Bette Davis, la donna che si è presa la vita senza chiedere scusa o permesso
"Sono entrata in campo con la spada scintillante e i vessilli gonfiati dal vento": la storia di Bette Davis, la star che ha affrontato Hollywood da vera guerriera.
"Sono entrata in campo con la spada scintillante e i vessilli gonfiati dal vento": la storia di Bette Davis, la star che ha affrontato Hollywood da vera guerriera.
“Scrivimi qualcosa su una donna normale e gentile che spara a suo marito”. In una delle sue pellicole più celebrate, Eva contro Eva, l’incredibile Bette Davis interpreta la star del cinema che sembra avere tutto, ma che è stanca di recitare la parte dell’eterna ventenne. Vuole che le propongano storie adatte a qualcuno che abbia il doppio degli anni e sia un po’ come lei.
“È una cosa buffa, la carriera di una donna”, dice il suo personaggio, Margo Channing, che sente il fiato addosso di una giovane attrice che vuole rubarle la scena, Eva Harrington. “Mentre sali più in alto lasci cadere tante cose per muoverti più velocemente”.
È una carriera che tutte le donne hanno in comune, che ci piaccia o no: essere donne. Prima o poi dovremo lavorarci sopra, non importa quante altre carriere avremo avuto o desiderato.
In questo passaggio non c’è solo l’anima di tutto il film, ma anche un pezzo di vita della stessa Bette Davis. Una vita (e una carriera) che lei passò a lottare contro chi voleva che continuasse a interpretare sempre la stessa persona.
Amava vestire i panni di donne più anziane e meno piacenti: per trasformarsi si truccava da sola perché temeva che i truccatori non osassero tanto. Il suo vero segreto, però, era che non temeva di essere ambiziosa e di volersi prendere tutto, anche se sembrava sconveniente.
Ho sempre avuto voglia di vincere. L’ho capito cucinando i biscotti. Dovevano essere i migliori biscotti che chiunque avesse mai cucinato. Ma c’era un prezzo da pagare. Se un uomo è dedito al suo lavoro, diventa più di un semplice uomo. Se una donna si sente in questo modo, è meno di una donna.
Come ricorda la sua biografia, sul sito ufficiale dedicato all’attrice, Ruth Elizabeth Davis nasce il 5 aprile 1908 a Lowell, nel Massachusetts. Poco prima del suo decimo compleanno, suo padre Harlow abbandona la famiglia, costringendo sua madre Ruthie a trasferirsi a New York con le due figlie, per lavorare come fotografa.
La giovanissima Bette, però, non si lascia abbattere: scopre presto la passione per il palcoscenico, grazie alle lezioni di danza con Martha Graham, poi si iscrive alla Dramatic School di John Murray Anderson. Appena diciottenne, Bette Davis inizia a recitare a Broadway, ma il richiamo di Hollywood si fa sentire presto: nel 1930, accompagnata dalla madre, tenta la fortuna con il suo primo provino. Sente già qualcosa in sé, come più tardi avrebbe raccontato nel suo memoir The Lonely Life.
Sono sempre stata guidata come da una musica lontana — un inno di battaglia, senza dubbio — perché sono stata in guerra dall’inizio. Sono entrata in campo con la spada scintillante e i vessilli gonfiati dal vento. Stavo per conquistare il mondo.
Dopo un fallimentare screen test e piccoli ruoli, Bette Davis inizia a pensare di tornare a Broadway, dove si stava costruendo una carriera prima di cedere alle sirene hollywoodiane. A fermarla ci pensa una telefonata della Warner Brothers, con cui nel 1932 firma un contratto di sette anni.
Da lì non si ferma più: nel 1936 diventa persino la prima attrice della Warner Brothers a vincere l’Oscar come protagonista grazie al film Paura d’amare, seguito tre anni dopo da un bis per Figlia del vento e da numerose altre nomination.
Iniziano a dire in giro che sia impossibile sul set, che lavorare insieme a lei sia un inferno, ma Bette Davis è semplicemente una professionista che sa quello che vuole. Nel 1942 diventa la donna più pagata d’America, ma fatica ancora a decidere quali ruoli interpretare.
Dicono che sia egocentrica, che ami rubare la scena agli altri attori e che spesso si diverta a improvvisare: finisce così per incrinarsi il suo rapporto con la major, da cui nel 1949 si separa. Secondo la stampa la sua carriera è finita, ma ancora devono arrivare i due ruoli più famosi di Bette Davis, in Eva contro Eva e che fine ha fatto Baby Jane?
Nel frattempo, anche nel sua vita privata accade un po’ di tutto: si sposa quattro volte, ha una figlia (che poi la descriverà come “un’isterica alcolizzata”) e ne adotta altri due. Dopo molti problemi di salute si spegne a Parigi nel 1989, a 81 anni.
Sono stata insopportabilmente scortese e maleducata nel coltivare la mia carriera. Non avevo tempo per i convenevoli. Ho detto quello che mi passava per la mente e non sempre poteva essere stampato su carta. Sono stata intransigente, irriverente, intrattabile, concentrata solo su me stessa, priva di tatto, volubile e spesso sgradevole. Suppongo di essere una vera leggenda.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la carriera di Bette Davis…
Dopo l’esordio con il film The Bad Sister (1931), a cui erano seguiti una ventina di pellicole minori in meno di tre anni, il primo grande successo di pubblico e critica arrivò con Schiavo d’amore nel 1934. Tratto dall’omonimo romanzo di William Somerset Maugham, nel film Bette Davis interpreta la cameriera Mildred Rogers, una cameriera che diventa l’ossessione amorosa di un giovane studente. Per il ruolo l’attrice ricevette una nomination agli Oscar come migliore attrice.
Tratto dall’opera teatrale Jezabel, nel film Bette Davis è la ribelle Julie Marston, che cade in disgrazia dopo essersi presentata in società con un vestito rosso provocante. Il ruolo drammatico le valse l’Oscar come miglior attrice protagonista.
Tratto da un dramma di Broadway, ne Il conte di Essex Bette Davis veste i panni della regina Elisabetta I. Il film è basato sulla storia d’amore mai ufficializzata con Robert Devereux, suo protetto: fu proprio lei a concedergli il titolo di conte di Essex.
In Tramonto, Bette Davis è Judith, giovane e spensierata ereditiera che all’improvviso scopre di aver un tumore al cervello e una speranza di vita di pochi mesi. Il ruolo le valse un’altra nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista.
Altro film, altra candidatura all’Oscar: in Piccole Volpi, tratto dall’opera teatrale di Lillian Hellman, Bette Davis è l’intraprendente Regina Giddens, figlia di una ricca famiglia che le preferisce però i due eredi maschi, come vuole la tradizione patriarcale.
In un film dalle tematiche moderne, come il divorzio e i diritti femminili, Bette Davis è Charlotte Vale, una donna non sposata e non particolarmente avvenente, repressa dalla madre tirannica. Sarà l’allontanamento dalla genitrice a trasformarla in una femme fatale.
Nella sua ultima pellicola con la Warner Bros, che non avrebbe voluto interpretare perché non di suo gradimento e per cui arrivò alla rottura del suo contratto con la casa di produzione, Bette Davis è la casalinga Rosa Moline, infelice nella sua vita provinciale, che si lascia tentare da una relazione illecita.
Passata alla 20th Century Fox, nel 1950 Bette Davis interpreta uno dei ruoli più iconici della sua carriera. In Eva contro Eva, diretto da Joseph L. Mankiewicz, è la famosa star di Hollywood Margo Channing, che vede la sua carriera minacciata dalla giovane attrice Eva Harrington, assunta come sua segretaria.
Altro capolavoro interpretato da Bette Davis, qui diretta da Robert Aldrich (con lei sul set nello scatto), in cui interpreta il ruolo di Jane Hudson, ex bambina prodigio con una carriera spezzata dalla sua inclinazione all’alcol. Riversa così tutto il suo malcontento sulla sorella Blanche, più bella e talentuosa. Oltre alle nomination per tutti i principali riconoscimenti del cinema, per questo ruolo vinse il Nastro d’argento in Italia e il premio come migliore attrice protagonista a Cannes.
Per Bette Davis c’è anche qualche incursione nel cinema italiano: in La noia, diretto da Damiano Damiani e tratto dal libro di Alberto Moravia, è la madre oppressiva del protagonista Dino, un pittore e giovane rampollo la cui esistenza viene sconquassata dalla giovane Cecilia, interpretata da Catherine Spaak.
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