Le parole di Anna Frank per quel primo e unico bacio prima di Auschwitz

Le parole di Anna Frank per quel primo e unico bacio prima di Auschwitz
Fonte: Anne Frank House, Amsterdam
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Il volto dolce di Anna Frank e il suo diario hanno accompagnato la crescita di molti adolescenti in tutto il mondo. Testimonianza degli abissi in cui una civiltà riesce a sprofondare durante la guerra, le sue parole hanno raccontato non solo i due anni di prigionia, ma anche i mutamenti di una giovane anima. L’orrore del nazismo, la mancanza di cibo e spazio personale, ma anche il tenero sentimento che la legava a Peter van Pels, anche lui costretto a vivere nel nascondiglio.

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Anne Frank, da noi chiamata comunemente Anna Frank, nasce il 12 giugno 1929 a Francoforte, in Germania, dove la famiglia del padre risiedeva già da generazioni. Margot, la sorella, aveva tre anni e mezzo più di lei. Come raccontato dal sito della Casa di Anne Frank, la crisi economica, la salita al potere di Hitler e i crescenti sentimenti antisemitici pongono fine alla serenità della loro vita familiare. Otto Frank e la moglie Edith decidono così di lasciare la Germania per trasferirsi ad Amsterdam, in Olanda, dove l’uomo apre un’azienda.

Dopo lo scoppio della guerra, le speranze per un’imminente pace svaniscono subito. Il 5 luglio 1942 Margot Frank riceve una convocazione per l’arruolamento in un campo di lavoro in Germania e il giorno seguente i Frank decidono di nascondersi all’interno dell’azienda di famiglia. Una settimana più tardi si unisce a loro la famiglia Van Pels e nel novembre del 1942 arriva l’ottavo clandestino, il dentista Fritz Pfeffer. Vivranno insieme per due anni, fino all’arresto del 4 agosto 1944.

Di mattina alle nove e mezzo (stavamo ancora facendo colazione) arrivò Peter van Pels, uno spilungone piuttosto noioso e timido che non ha ancora sedici anni e dalla cui compagnia non c’è da aspettarsi gran che. La signora e il signor Van Pels arrivarono mezz’ora dopo.

Tra Anna Frank e Peter van Pels inizia da subito un rapporto di amore e odio, come avviene spesso tra gli adolescenti. Come raccontato nel suo diario, inizialmente lei lo trovava pigro e permaloso. “A causa di Peter ci facevamo delle grandi risate, una volta si lamentava di avere mal di schiena, il giorno dopo aveva la lingua blu o prurito da qualche parte e così via dicendo”. Qualcosa cambia nel dicembre del 1943, quando nel diario viene descritto un Peter diverso e più attivo nel nascondiglio, e da quel momento i suoi sentimenti iniziano a mutare.

Oh Peter, di’ finalmente qualcosa, non lasciarmi più sospesa tra la speranza e la sconfitta. Dammi un bacio, o mandami via dalla stanza… Tutti pensano che io sia sfacciata, sicura di me e spiritosa, mentre non desidero altro che essere Anne per una sola persona. Per una persona sola vorrei essere sensibile.

E il primo bacio arriva, delicato, tra i capelli, come raccontato nel diario il 16 aprile 1944:

Carissima Kitty,
ricordati la data di ieri, perché è molto importante nella mia vita. Non è importante per ogni ragazza aver ricevuto il primo bacio? Ebbene, lo è anche per me. […] Ora ti racconterò come sono giunta a quel bacio. Ieri sera alle otto sedevo con Peter sul suo divano quando d’improvviso egli mi passò un braccio attorno. […] Mi serrò forte a sé, il mio seno sinistro contro il suo petto; il mio cuore batteva sempre più in fretta ma non era ancora finita. Non rimase tranquillo finché il mio capo non fu appoggiato sulla sua spalla e il suo capo sul mio. Dopo circa cinque minuti mi drizzai un poco, ma egli mi riprese subito il capo fra le mani e lo strinse a sé. Oh, era così bello, non potevo neppure parlare, tanto grande era la mia gioia. Mi accarezzò un po’ da maldestro, la guancia e il braccio, giocherellò coi mie riccioli, e i nostri capi rimasero l’un contro l’altro per quasi tutto quel tempo. Non ti posso esprimere la sensazione che mi pervase Kitty, ero tanto felice ed egli pure, credo. Alle otto e mezza ci alzammo. Peter si mise le scarpe da ginnastica per non far rumore nel suo giro per la casa, e io lo stetti a guardare. Come avvenne non lo so, ma prima che scendessimo egli mi diede un bacio sui capelli, fra la guancia e l’orecchio. Corsi sotto senza voltarmi. Sono piena di speranza per oggi.

E così, nei giorni seguenti, giunge anche il secondo bacio, sulle labbra, ma è l’ultimo. Anna Frank si richiude a riccio e disprezza Peter perché non ha un obiettivo. Lei sta crescendo e i suoi pensieri sono già quelli di una donna, pronta per tentare di realizzare i suoi sogni. Pochi mesi dopo, all’inizio di agosto, vengono arrestati, ancor prima di capire cosa la vita potesse riservare a ognuno di loro.

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