Vi dobbiamo dire la verità: in redazione ci siamo interrogati a lungo per decidere se pubblicare o meno questa gallery, avendo scelto, per una precisa linea editoriale, di non rappresentare più quei valori di sessualizzazione dei corpi o modelli di perfezione irraggiungibili femminili e, chiaramente, dei corpi maschili.
Ma abbiamo fatto un’eccezione con il calendario 2020 dei pompieri australiani, non tanto – o non solo – per la buona causa cui è finalizzata la vendita dei calendari stessi, ma anche perché, proprio a partire da questo calendario, potrebbe aprirsi un’intera riflessione su quanto il corpo maschile e femminile, pur quando entrambi stereotipati, vengano spesso trattati in modo diverso.
Vale a dire che l’uomo mezzo nudo, scolpito, con gli addominali bene in vista, non ha particolare bisogno di essere sessualizzato, messo in pose o con espressioni esplicitamente sensuali o sessuali. Gli basta sorridere, tenere in braccio un animale, cosa che se possibile lo rende ancora più magnetico al pubblico femminile, e il gioco è fatto.
Per una donna, ahinoi, sarebbe ben più complicato immaginare un calendario con fisico in vista in cui queste espressioni normali sarebbero sufficienti per avere l’appeal necessario a essere comprato, o in cui si evitino volontariamente corpi lucidi di olio o sporchi di fango, esplicitamente sessualizzati insomma.
Anche questa, quindi, può diventare occasione per ragionare un secondo su come tuttora stiano le cose. Ma, stereotipi a parte, diamo spazio al calendario dei pompieri australiani essendo la loro ormai una tradizione consolidata: l’Australian Firefighters Calendar è infatti stato istituito nel 1993 per sostenere la Children’s Hospital Foundation, fornendo fondi per la ricerca sulle ustioni infantili.
Giunto al suo 27° anno, l’Australian Firefighters Calendar ha raccolto oltre 3 milioni di dollari per varie organizzazioni benefiche, e anche quest’anno ad accompagnare i bei pompieri ci sono dei tenerissimi animali, anche “anticonvenzionali”, dai koala ai canguri, fino a istrici e maialini.
Certo sarebbe bello, nell’edizione 2021, vedere anche una bellezza meno standardizzata. Ma almeno ringraziamo per il sorriso.
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