Zainab Fasiki, ventiquattro anni e una laurea in ingegneria meccanica all’università di Casablanca, è un’illustratrice e disegnatrice marocchina. Abbandonata la professione ingegneristica, ha deciso di dedicarsi interamente alla battaglia contro le discriminazioni di genere nel mondo arabo, grazie a disegni che affrontano con coraggio diversi tabù del mondo arabo (e non solo), tra cui la nudità.
Fortemente discriminata fin da bambina per il suo sesso e per il desiderio di emanciparsi dal ruolo esclusivamente casalingo che la società le imponeva, oggi Zainab è una delle poche fumettiste donne riconosciute nel mondo arabo tanto da essere entrata, nel 2015, nella rivista indipendente marocchina Skefkef, che tratta tematiche legate alla libertà individuale. Zainab pubblica gran parte delle sue illustrazioni sul suo canale Instagram e Facebook dove può raggiungere un ampissimo bacino di utenza che la supporta e condivide le sue creazioni.
Ero sempre nella mia camera a disegnare da sola e disegnavo me stessa nuda – ha raccontato in un’intervista a Vanity Fair – Da lì è partito tutto, la mia forma di resistenza perché la nudità nei paesi islamici è un grosso tabù.
Proprio per le sue opere, però, Zainab si trova a vivere quasi da reclusa in casa, in quanto i rischi sarebbero troppi e, come racconta sempre Vanity, la rete veicola sì i suoi lavori, ma le attira addosso anche l’odio di chi non li vede di buon occhio e che vorrebbe le donne sempre “nascoste in attesa dell’uomo della vita”.
Tramite le sue vignette Zainab denuncia situazioni in cui le donne sono ancora sottoposte a pratiche di mutilazioni genitali e matrimoni combinati, afflitta da uno scarso accesso all’istruzione e poca tutela in caso di violenze. Seppure possano sembrare situazioni riguardanti solo il mondo arabo, in realtà le battaglie combattute da Zainab interessano le donne di tutto il mondo, perché certi meccanismi sono purtroppo molto diffusi anche in Occidente, come le discriminazioni sui luoghi di lavoro, la ricerca di una bellezza sempre perfetta e la “condanna alla vittima” ogniqualvolta che una donna subisce un abuso.
Per conoscere meglio i lavori di Zainab sfogliate la gallery in alto.
Zainab Fasiki
A Vanity ha raccontato:
«Ho iniziato a disegnare quando avevo quattro anni e l’ho sempre fatto, poi a scuola dopo il diploma ho scelto di studiare ingegneria meccanica all’Università. Qui ho cominciato a vedere situazioni di discriminazione da parte dei colleghi studenti e dei professori. Durante gli stage ero sempre maltrattata e sottostimata.”
La nudità
“Io disegno spesso nudi nei miei lavori e ho avuto grandissime difficoltà ad essere pubblicata, perché veniva spesso scambiata per pornografia quando invece è una denuncia per i crimini ancora vigenti in una terra dove avvengono le mutilazioni genitali, o i matrimoni precoci”
ha raccontato Zainab nel corso della tavola rotonda organizzata in occasione del Festival di Internazionale, tenutosi il 5 ottobre a Ferrara.
La donna e il nudo
“Non si deve dare di matto quando si vede un corpo femminile nudo, è una parte fisica del nostro universo, smettetela di riferirvi ad esso esclusivamente come ad un oggetto sessuale” è la didascalia di questa vignetta. In Marocco, ha raccontato Zainab sempre a Vanity Fair, è del tutto legale ritrarre donne nude ma la cultura e le tradizioni lo rendono inaccettabile tanto che nessuna rivista o museo le pubblicherebbe.
Le molestie nei luoghi pubblici
Le molestie femminili sui mezzi pubblici sono un problema estremamente attuale. Restando in Marocco, il sindaco di Rabat ha deciso di mettere in campo degli autobus dedicati alle donne per lottare contro l’emergenza molestie sui mezzi di trasporto. Zainab ha voluto denunciare questo, rappresentando una donna seminuda e sconvolta dopo un’aggressione avvenuta davvero su un mezzo pubblico.
La depilazione
In questa vignetta Zainab affronta il tema, molto dibattuto anche nella società occidentale, della depilazione femminile affermando il diritto delle donne a rifiutarla qualora la ritenessero fastidiosa e non necessaria.
La violenza sulle donne
Rispetto, cura, protezione. Questo viene chiesto da Zainab a gran voce in questa vignetta che mostra una donna accasciata a terra e che rappresenta ogni donna che ancora oggi, in ogni Paese, è vittima di violenza fisica e psicologica.
La discriminazione sul lavoro
Questa vignetta rappresenta con sagacia un problema estremamente attuale, in particolare nel mondo occidentale. La discriminazione femminile sul posto di lavoro dove, a fronte di competenze e voglia di mettersi in gioco, viene dato spazio a domande invasive e non pertinenti come lo stato civile o il desiderio di avere o meno dei figli.
La libertà di esprimersi
Chi stabilisce quali sport o hobby siano prettamente maschili e quali femminili? “Uno dei miei segreti è che sono una grandissima fan del calcio e ho sempre sognato di essere una giocatrice. Qual è il tuo hobby segreto o il tuo sogno?” Chiede Zainab pubblicando questa immagine e scardinando una convenzione ancora presente secondo cui il calcio sarebbe uno sport poco adatto alle donne.
Il rispetto del lavoro femminile
“Tutto il mio rispetto alle donne che realizzano questi meravigliosi tappeti” afferma Zainab a didascalia di questa illustrazione, che rappresenta un lavoro quasi interamente femminile nel mondo arabo e che, nonostante la grande fatica e precisione che comporta, non gode ancora di sufficiente dignità e riconoscimento.
l progetto HSHOUMA
L’ultimo progetto di Zainab si chiama Hshouma, un termine arabo che richiama tutti i significati del vergognoso, vietato, imbarazzante. Il progetto è realizzato interamente in bianco e nero per non fare distinzioni tramite il colore della pelle e le donne sono rappresentate senza occhi perché, come racconta Zainab a Vanity Fair “io vedo le donne come statue nella mia società e le voglio liberare. Voglio che siano esseri umani liberi”.
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