*** Aggiornamento del 27 maggio 2021 ***

Se n’è andata in punta di piedi, così come ha passato la sua stessa vita. Il teatro, la danza, ma l’intera cultura italiana e mondiale perdono un tesoro immenso con la scomparsa di Carla Fracci, morta a Milano a 84 anni a causa di un tumore con cui conviveva da tempo e che, com’era nel suo stile, ha vissuto con riserbo e discrezione.

Sono cresciuta tra i contadini, nelle campagne vicino Cremona, libera, tra molti affetti e necessità concrete. E proprio lì, ben piantate nella terra, ci sono le mie radici.

Diceva di sé la stella del balletto che Eugenio Montale definì “Eterna fanciulla danzante”, e a cui dedicò La danzatrice stanca, perché quello suggeriva il suo corpo, leggero, elegante, sinuoso, come quello di un cigno. Nella sua carriera lunga oltre mezzo secolo è stata Giulietta, Cenerentola, Giselle, ha ballato con Nureyev, ha interpretato Il lago dei cigni, successi mondiali che l’hanno consacrata a icona di grazia, bellezza e talento. E dire che Carla, quando, appena bambina, fu iscritta alla Scuola di Ballo del Teatro della Scala dai genitori convinti da alcuni amici, diceva di voler fare la parrucchiera e di non capire il senso di tuti quei sacrifici infiniti.

In tanti mi hanno chiesto come ci si sente a essere un mito. Ma i miei che erano dei lavoratori, padre tranviere, madre operaia mi hanno insegnato che il successo si deve guadagnare. E io ho lavorato, lavorato, lavorato…

Avrebbe detto invece in seguito, consapevole di quanto tutte quelle rinunce e quegli allenamenti estenuanti le avessero portato; nella sua ricca vita c’è stato anche l’impegno politico, l’attivismo per evitare lo smantellamento dei Corpi di Ballo dalle fondazioni liriche, e persino la scrittura, con l’autobriografia Passo dopo passo, che ora diventerà una fiction tv con Alessandra Mastronardi.

Passo dopo passo. La mia storia

Passo dopo passo. La mia storia

L'autobiografia della più grande étoile della danza italiana e mondiale, Carla Fracci, che si racconta attraverso gli oltre duecento personaggi interpretati.
9 € su Amazon
12 € risparmi 3 €

L’abbiamo raccontata con una gallery, nell’articolo originale che segue.

*** Articolo originale dell’8 agosto 2018 ***

“Ho incontrato tutti, da Chaplin alla regina Elisabetta. Sono stata fortunata: tanta danza, ma anche prosa, cinema, fiction. Molto è merito di mio marito Beppe, un uomo eccezionale, mi ha sostenuta e spinta a osare”. Le parole di Carla Fracci, in una lunga intervista al Corriere, sono quelle di una donna baciata dalla sorte, sì, ma soprattutto dalla tenacia. Per diventare una delle ballerine più famose della storia non basta affidarsi al caso, e lei ne è una dimostrazione lampante.

Nata il 20 agosto 1936 a Milano, figlia di un tranviere dell’ATM, nel 1946 Carla Fracci inizia a studiare danza classica alla Scuola del Teatro alla Scala. Nel 1954 consegue il diploma e continua la sua formazione artistica con la partecipazione a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. In questo periodo ha la possibilità di frequentare i corsi della grande coreografa russa Vera Volkova. A soli due anni dal diploma viene promossa solista e a ventidue anni diviene prima ballerina. Da quel momento la sua carriera spicca il volo.

Danza in tutto il mondo, nei teatri più importanti e con alcune tra le compagnie di ballo più celebri, come il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgard Ballet, il Royal Swedish Ballet e l’American Ballet Theater. Tra i suoi partner ci sono Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio e Paolo Bortoluzzi. Il ballerino a cui fu più legata, però, era il danese Erik Bruhn.

Tra le sue grandi interpretazioni di opere è impossibile non citare Romeo e Giulietta di Prokofiev, Pelléas et Mélisande, La sylphide e Il lago dei cigni. Regista di molte delle grandi opere interpretate da Carla Fracci è stato il marito Beppe Menegatti, da cui la ballerina ha avuto un figlio, Francesco. Ancora oggi attiva e impegnata nel mondo della danza, sostiene che al nostro Paese manchi soprattutto il coraggio:

L’abbiamo smarrito, in Italia. E se non hai più rispetto per l’arte, non hai più rispetto per te stesso. Così va, mi dicono. Devi rassegnarti. E invece io non mi rassegno proprio per niente.

Sfogliate la gallery per leggere i 10 segreti di Carla Fracci…

Carla Fracci, i segreti e le passioni della regina sulle punte
Fonte: Wikimedia e Getty Images
Foto 1 di 11
Ingrandisci