Molto spesso parliamo di bullismo, pensando che questa piaga sia diffusa solo tra i giovanissimi, e che i “carnefici” delle povere vittime siano sempre e solo coetanei o, al massimo, ragazzi poco più grandi che amano tormentare coloro che sono visti più deboli, fragili, innocui, talvolta senza risparmiare neppure disabili o ragazzi con problematiche differenti.
Di inclusione di questa categoria di studenti, quindi, non si parla proprio, nonostante si faccia un gran parlare delle campagne di sensibilizzazione e di empatia.
Attenzione però: gli artefici degli odiosi atti di bullismo non sono sempre e solo i giovanissimi, ma talvolta a rendersi responsabili di umiliazioni e scherni ai danni degli alunni sono proprio coloro che dovrebbero tutelarli ed educare al rispetto, i professori.
Sono un’eccezione, ovviamente, non la regola, anzi nel corpo docenti generalmente si riscontra sempre molta passione e dedizione nell’occuparsi di ragazzi con problematiche diverse, ma tant’è, esistono anche situazioni in cui a trasformarsi negli aguzzini sono proprio gli insegnanti.
Allegra Willow, una ventunenne affetta da diabete, ha pubblicato una discussione Tumblr sulla sua pagina, condividendo varie storie che raccontano di veri e propri episodi di bullismo subiti, in aula, da parte di persone con disabilità. I colpevoli? Gli insegnanti. Dalle pompe per l’insulina estratte contro la volontà dello studente fino all’indifferenza di fronte a situazione di emergenza in grado di mettere a repentaglio la vita dei ragazzi, questi racconti sono veramente sconcertanti. Lei, ad esempio, ricorda che le sue medicine erano chiuse in un armadietto a cui non aveva accesso, e che i suoi professori mentivano puntualmente a sua madre quando le assicuravano che le facevano tenere a disposizione il glucagone, necessario per tenere alto il livello degli zuccheri.
E dire, come ricorda Allegra, che negli USA esiste quello che viene chiamato il piano 504, ovvero un programma di protezione legale per gli studenti con disabilità o malattie croniche nelle scuole pubbliche. Alcune delle tutele offerte dal piano includono supporto verbale, visivo e tecnologico, oltre che la giustificazione per assenze legate alla propria malattia o disabilità.
In Italia non esiste una normativa simile, e l’unica legge che può tutelare gli studenti malati o con disabilità e quella del 5 febbraio 1992, n. 104, la quale, all’articolo 12, obbliga l’amministrazione scolastica a garantire il supporto per il numero di ore programmato, senza lasciare ad essa il potere discrezionale di ridurne l’entità in ragione delle risorse disponibili.
Esiste un numero verde per segnalare episodi di bullismo, l’ 800.66.96.96, e un sito, www.azzurro.it, a cui rivolgersi; ma come reagiremmo davvero al pensiero che i tormentatori dei nostri figli siano proprio i loro insegnanti?
Ecco raccolte in gallery le cinque storie scioccanti di questi ragazzi vittime dei loro stessi professori, come raccontate in un articolo di Boredpanda.
Henry e l'apparecchio acustico
Una volta la professoressa fece togliere l’apparecchio acustico al mio amico Henry pensando fossero auricolari, quindi gli fece una domanda e lui non seppe rispondere. Lei gli domandò come mai non fosse in grado di dare la risposta, e lui disse: “Mi dispiace ma non sento, mi ha tolto l’apparecchio acustico”.
Il supplente che non vede la sedia a rotelle
Una volta un supplente ha chiamato il mio nome, ho chiesto a qualcuno se poteva aiutarmi a tirarmi su, e lui nel frattempo ha cominciato a prendersi gioco di me, chiedendomi come mai non mi alzassi in piedi. I miei compagni rimasero muti come una tomba, imbarazzati, e quando il supplente smise di ridere lo informarono della presenza della sedia a rotelle proprio di fianco al mio banco.
La pompa dell'insulina strappata
Un esaminatore strappò la pompa dell’insulina a mia sorella, pensando che potesse essere un dispositivo per copiare. Si rese conto di ciò che era nel momento in cui mia sorella iniziò a sanguinare nel punto in cui l’ago andava inserito. La pompa iniziò ad agitarsi freneticamente, e si diffuse il panico nell’aula finché mia sorella non riuscì a strappare dalle mani dell’esaminatore quello che, a tutti gli effetti, è il suo pancreas, e se ne andò in infermeria.
Sono morta per 5 minuti
Alle elementari ho avuto un picco glicemico, che provoca nausea, svenimento, vomito e può portare alla morte, e ho chiesto all’insegnante di andare in bagno, ma lei me lo ha negato. Le ho urlato di lasciarmi andare e lei mi ha gridato di chiudere il becco e di seguire la lezione. Quando alla fine sono riuscita a convincerla non ricordavo neppure dove fosse l’infermeria. Mi hanno portata in ospedale dove mi hanno dichiarata morta per 5 minuti prima che riprendessi conoscenza. Potevo non essere più qui solo perché una stupida lezione era più importante della mia vita.
La pompa per l'insulina scambiata per un'arma
Qualche mese dopo la strage della Columbine, molte scuole si attrezzarono di metal detector. Ho visto un’insegnante togliere la pompa per l’insulina a un ragazzo convinta che fosse un’arma, nonostante lui e la sorella le spiegassero cosa fosse e che gli servisse per vivere.
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