“Dalla cenere io rinvengo / Con le mie rosse chiome / E mangio uomini come aria di vento”: chissà se Ornella Vanoni, una delle rosse più famose del nostro paese, conosce questi versi di Sylvia Plath. Del resto non abbiamo alcun dubbio sulla sua passione per la poesia, visto che lei stessa ha recentemente raccontato al Corriere di avere addirittura un faldone pieno di liriche composte per lei. Come quella scritta da un uomo di Trieste che lei definisce un amore poetico.
Titolo: Forse, spero, tanto. Testo: “E quando arriverai lo farai col passo dolce della prima volta, infilando tutti i miei forse, chi sa, spero tanto… E allora, come la prima ora, soffierai i tuoi respiri sulla mia polvere, appenderai le tue perle… Ingoierai file di lacrime nel sorriso… E poi, come la prima volta, abbandonerai il tuo miracolo del nostro ultimo letto… lasciandomi il privilegio di amarti.
Diversamente dalla Lady Lazarus della Plath, che si nutriva di uomini, Ornella Vanoni si è fatta spesso fagocitare dai suoi amori. “Da artista, sono felice della vita che ho avuto. Ma dall’amore, sono così delusa che sono sola da vent’anni”, ha spiegato nell’intervista al quotidiano, alzando un velo sui suoi ricordi più personali. Come quello legato alla storia obnubilante con Giorgio Strehler che la “seguiva in auto il mio tram”. O la passione scoppiata all’improvviso per Gino Paoli, che era già sposato e che la fece soffrire moltissimo, ma che oggi è un suo grande amico.
Mi tradiva in continuazione. Poi, non lo trovavo mai. E piangevo. L’ho lasciato col cuore che era uno spezzatino. Sua moglie mi disse: “Se me lo porti via, non vivo”, io me ne andai. Lui mi ha dato la colpa d’essere sparita e si mise subito con Stefania Sandrelli.
Sfogliate la gallery per ripercorrere gli amori e la carriera di Ornella Vanoni…
Ornella Vanoni da bambina
Ornella Vanoni nasce il 22 settembre del 1934 a Milano, da un industriale farmaceutico che la fa studiare prima dalle suore Orsoline, poi in diversi collegi in Svizzera, Francia e Inghilterra. Inizialmente la giovane sogna di diventare estetista, ma nel 1953 decide timidamente di iscriversi all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler, che si innamora di lei. Scoppia uno scandalo: è il 1955 e lei ha solo vent’anni, mentre lui è più grande e già sposato.
Ornella Vanoni e l'amore per Strehler
Giorgio era un tale genio e la passione mi ha talmente travolta… A papà venne meno la voce. Vivevo al Piccolo, dormivo con Giorgio. È stato l’uomo che mi ha amata di più.
Lei, però, lo ama meno e alla fine decide di mettere fine alla storia.
L’ho lasciato, mi faceva soffrire, aveva vizi che non potevo sopportare. Però mi ha fatto scoprire la cultura. Lui parlava e io stavo zitta: avevo solo da imparare. Ha intuito che potevo cantare, mi ha fatto scrivere le canzoni della mala.
Ornella Vanoni e la bellezza
Inizialmente Ornella ha un rapporto complicato con il suo corpo: gli altri le dicono che è bella, ma lei sembra non crederci.
Ero bellissima, ma non mi amavo. È stata una fortuna: se no, perdi l’autocritica e fai errori. Dicevano che ero sensuale. Ma è perché, a 14 anni, avevo l’acne e la cicatrice e mandavo avanti il corpo, in shorts e zoccoli alti. A Paraggi pigliavo multe per oltraggio al pudore.
Di fatto, però, i suoi gesti e il suo modo di muoversi sul palco, oltre a un raffinato timbro vocale, influiscono sul suo immediato successo, sul finire degli Anni Cinquanta.
Ornella Vanoni e la musica
Accantonato il teatro, con la casa discografica Ricordi diventa la cantante perfetta delle cosiddette canzoni della mala, ispirate a fatti di cronaca nera. Ornella, che non ama diventare un cliché, dopo un po’ decide che è arrivato il momento di cambiare genere, nonostante il successo, e inizia così una nuova fase della sua vita.
L'amore per Gino Paoli
Agli inizi degli Anni Sessanta, mentre è una cantante in ascesa scritturata dalla Ricordi, Ornella Vanoni incontra il suo collega e coetaneo Gino Paoli. I due si innamorano e scrivono insieme canzoni eterne come Me in tutto il mondo e Senza fine.
Ci presentarono. Scrisse Senza fine lì per lì. Solo la musica. Poi, ci siamo innamorati e ha scritto il testo, lungo, lungo. Ho scelto io le strofe.
Ornella Vanoni cambia idea e si sposa
Paoli, però, è già sposato, oltre a essere un uomo molto complicato. Allora Ornella Vanoni decide di sposare l’impresario teatrale Lucio Ardenzi.
Quel matrimonio fu un errore. Io volevo ancora bene a Gino e lui mi ha sconsigliato sino all’ultimo, minacciando persino di venire alla cerimonia a cantare Senza fine.
Ornella Vanoni diventa madre
Non sapevo cosa fare di me. Mi ero lasciata con Strehler che era sposato, amavo Paoli che era sposato, incontro Ardenzi, mi sposo.
Quando nel 1962 Ornella diventa mamma di Cristiano, lei e il marito sono già separati. A nemmeno un mese dalla nascita, sale sul palco per aiutare Ardenzi, che si trova in difficoltà economiche.
Ornella Vanoni e il ritorno a teatro
Grazie alla partecipazione in Rugantino, la commedia musicale di Garinei & Giovannini, nel 1964 Ornella Vanoni arriva persino a Broadway. Nello stesso periodo si fa notare per il duetto con Domenico Modugno nella bellissima Tu sì ‘na cosa grande. Seguono altre hit come Io ti darò di più, La musica è finita e Tristezza, considerate due delle sue canzoni più amate dal pubblico, ma Ornella si lascia tentare anche dalla televisione e dal cinema. Negli Anni Settanta fonda la sua casa discografica, insieme al nuovo compagno Danilo Sabatini e la chiama Vanilla.
Ornella Vanoni con il suo cane Ondina
Ornella ha sempre amato provocare, come quando ha posato nuda per la versione italiana di Playboy chiedendo come compenso una scultura dell’artista Arnaldo Pomodoro. Oppure con le sue canzoni, come Non sai fare l’amore, che venne censurata dalla RAI. Poi, negli Anni Ottanta, si dedica a collaborazioni eccellenti, persino con il suo ex amore Gino Paoli, con cui nel 1989 torna a Sanremo.
Ornella Vanoni premiata a Sanremo 2018
Dagli Anni Novanta Ornella Vanoni si dedica a una produzione musicale sempre più raffinata, mettendo da parte quella malinconia che era stata la sua cifra stilistica. Sempre sul palco, sempre con lo stesso fascino di sempre. Con gli uomini, invece, è tutto più complicato.
Da artista, sono felice della vita che ho avuto. Ma dall’amore, sono così delusa che sono sola da vent’anni. A 60, ho preso una di quelle tranvate… Ho confuso la durezza con la forza. Non voglio neanche nominarlo, era arido e permaloso, io sono ironica, può immaginare il disastro.
Ornella Vanoni e l'amore a 80 anni
Oggi, per Ornella, è il tempo di un amore diverso, poetico. Non carnale, ma fatto di parole, come quello dei suoi amici speciali, che scrivono poesie per lei.
Non cerco storie convenzionali. A 80 anni, il sesso non ti riempie il cuore e a convivere ti viene l’orticaria. Ho i miei vizi, voglio vedere Netflix fino all’alba.
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