In un momento molto complicato per la discografia mondiale, c’è una donna che non ha intenzione di fermarsi. Anzi, i suoi artisti continuano a vendere benissimo, dimostrando la sua grande lungimiranza. Lei è la grande signora della musica italiana, Caterina Caselli, artefice del successo di Elisa, Negramaro e Andrea Bocelli, tra gli altri.
Ex talento prodigio, il famoso Casco d’oro degli Anni Sessanta, ha saputo prendere le redini di un’industria difficile da domare. Intervistata tempo fa da Noisey, ha raccontato come soprattutto agli inizi non sia stato sempre così semplice riuscire a imporsi nel mondo della musica, persino per una testarda come lei.
Dopo due anni di grande successo mi era stato proposto “Insieme a Te Non ci Sto Più“. Ecco, lì la casa discografica riteneva che il brano fosse troppo alto, che non facesse per me, che fosse poco popolare, e io rimasi una settimana intera ad ascoltare solo quel brano… Che poi sono cocciuta io, eh. […] E alla fine dissi ‘io questo brano lo voglio fare!’. Proprio così, lo faccio e basta, stop.
Una forza di volontà e un carattere che vengono da lontano, precisamente dalla sua famiglia.
Insomma, non ho mai avuto ostacoli insormontabili. E poi, ecco, forse sono stata anche aiutata dal mio carattere… ho avuto una madre che mi diceva “la tenacia vince sempre” e quindi ecco, ho deciso di darle retta e di conseguenza mi hanno dato molto retta nella mia vita.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la carriera di Caterina Caselli…
Caterina Caselli negli Anni Sessanta
Caterina Caselli nasce a Modena il 10 aprile 1946, ma la sua famiglia si trasferisce dopo poco tempo a Sassuolo. Fin da giovanissima viene attratta dal mondo della musica, esibendosi come bassista nelle balere emiliane. Poi, a soli diciassette anni, arriva in semifinale alla rassegna Voci Nuove di Castrocaro, dove viene notata da un discografico e scritturata. Il suo primo singolo, però, è un flop. Ci riprova nel 1964 con una nuova etichetta, la CGD della famiglia Sugar, e la sua versione in italiano di Baby please don’t go di Joe Williams diventa una hit.
Caterina Caselli e il successo
Il vero successo, però, arriva nel 1966, grazie al brano Nessuno mi può giudicare, scartato da Adriano Celentano, con cui si presenta a Sanremo. Per tutti diventa “casco d’oro”, per via della sua acconciatura corta e bionda. Per la cronaca, a vincere sono Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti, ma è il disco della Caselli a riscuotere più consensi nelle vendite.
I successi di Caterina Caselli
Seguono a ruota molti altri successi, come Perdono (che diventa persino un film, in cui lei recita) e le cover È la pioggia che va, Puoi farmi piangere, Sono bugiarda. Poi, nel 1968, canta la sua più bella canzone, Insieme a te non ci sto più, scritta da Paolo Conte. Nel 1970 si sposa con Piero Sugar, figlio del patron della sua casa discografica, e inizia a cantare sempre di meno sul palco. Un anno dopo diventa mamma di Filippo e nel 1975 si ritira per dedicarsi al ruolo di mamma e di talent scout. Qualche anno dopo, nel 1982, nasce ufficialmente la sua creatura: la Sugar Music.
Caterina Caselli, regina della musica italiana
Tra i talenti scoperti da Caterina Caselli, ci sono grandi nomi come Giuni Russo, Andrea Bocelli, gli Avion Travel, Elisa, i Negramaro, Malika Ayane e Raphael Gualazzi.
Caterina Caselli, artigiana della musica
La mia prima attività, quella di cantante, di artista, di musicista, mi rende sicuramente comprensiva, in un certo senso, e allo stesso tempo mi porta ad essere anche molto critica, molto severa… E questo secondo me può essere estremamente utile. Perché di artisti “più o meno”… Be’, non ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di veri artisti, di persone che ragionino in termini analogici, non digitali. Io mi sento un’artigiana, anzi, mi sento un editore che ha a che fare con “l’arte dell’artigiano”.
La musica nel DNA
Oggi si rischia a volte che solo il successo ti ripaghi, quindi devi lavorare con una diversa prospettiva economica. Però il mio istinto, il mio DNA, è preposto comunque e sempre a cercare di trovare cose nuove. Lo dico sempre anche ai ragazzi che incontro: “non abbiate paura, abbiate coraggio. Avete bisogno di insistere, di avere tenacia e soprattutto di cercare un’unicità, una vostra unicità.” Perché a volte mi trovo davanti voci che possono fare qualsiasi cosa, certo… Ma è proprio lì il problema. Cioè, ognuno deve trovare il proprio centro. Anche se dev’essere aiutato in questo, perché non sempre la persona che ha talento riesce da sola a mettersi anche dall’altra parte, no? Quindi il mio compito, quello che ritengo utile fare, è di essere dall’altra parte e tentare di aiutare il talento a formarsi e a cercare assieme a lui la direzione.
Caterina Caselli con Malika Ayane
Così Caterina Caselli ha raccontato a Rolling Stone il lavoro della Sugar:
Nel tempo abbiamo conservato un certo istinto e un certo gusto per la novità. Non siamo mai stati bravi a fare i colpacci, semmai abbiamo sempre cercato di investire nelle carriere, quindi di guardare a lungo termine. Un po’ come la radio che, rispetto alla tv, si concede di lavorare con tempi più lunghi. Attualmente il mercato non è molto generoso e questo fatto ci costringe a essere più consapevoli e talvolta a variare ottica d’investimento.
Caterina Caselli con Tiziano Ferro
Cambiare pelle non è semplice, ma la nostra forza è che ognuno di noi ha fatto tesoro della propria esperienza. Abbiamo vissuto qualche momento di difficoltà, in passato, però oggi ci troviamo con delle certezze: il contratto di esclusiva con Tiziano Ferro e quello con Cesare Cremonini. Stiamo anche sviluppando una grande attenzione per l’elettronica. Mio suocero Ladislao Sugar, del resto, è stato in Italia il primo editore che ha depositato su banda magnetica un’opera totalmente elettronica, nel 1956.
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