La Budweiser contro le pubblicità sessiste. Il celeberrimo e iconico marchio di birra statunitense ha lanciato, in occasione dello scorso 8 marzo un’iniziativa interessante. Come tutti sanno, negli anni ’50 e ’60, la figura della donna era molto lontana da quella che è oggi: la pubblicità rifletteva quell’immagine, cioè la donna che sta a casa in cucina, che stira e rassetta, che pensa ai figli e accudisce un marito che, dopo il lavoro, torna alla sua dimora, si mette in poltrona e viene servito e riverito. L’argomento, tra l’altro, è oggetto di un meraviglioso monologo di Julia Roberts nel film Mona Lisa Smile.
Anche la Budweiser realizzò delle pubblicità del genere. E allora cos’ha deciso di fare: ha preso quelle campagne a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, rivisitandole e proponendo una figura di donna più attuale, manageriale, alla pari con l’uomo. Purtroppo oggi il problema delle pubblicità sessiste è una questione tangibile. Quante volte ci capita di vedere cartelloni che alludono alla sessualità femminile oppure mostrano donne in abiti succinti per vendere aspirapolvere, lavatrici o detersivi? Si tratta di un fenomeno da debellare, così la Budweiser ha voluto metterci del suo, come si legge a margine di questa nuova campagna.
Il nostro Paese e la nostra cultura si sono evoluti nel tempo – è stato scritto dall’azienda in relazione alla campagna pubblicitaria – e la pubblicità dovrebbe riflettere quello. Ed è il perché quest’anno, in onore della Giornata Internazionale della Donna, abbiamo re-immaginato le nostre pubblicità del passato per ritrarre meglio l’equilibrio e l’empowerment. Budweiser è orgogliosa di collaborare con #SeeHer, un’organizzazione che punta a un ritratto preciso delle donne nei media e la pubblicità. Oggi, solo il 61% della pubblicità ritrae le donne positivamente. Vogliamo fare la nostra parte per vedere se arriviamo al 100%. Budweiser vuole assicurare che la nostra pubblicità rappresenta ugualmente uomini e donne e aiuta a eliminare le inclinazioni di genere.
Ha scoperto di aver sposato due uomini
La pubblicità originale è del 1956. Fa riferimento al fatto che l’uomo abbia anche una personalità interiore che debba essere resa felice attraverso la preparazione dei pasti da parte della donna.
Ha scoperto di avere tutto
La donna di questa pubblicità re-interpretata è circondata dalle amiche che la vedono per com’è dentro e fuori.
Le due pubblicità a confronto - parte 1
Dove c’è vita… c’è Bud (nel 1958)
Un uomo alle prese con un telefono rotto e la donna che gli versa una birra nel bicchiere.
Dove c’è vita… c’è Bud (nel 2019)
Un uomo e una donna alle prese con un trasloco. Si dividono una pizza al salame e brindano con due lattine di birra. Non si sa chi tra i due stia facendo bricolage, forse entrambi.
Le due pubblicità a confronto - parte 2
Grande appetito (nel 1962)
Una donna prepara a un uomo la cena, lui si toglie la cravatta e si gode la sua birra.
Tempo di rilassarsi (nel 2019)
Un tipico venerdì sera con relax, cibo d’asporto e naturalmente birra.
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