarmente interessante: le case di moda dovrebbero prendere posizione e reclamare mannequin adulte, almeno dai 18 anni in su.
E in effetti qualcuno l’ha fatto – ed è un esempio per tutti gli altri. Come riporta la Cnn si tratta di tre grossi marchi: Gucci, Yves Saint Laurent e Alexander McQueen, che hanno stabilito che ricorreranno a modelle esclusivamente over 18 (ma anche modelli, si intende) a partire dal 2020. Tutti e tre i marchi sono detenuti dal gruppo francese Kering.
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire di più.
Consapevolezze e responsabilità
Come gruppo globale di lusso – ha spiegato l’amministratore delegato di Kering Francois-Henri Pinault – siamo consapevoli dell’influenza che esercitiamo sulle più giovani generazioni, in particolare con le immagini che sono prodotte dai nostri marchi. Crediamo di avere una responsabilità e cercheremo di mettere a frutto le migliori pratiche nel settore del lusso e speriamo di creare un movimento che incoraggerà altri a seguirci.
Taglia zero
Molte case di moda hanno di recente affrontato controversie per aver mandato in passerella modelle così magre da indossare la taglia zero.
Over 16
La decisione presa da Gucci, Saint Laurent e McQueen è davvero rivoluzionaria. Basti pensare che i loro rivali – il gruppo che detiene Louis Vuitton, Fendi e Givenchy tra gli altri – aveva pensato a un’iniziativa del genere in passato, ricorrendo infatti a modelle in salute e con un po’ di grasso corporeo che fossero maggiori di 16 anni.
Linee guida
In generale però la passata iniziativa, anche se non era rivoluzionaria come questa, è stata fondamentale nel gettare le basi per un reale cambiamento: oggi le modelle devono necessariamente presentare un certificato medico prima di lavorare.
Passerelle e shooting
Il provvedimento di queste case di moda non riguarderà esclusivamente le passerelle, ma anche gli shooting fotografici.
Quando
Le nuove politiche entreranno in vigore per la presentazione delle collezioni autunno-inverno 2020.
Non una novità
Il mondo della moda è da sempre sotto accusa per le ragioni più disparate. Fondamentalmente, si attribuisce a questo settore l’intera responsabilità di un senso di inadeguatezza diffuso tra giovani e giovanissimi.
Maturità
Dal nostro punto di vista – spiega il capo degli affari internazionali istituzionali alla Kering Marie-Claire Daveu – la maturità fisiologica e psicologica delle modelle over 18 sembra più appropriata al ritmo della domanda che coinvolge la professione.
Modelli positivi
In altre parole, le nuove modelle incarneranno modelli positivi per la nuova generazione, ma al tempo stesso non saranno sfruttate e fatte lavorare troppo quando ancora non hanno l’età neppure per un lavoretto – per esempio, in Italia, la “maggiore età per lavorare” è 15 anni.
La storia di Vlada
Nel 2017, la modella Vlada Dzyuba (qui in foto) morì mentre si trovava in Cina per lavorare. La giovane, una 14enne, pare stesse sfilando per 13 ore di fila. La sua storia scioccò il mondo: in molti pensarono, giustamente, che potesse essere morta di fatica. Come riporta il Corriere della Sera, in realtà la giovane era stata avvelenata. Questo però non cambia il fatto che l’iniziativa di Kering sia giustissima.
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