Bonnie e Clyde, l'amore folle di due fuorilegge uccisi a 23 e 25 anni
La storia di Bonnie e Clyde, la coppia di criminali più famosa del Novecento: la loro breve vita ha ispirato molti film ed è entrata a far parte della cultura pop
La storia di Bonnie e Clyde, la coppia di criminali più famosa del Novecento: la loro breve vita ha ispirato molti film ed è entrata a far parte della cultura pop
Quattro anni di passione, di cui due di scorribande, in fuga dalla polizia. La storia d’amore e d’armi di Bonnie e Clyde era destinata fin dall’inizio a un tragico epilogo. Insieme a un gruppo di complici, la coppia ha attraversato l’America, lasciandosi dietro una scia di crimini e morti, prima di essere fermata per sempre in un’imboscata fatale. Furto dopo furto, vittima dopo vittima, la loro fama cresceva: prima di essere uccisi, nel 1934, erano stati accusati di 13 omicidi e di innumerevoli furti.
Una relazione raccontata anche dagli scatti fotografici che i due innamorati inviavano ai giornali. Belli, spregiudicati, armati e decisamente fotogenici: la loro vicenda era perfetta per essere fagocitata dalla stampa e della cultura popolare. Diventati un’icona grazie al film Gangster Movie del 1967, con Warren Beatty e Faye Dunaway, ancora oggi vengono impropriamente utilizzati come modello di riferimento.
“A quanto pare fu amore a prima vista“, ha raccontato il biografo Jeff Guinn alla CBS. “Entrambi sentivano la necessità di essere apprezzati. Volevano il glamour e le emozioni forti. Hanno trovato uno nell’altra le cose che cercavano”. Nonostante la loro bellezza, i loro abiti alla moda, il loro amore, non ci fu nulla di glamour nei loro due anni passati da fuorilegge. Nulla di concreto, a parte i loro sentimenti, come ben spiegato da Guinn:
Sebbene la maggior parte della gente pensi che ciò che riguarda Bonnie e Clyde sia legato più al mito che ai fatti, la loro era sicuramente una vera storia d’amore. Ci sono state diverse occasioni in cui entrambi avrebbero potuto abbandonare l’altro e avere qualche opportunità in più per sfuggire alla cattura. Ma fu sempre fuori questione: sapevano di voler restare insieme fino alla fine e che la fine sarebbe stata la morte. La devozione era totale e reciproca.
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Nata in Texas nel 1910 e seconda di tre figli, Bonnie Elizabeth Parker non ebbe un’infanzia semplice. Dopo aver perso il padre Charles a quattro anni, la sua famiglia si trovò in condizioni precarie. Bionda, occhi azzurri e vivace, ottenne comunque ottimi risultati negli studi, vincendo concorsi letterari a scuola. Sognava di recitare e amava esibirsi nelle recite scolastiche. I sogni di gloria si spensero a 16 anni, quando decise di sposarsi con Roy Thornton, un uomo che aveva già parecchi guai con la legge. Attraente e intelligente, Bonnie riempiva pagine malinconiche del suo diario, in attesa di qualcosa che potesse dare una svolta alla sua vita. I due si separarono dopo tre anni, anche se non arrivarono mai al divorzio.
Anche lui texano e nato nel 1909, Clyde Chestnut Barrow era quinto di otto figli di una povera famiglia di agricoltori. Occhi e capelli scuri, temperamento vivace, fin da piccolo mostrò una grande passione per le armi. Nel 1926 rubò un’auto a noleggio e venne arrestato dalla polizia. Fu nuovamente fermato poco tempo dopo per furto di tacchini insieme al fratello Buck. Tra il 1927 e il 1929 proseguì la sua “carriera” da ladro, dedicandosi all’apertura delle casseforti e al furto di vetture.
Bonnie e Clyde si conobbero nel gennaio del 1930 a casa di un’amica, che lei stava assistendo in seguito a un infortunio. Per entrambi fu subito colpo di fulmine.
Clyde continuò a compiere piccoli furti fino a quando, il 27 aprile 1932, fu accusato dell’assassinio di un commerciante. Sebbene lui avesse sempre dichiarato di non aver premuto il grilletto, ma di aver solo atteso gli altri suoi compagni in macchina, venne riconosciuto dalla moglie dell’uomo e ritenuto unico responsabile dalla polizia. Costretto alla fuga, per evitare l’ergastolo, iniziò insieme a Bonnie una nuova vita fatta di rapine a mano armata, furti e spostamenti continui.
Braccati dalla polizia, Bonnie e Clyde cambiavano continuamente auto per confondere le tracce. Si divertivano in modo particolare a sequestrare le persone appena rapinate e i poliziotti disarmati, per poi lasciarli andare.
A Bonnie e Clyde si unirono altri complici, ben più spregiudicati di loro, che non avevano paura di aprire il fuoco. Clyde era contrario e si oppose sempre a questo tipo di condotta, ma finì suo malgrado per essere accusato di ogni omicidio.
Il 23 maggio del 1934, nascosti lungo una piccola strada della Louisiana, i poliziotti attesero la macchina di Bonnie e Clyde e aprirono il fuoco. Entrambi rimasero uccisi sul colpo. All’interno dell’auto vennero ritrovate quindici targhe di immatricolazione, numerosi fucili automatici e semiautomatici, pistole e oltre tremila cartucce. I due furono sepolti a Dallas, ma non fianco a fianco, come avrebbero voluto. Furono le loro rispettive famiglie a decidere per due cimiteri diversi.
La storia di Bonnie e Clyde entrò subito a far parte della cultura popolare. Il film più famoso è sicuramente Gangster Story del 1967, con Faye Dunaway e Warren Beatty, diretto da Arthur Penn. Due anni dopo l’uccisione dei due gangster, nel 1937, anche il grande regista Fritz Lang aveva girato un film intitolato Sono innocente, con Henry Fonda e Sylvia Sidney.
In tempi più recenti, nel 2013, è stata girata anche una miniserie intitolata Bonnie & Clyde, con Emile Hirsch nei panni di Clyde Barrow e Holliday Grainger in quelli di Bonnie Parker. La serie è stata trasmessa in Italia da Paramount Channel.
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