Le parole di Aurora Ramazzotti e Paola Turani: il coraggio di quelle foto “vere”
Aurora Ramazzotti, Paola Turani, Camihakwe: le loro bellissime risposte a chi giudica sempre senza conoscere le persone (se non via social).
Aurora Ramazzotti, Paola Turani, Camihakwe: le loro bellissime risposte a chi giudica sempre senza conoscere le persone (se non via social).
Quella sul bodyshaming è una battaglia ormai atavica; non c’è niente da fare, sembra proprio che qualcuno abbia un problema con le imperfezioni fisiche, le rughe, l’acne, la cellulite o qualunque altra cosa tocchi la suscettibilità popolare. Allo stesso tempo, però, non va bene neanche mostrarsi “troppo belle”.
Dove sta la verità? Come spesso accade, proprio nel mezzo. Ovvero in una normalità che è fatta anche di piccole imperfezioni, di giorni in cui si desidera farsi vedere più belle e di altri in cui, invece, si dovrebbe potersi mostrare senza trucco e inganno senza doversi sentire coraggiose per questo.
Aurora Ramazzotti, una che nella vita si è sentita dire davvero di tutto, dal classico “raccomandata” fino a “tua madre è più bella di te” non ha mai nascosto molto di sé, mostrandosi in versioni diverse sui social e affrontando critiche ed haters sempre con il sorriso. Lo ha fatto anche in uno dei post più recenti che ha pubblicato, dove si vede l’acne sul suo viso.
Per postare una foto così, come l’hai scattata, ormai ci vuole coraggio – scrive Aurora – Sopratutto per chi da sempre fa a botte con la sua insicurezza, il suo peso, i suoi brufoli. Abbiamo dato vita ad una piattaforma dove essere ‘umani’ spicca perché è quasi strano. Siamo tutti belli, famosi, felici e realizzati. Certo, condividere il bello è giusto e lo sarebbe ancor di più se non fosse un mondo un po’ contorto in cui tutti fanno a gara con gli altri. Anche io gioco la mia parte ma cerco sempre di farlo mantenendo quella componente di verità perché altrimenti non sarei fedele a me stessa. E poi non mi piace fingere di essere qualcuno che non sono.
Troverò sempre assurdo che qualcuno possa anche lontanamente ispirarsi proprio a me che sono un disastro sia dentro che fuori. Ma allora, visto che ne ho la possibilità, sfrutterò questa stessa piattaforma che sa di perfezione per ricordarci che la perfezione non solo non esiste, ma non è neanche bella. Siamo belli noi, con le nostre cicatrici, e anche se sembra tutto un po’ cliché, a questo punto non c’è cosa a cui credo di più.
Ma alla schiera delle “sincere” (o coraggiose, secondo alcuni punti di vista) si è unita anche l’influencer Paola Turani, un’altra che con le critiche si trova spesso ad avere a che fare.
Questa non è di certo la mia foto più bella, l’ho scattata velocemente, non l’ho ritoccata e non l’ho editata con i miei soliti filtri. Ma sono io. Senza trucco (nel vero senso della parola) e senza inganno. Stamattina ho letto l’ennesimo messaggio riferito al mio corpo ‘Tanto lo sappiamo tutti che quel piatto di pasta non lo mangi per essere così magra’ e nei giorni scorsi molti altri riferiti al melasma (macchia) che ho in fronte e sopra il labbro o ai capellini bianchi che ogni tanto spuntano prima di fare la tinta. Sono abituata e ho molta pazienza, ma non sempre funziona il ‘fregatene’. Stamattina ho fatto una riflessione: dove è finita la normalità?
Essere se stesse, normali ai nostri occhi e agli occhi degli altri senza dover nasconderci, senza subire ogni volta giudizi, battutine e messaggi per dei piccoli difetti. Le macchie, le occhiaie, i brufoli, la cellulite, la pancia ecc… Nella realtà, tolti i filtri e dietro ai ritocchi le imperfezioni le abbiamo tutte, ci rendono normali e vi assicuro che dal vivo quelle macchie si vedono ancora di più! In questi giorni mi è venuta l’ansia, quasi la paura di mostrarmi per come sono, dopo l’ennesimo commento in cui mi faceva notare qualcosa che non andava bene. Ma per chi non va bene, esattamente? Dovremmo cercare di non trovare per forza il difetto negli altri, di non continuare a giudicare, di essere più tranquille e in pace con gli altri ma soprattutto con noi stesse. Non siamo sempre ordinate, non siamo sempre impeccabili, la perfezione non esiste, non pretendiamola, che è così bella la normalità.
Infine, anche l’nfluencer e conduttrice Camihawke ha deciso di postare uno scatto di cui si sentiva insicura, per far capire che non sono i giudizi degli altri a doverci frenare o a limitarci nelle nostre scelte.
Come la nostra mente, o almeno la mia senz’altro, sia quotidiana vittima di quella moderna dismorfofobia per cui a furia di veder foto con corpi perfetti il proprio inizia a farci schifo anche se è normalissimo, lo capisco perché guardando questa foto, a primo impatto, al posto di dire ‘che bella foto, che bel posto’, la prima cosa che ho pensato è stata: ‘mamma mia che brutte caviglie che ho, che tavola che sono’. Foto nel cestino.
Poi l’ho recuperata e mi sono detta: Camilla smettila subito e condividi questa foto in cui sei felice in questo posto stupendo, ma chi cazzo se ne frega delle caviglie! Ora che ho attirato l’attenzione su un mio complesso e un dettaglio che magari nessuno avrebbe notato, sono senz’altro più serena. A parte gli scherzi: sforziamoci ogni giorno e sempre di guardarci con occhi gentili, smettiamola di fare confronti e cerchiamo di tornare ad una visione normale e reale delle cose.
Il messaggio delle tre è lo stesso: la gente spesso giudica, senza in realtà conoscere nulla di te, e questo non solo fa male, ma può portare anche a giudicare se stessi con metri irrealistici, con il rischio di dimenticare chi siamo davvero e che ciò che ci rende belle non è la mancanza di imperfezioni; anche perché, a conti fatti, imperfezioni non lo sono nemmeno, sono solo e semplicemente normalità. Che è qualcosa a cui nessuno sfugge – per fortuna – e che semplicemente ci rende umane.
Sfogliate la gallery per ripercorrere alcune delle critiche più feroci rivolte a Aurora, Paola e Camihawke.
Ad Aurora, negli anni, è stato davvero detto di tutto: che fosse una raccomandata, che facesse tv solo perché “figlia di”, che sua madre Michelle fosse di gran lunga più bella di lei.
Chi si prende la briga di insultarmi non sta bene, non ha una vita. Se vedo che c’è uno che scrive cattiverie mi fa pena – ha dichiarato – Sul fenomeno degli haters in generale, e non parlo di me, penso che non dia fastidio quella persona, quel commento, ma dà fastidio che quelle parole possano condividerle più persone. Anche perché molti sul web si influenzano a vicenda nei giudizi. Detto ciò, io sto bene con me stessa e non ho bisogno di conferme.
Alcune delle critiche più recenti mosse all’influencer, citata anche da lei nel post che abbiamo riportato, riguarda il piatto di pasta che sta mangiando in questa foto; alcuni avrebbero dubitato del fatto che Paola lo mangiasse veramente, insinuando che non potrebbe davvero essere così magra se lo facesse.
Prima di tutto, un piatto di pasta non ha mai fatto a nessuno. In secondo luogo, chi lo ha scritto dimostra di giudicare senza conoscere la diretta interessata, né le sue abitudini.
Qualche tempo fa Paola, generalmente sempre solare e molto paziente, sbottò contro un hater che aveva criticato l’uomo che da un anno è suo marito, Riccardo Serpellini.
Sarebbe un tipo tuo marito con i capelli, e invece…
Il commento incriminato, cui la Turani ha risposto così:
Sapete che non sono solita ripostare commenti di questo tipo perché non mi piace farlo, ma in questo caso davvero non concepisco cosa possa portare una signora a scrivere una tale stronzata. Sì, perché non è una cattiveria o una critica, è una stronzata. Ma che significa? Bah… rimango sempre più allibita dal comportamento e dalla testa di certa gente che dovrebbe essere pure ‘abbastanza grande’ per capire quando sarebbe meglio non scrivere nulla piuttosto che fare una grande figura di me*da.
[…] E cari haters ricordatevi che qui siamo sul mio profilo, a casa mia, con delle semplici regole da rispettare che decido io, non voi. Se mi va di rispondervi a tono o mandarvi a quel paese non potete lamentarvi di essere trattati come voi trattate me. Non vi permetto nemmeno di protestare perché siete stati bloccati. (…) Non rompermi le palle, non offendermi, non toccare la mia famiglia, non essere cattivo e maleducato. Tre semplici parole da rispettare: stai nel tuo.
Non sono stati più gentili alcuni commenti nei confronti di Camihawke, attaccata per l’aspetto fisico, come vi abbiamo raccontato qui.
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