Chavela Vargas, l'incanto di una musa che amò e fu amata anche da Frida Kahlo
La storia della grande cantante messicana che fu la musa di Pedro Almodóvar e una vera leggenda della musica ranchera in America Latina
La storia della grande cantante messicana che fu la musa di Pedro Almodóvar e una vera leggenda della musica ranchera in America Latina
In un periodo storico in cui l’immagine femminile era ancora quella dell’angelo del focolare, soprattutto in America Latina, Chavela Vargas scelse di andare controcorrente. Conosciuta come la Edith Piaf messicana, vestiva abiti maschili, fumava il sigaro, girava con una pistola in tasca e non nascondeva il suo amore per le donne.
La vita di Chavela Vargas è stata raccontata recentemente anche in un romanzo Un mondo raro, scritto da Antonio Di Martino e Vincenzo Cammarata, due cantautori che hanno deciso di ripercorrere i giorni di una delle voci più belle della musica latinoamericana.
Nella prefazione del libro, Pino Cacucci ci prende per mano e inizia a farci conoscere questa donna incredibile, raccontando il momento dell’incontro con la donna che cambiò per sempre la sua vita.
Nel 1939 Chavela finì a una festa a cui nessuno l’aveva invitata, portata da un’amica: scroccare da bere e divertirsi era l’unico scopo di ogni serata. Una villa con giardino interno nel sobborgo di Coyoacán, interamente dipinta di blu: la Casa Azul di Frida Kahlo e suo marito Diego Rivera.
Fu così che conobbe Frida, ancora nel pieno degli anni ruggenti, seppure lacerati da sofferenze del corpo e del cuore: i danni alla colonna vertebrale per un incidente e i tradimenti di Diego, a cui restituire gli affronti amando altri e altre. Scattò una scintilla che fece divampare una passione; Frida, l’indomani, scrisse all’amico poeta Carlos Pellicer una lettera concisa e fin troppo esplicita: “Ho conosciuto Chavela Vargas, straordinaria, lesbica, mi ha proprio attratto eroticamente…”
Del loro amore rimane una sola e bellissima foto, di cui ignoriamo l’autore, che le ritrae sorridenti e spensierate, sdraiate su un prato. Due donne uniche, legate da una grande passione, l’una per l’altra e per la vita stessa. Due donne meravigliose a cui abbiamo detto addio da tempo, ma che hanno lasciato un posto insostituibile nel cuore dei messicani e non solo.
Prima di morire, nel 2012, Chavela Vargas parlò di quel sentimento così puro che le aveva unite.
Ho amato Frida Kahlo e lei mi ha amata. Era un amore come solo gli artisti sanno amare. Mi ha insegnato molte cose e ho appreso molto e, senza pretesa alcuna, ho afferrato il cielo con le mani, con ogni parola, ogni mattina.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la vita di Chavela Vargas…
Chavela Vargas nasce il 17 aprile del 1919 in Costa Rica, a San Joaquín de Flores, e viene battezzata con il nome di María Isabel Anita Carmen de Jesús. Quando è ancora piccola, i suoi genitori divorziano e la lasciano alle cure degli zii. Non è un’infanzia facile: trascurata, soffre di poliomielite e fatica a superare l’abbandono della madre. Ancora adolescente, fugge in Messico, dove rimarrà per il resto della sua vita, e inizia a cantare per strada.
Come racconta un articolo di Repubblica di qualche tempo fa, per strada iniziano a chiamarla Las Vargas perché quando canta sembra avere la voce di tre persone. Si dedica ai cantos rancheros, le canzoni tipiche messicane dedicate all’amore.
Sempre vestita da uomo e un’inclinazione pericolosa per l’alcol, Chavela diventa una cantante professionista negli anni Cinquanta e incide il suo primo disco solo a 42 anni. In tutta la carriera, ne inciderà poi circa ottanta.
“Non ho mai dormito con un uomo in novant’anni, pensate che purezza“, racconterà Chavela Vargas verso la fine della sua vita. E, a proposito della storia con Frida Kahlo:
Diego sembrava un’enorme rana. Friducha era un fiore. Le sue sopracciglia erano una rondine in volo. Quando si svegliava e apriva gli occhi le ali della rondine prendevano a volare.
Chavela diventa davvero famosa solo negli anni Novanta, quando Pedro Almodóvar sceglie alcune delle sue canzoni per i suoi film. Ha anche recitato nel film Frida, interpretato e prodotto da Salma Hayek, in cui interpreta La llorona.
Prima di morire per problemi respiratori, nel 2012, Chavela scrive un libro in cui racconta la sua vita lunga e intensa.
Se mi chiedete ancora del mio passato vi mentirò di nuovo. Vi dirò che non conosco il dolore e che non ho mai pianto.
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