Il 20 luglio 1969 l’uomo sbarcava sulla Luna, mentre tutto il mondo, con il fiato sospeso, osservava alla tv o sentiva alla radio la cronaca dell’evento più importante di tutto il XX secolo.
Peccato che quel memorabile episodio non sia mai realmente avvenuto, e che l’intera vicenda sia stata solo un’abile messinscena portata avanti con sapienza hollywoodiana; questo, almeno, è quanto sostengono le varie teorie complottiste che, da più di quarant’anni, si sono seguite e sbizzarrite a proposito dell’allunaggio, e che hanno cercato dettagli e particolari che potessero effettivamente e definitivamente smentire lo storico sbarco sul satellite da parte dell’equipaggio dell’Apollo 11, composto dagli astronauti Neil Armstrong ( il primo a mettere piede sul suolo lunare) e Buzz Aldrin.
La prova più famosa e inconfutabile del fatto che gli uomini in realtà non avrebbero mai raggiunto la Luna? Riguarda l’ormai celeberrima bandiere a stelle e strisce piantata sul suolo lunare proprio da Armstrong, che… Sventolerebbe. Cosa impossibile, dato che sul satellite non c’è aria.
Peccato che questa, come del resto tutte le altre prove portate a testimonianza del mai avvenuto allunaggio, siano state ampiamente smentite, da ultimo, come riporta il sito bufale.net, anche dal documentario La verità dello sbarco sulla Luna, realizzato da Discovery Channel.
La Moon Hoax, la frottola della Luna, secondo i complottisti sarebbe stata ordita perché in quel periodo era molto alta la tensione con l’Unione Sovietica, con cui gli USA avevano ormai da anni aperto la Guerra Fredda, e anche la cosiddetta “corsa allo spazio” era naturalmente un terreno di scontro fortissimo tra gli astronauti statunitensi e quelli sovietici; ma c’è anche chi pensò che parlare del presunto allunaggio avrebbe distolto la mente del pubblico americano dalla controversa guerra del Vietnam, che costò agli USA una cocente sconfitta. Infine, una terza pista vedeva nello sbarco sulla Luna un modo per far recuperare il prestigio perduto dalla NASA dopo l’incidente dell’Apollo 1 del 1967.
Come detto, però, tutte le teorie complottiste che negarono lo sbarco sul suolo lunare vennero abbondantemente smentite da fatti che vi riportiamo in gallery, mentre fu un’altra la bufala lunare che a lungo venne ritenuta credibile dagli appassionati di astronomia.
La bandiera che sventola
La teoria che l’allunaggio fosse stata solo una finzione scenica venne formulata per la prima volta nel libro Non siamo mai andati sulla luna (We Never Went to the Moon), dell’americano Bill Kaysing, scritto in collaborazione con Rendy Reid, e uno degli argomenti di punta riguardava la bandiera sventolante, nonostante sulla Luna non dovesse esserci aria.
In realtà la NASA, intuendo che una bandiera tristemente ripiegata su se stessa non avrebbe avuto un grande impatto per il pubblico, aveva consegnato agli astronauti una bandiera con due assi, una da fissare al terreno e, ad angolo retto, una per mantenere il drappo disteso. Vedendo la foto infatti si nota che l’apparente movimento della bandiera è dato da piegature nette, non arrotondate: le stelle e le strisce sono sgualcite dall’astronauta che ha fissato il vessillo sul suolo lunare.
Quello che prova l'allunaggio: i complessi segnali radio e le foto senza incongruenze
Qualsiasi astronomo potrebbe verificare, dal ritardo e dal ritorno dell’audio degli astronauti, la congruenza con la realtà solo basandosi sulla distanza che in tale giorno separava la Terra dalla Luna.
Le immagini corrispondo... E le rocce lunari...
Le immagini dei paesaggi lunari visti in filmati e foto risultano perfettamente sovrapponibili con le ricostruzioni 3D effettuate da recenti missioni spaziali. La sonda giapponese Kàguya, ad esempio, ha effettuato una scansione della superficie lunare in orbita nel 2009 e, se si esaminano i paesaggi corrispondenti alle zone di allunaggio, risulta che la conformazione della superficie è praticamente identica a quella che si vede nei documenti del ’69. Inoltre i geologi di tutto il mondo hanno verificato che, effettivamente, le rocce portate sulla Terra dagli astronauti sono compatibili con la geologia lunare, mentre non lo sono affatto con quella terrestre.
L'andatura degli astronauti è irripetibile
Nessun regista è riuscito a riprodurre l’andatura degli astronauti, né il fenomeno della polvere parabolica, ovvero il modo in cui si comportano i detriti su cui gli astronauti passano, i quali schizzano via formando degli archi, e non nuvole di polvere, come accade sulla Terra. Anche utilizzando tutta la conoscenza e le attrezzature che potevano avere i registi dell’epoca, non è mai stato possibile riprodurre ciò che si vede nelle immagini.
Gli astronauti avrebbero dovuto compiere distanze abissali
Date le distanze compiute dagli astronauti, dovrebbero essere stati usati dei set grandi come interi quartieri, all’interno dei quali dovrebbe essere stato realizzato il vuoto, o in alternativa riempiti d’acqua, per eludere il fenomeno della rifrazione della luce e dell’intorbidimento.
La vera bufala lunare
La vera Grande bufala della Luna, come riporta Wired, fu quella portata avanti per sei giorni, dal 25 al 31 agosto del 1835, dal New York Sun, il quale raccontò in prima pagina le stupefacenti scoperte che Sir John Herschel aveva effettuato grazie al suo nuovo, gigantesco, telescopio installato al Capo di Buona Speranza. Il giornale portava a supporto delle sue teorie i resoconti di un certo Dr. Andrew Grant, tratti dall’Edinburgh Journal of Science.
Herschel sarebbe riuscito a osservare sulla Luna diverse forme di vita, e dalla quarta uscita fecero il loro ingresso in scena gli umanoidi lunariani.
Herschel, che in quel momento stava realmente lavorando in Sud Africa con un nuovo telescopio, non seppe in tempo che il suo nome era stato accostato a una tale bufala.
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