Avere oltre 70 anni ma sentirne solo 7. Forse è per questo che Carlos Santana ha grinta da vendere sul palco, forse è per questo che la sua musica ci appare senza tempo, che ci appassiona ancora.
Sexy e coinvolgente, l’arte di Santana è quello che non ci aspettiamo: arriva da lontano, da una notte d’estate in campagna mentre l’autoradio suona, la cerchiamo su Spotify, ci giunge dalla colonna sonora di un film. Ma qual è il segreto per restare sulla cresta dell’onda conservando la propria creatività fedele a se stessa?
Tutto parte dal conoscere chi è il responsabile del tuo cervello e del tuo corpo – rispose così Carlos Santana in un’intervista del 2018 al Corriere della Sera – Mi ricordo che da bambino mia mamma mi parlava di spirito e anima e quelli non invecchiano, sono immutabili, non puoi romperli, piegarli o infettarli. E se passi gran parte della giornata con loro, quando arrivi a 70 anni senti di averne ancora 7. Percepisci la sete di avventura, hai gli occhi ancora puri e innocenti. […] Quello che ti fa invecchiare sono il senso di colpa, il rimpianto e il rimorso: tutti modi negativi di pensare. E poi ci sono la passione e il rimanere sessualmente assetati a tenerti giovane. Insomma, sessualità e spiritualità sono le cose più importanti.
Nella stessa intervista, Santana ha spiegato come il padre gli abbia insegnato che la musica spinge la gente a celebrare ogni aspetto della vita, ogni crescita spirituale. E che un talento come il suo è un dono divino – sebbene poi la sua spiritualità sia diventata, per lui da adulto, qualcosa che ingloba tutte le fedi del mondo. Quello che non cambierà mai di Carlos Santana è la sua musica, la sua passione sul palco.
Non smetterò fino a quando il mio corpo non mi dirà che non ce la faccio più – dichiarò l’artista sempre nella stessa intervista – Alla mia età ci sono alcune persone che vengono mollate dalla meccanica e non possono più fare certe cose. A quel punto è giusto andare in pensione. Per rendere onore al pubblico non puoi dare qualcosa che non sia al mille per cento professionale.
A 50 anni dalla sua prima apparizione – al mitico festival di Woodstock – Carlos Santana ha rilasciato a giugno 2019 il suo ultimo disco (il che è un po’ curioso, dato che Santana è stato nell’ultimo mezzo secolo più volte accusato di suicidio artistico, evidentemente a torto, dato che è ancora qua a incantarci). L’album si intitola Africa Speaks ed è a sua volta intriso di spiritualità.
E per rimarcare il fatto che la spiritualità sia fortemente connessa con la sessualità – e anche con un aspetto di essa, l’orgasmo, Santana ha spiegato che la sua posizione in merito, dal 2018 a oggi non è poi cambiata tanto.
Tutto ciò che suoniamo su quest’album è molto simile al creare nutrienti e ingredienti per un discorso divino – ha detto il musicista a Npr – Un trucco divino, la manifestazione di voodoo divino. È la stessa cosa quando la gente si appassiona davvero e fa l’amore. Quando si dice, a quel punto lì, «Oh mio dio». La stessa cosa.
Le origini
Classe 1947, Carlos Santana nacque in Messico in una famiglia costellata di musicisti. Il padre José (in foto) era un violinista mariachi, il nonno Antonino suonava il corno francese nella banda municipale. Carlos mosse i primi passi da musicista, prima a 5 anni come violinista, poi quando a 11 anni andò a vivere a Tijuana, dove imparò la chitarra da autodidatta ispirandosi ai musicisti blues dell’epoca. Nel 1961 la famiglia si trasferì negli Stati Uniti, a San Francisco, dove Carlos si diplomò e potè ascoltare dal vivo musicisti come Muddy Waters e The Grateful Dead.
Gli esordi
La prima formazione di Carlos Santana prende le mosse nel 1966. Carlos non era il leader del gruppo all’inizio – che tuttavia prendeva il suo nome – e c’erano visioni differenti sulle priorità. La prima esibizione pubblica però fu iconica e si tenne al festival di Woodstosk, dove la band si esibì alla vigilia dell’uscita dell’album d’esordio con una versione strumentale di Soul Sacrifice, che resta iconica ancora oggi.
I Santana
Nel tempo, la band dei Santana ha cambiato più volte formazione, naturalmente con la costante di colui che, dopo i primi anni, ne è diventato leader assoluto e chitarra solista – con i suoi assoli fusion tanto riconoscibili, Carlos Santana appunto.
L’evoluzione musicale e spirituale
Negli anni ’70, Santana entrò in contatto con il chitarrista John McLaughling, che lo introdusse a un guru per l’apprendimento della meditazione. I due realizzarono poi un disco insieme: Love, Devotion, Surrender.
La carriera
In totale, Carlos Santana ha pubblicato 20 dischi in studio tra il 1969 e il 2019. Fu una carriera tra alterne vicende quella della band e soprattutto la sua personale da solista. Il boom di successo si ebbe paradossalmente per lui alla fine degli anni ’90, quando uscì il disco Supernatural e la musica dei Santana ebbe un grosso riscontro soprattutto tra le giovani generazioni.
Il riscontro
Anche il riscontro di critica per i Santana seguì alterne vicende. Per esempio, Supernatural vinse 9 Grammy – tra cui 8 per il solo frontman e compositore. L’album di debutto e Abraxas sono tra i 500 migliori album della storia secondo Rolling Stone e Santana e tra i 100 migliori chitarristi nella classifica stilata dalla stessa rivista.
Al cinema
Moltissime canzoni di Santana sono utilizzate nelle colonne sonore al cinema. Per esempio Soul Sacrifice compare in Zodiac, mentre in Desperado si può ascoltare Bella e in Apollo 13 il brano Waiting. In Io ballo da sola c’è invece Chill Out (Things Gonna Change). Nel film A Serious Man, il protagonista Larry Gopnik battaglia con il Columbia Record Club per non pagare il disco del mese, che è Abraxas: in realtà si tratta di un anacronismo, dato che la storia del film è ambientata negli anni ’60 e quel disco è uscito solo nel 1970.
Africa Speaks
Nel 2019 è uscito l’ultimo disco di Santana, composto da 11 brani e con un gusto che è al tempo stesso blues ed etnico. E in cui non mancano neppure alcuni strumenti musicali della tradizione africana. Il suo titolo è Africa Speaks.
La famiglia e la beneficenza
Dal 1973, Santana è sposato con Deborah King, figlia del musicista Saunders King: hanno tre figli, Salvador, Stella e Angelica. La coppia si occupa anche di beneficenza con la Milagro Foundation (in foto alcune persone coinvolte nei progetti della fondazione), che dà aiuti ai bambini meno abbienti in termini di salute e istruzione.
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