“La grande battaglia delle donne è che forse abbiamo bisogno di qualcosa per livellare la società un po’ di più perché possa essere egualitaria. È così che la penso. A volte sento la gente dire: «È che tutti esagerano col femminismo» e io penso che sia necessario perché la società è stata diseguale per così tanto tempo che è necessario esagerare un po’.”
Non sono le parole di una politica o di un’attivista, ma quelle di un’attrice. E che attrice: Ursula Corbero, che ne La Casa di Carta interpreta Tokyo e che ha rilasciato nel 2018 un’intervista a Mujer Hoy in cui dice proprio questo: il femminismo è necessario, è necessario essere dalla parte delle donne, è necessario che la società sia paritaria. L’artista si ritiene infatti una femminista, un po’ come il personaggio che interpreta nella serie televisiva targata Netflix.
Mi emoziono sempre – ha raccontato Ursula Corbero in un’intervista al Corriere della Sera – quando le donne mi fermano per strada e mi dicono: «Il momento in cui entri nella Zecca spagnola in sella a una moto… Wow, è il girl power!». Noi attrici ci motiviamo molto a interpretare questo tipo di personaggi, che non vengono rappresentati così spesso. Mi dà una grande soddisfazione.
E forse Ursula, com’è oggi, deve molto a sua madre, che l’ha sostenuta da sempre nella carriera, fin da quando, a 6 anni, decise che nella vita avrebbe fatto l’attrice. La accompagnava ai casting, con l’autostop perché non aveva la patente e la famiglia abitava a ben 62 chilometri da Barcellona. La mamma di Ursula Corbero è stata una pescivendola ed esortò Ursula Corbero a realizzare il suo sogno, un po’ come lei, a sua volta è stata una “donna contro”, perché ha combattuto contro i pregiudizi di genere nella società.
Rimase incinta di mia sorella a 17 anni – racconta in un post su Instagram Corbero della madre, che ebbe una relazione con un altro uomo prima di conoscere l’attuale marito – Nel momento in cui si cominciò a vedere la pancia diventò la piaga del quartiere: restò senza amici e, pur essendo una studentessa brillante, fu cacciata da scuola perché era ritenuta un cattivo esempio. Ma era felice lo stesso.
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire la carriera e la vita privata di Ursula Corbero oltre La Casa di Carta.
Vita privata
Dal 2016 ha una relazione con il collega Chino Darin (in foto), conosciuto sul set di La Embajada. Precedentemente ha avuto relazioni dal 2008 al 2010 con il collega Israel Rodriguez, nel 2011 con il tennista Feliciano Lopez, dal 2013 al 2016 con il modello e attore Andres Velencoso.
Il cane
Ha un cane che si chiama Lolita. Il suo nome su Instagram fonde il proprio, Ursula, con quello del cane, Lolita appunto, un Ursulolita.
Filantropia
Nel 2018 si è schierata a favore della libertà di scelta in Argentina. Ha partecipato a varie campagne per la sensibilizzazione contro il cancro al seno e i tumori infantili. È inoltre un’ambientalista ed è stata in prima linea nella lotta alla sensibilizzazione contro il coronavirus.
Snake Eyes
Il suo ultimo lavoro è nel film Snake Eyes, attualmente in postproduzione. Si tratta della sua prima produzione internazionale, un film americano della saga di G.I. Joe.
Cinema
Ha girato anche diversi film per il cinema, tra cui Paranormal Xperience 3D, Quién mató a Bambi? e L’albero del sangue.
Televisione
Ha partecipato a serie tv e miniserie televisive relative a sole produzioni spagnole (almeno fino a che La Casa di Carta non è diventata una grossa produzione internazionale con Netflix). Tra le sue interpretazioni segnaliamo quella di Ines in Snatch (tratto dall’omonimo film di Guy Ritchie), Margherita d’Austria in Isabel e di Ester in La Embajada.
Premi
Ha vinto diversi premi per i suoi ruoli in Fisica o Chimica e naturalmente La Casa di Carta.
Gli esordi
All’età di 6 anni iniziò a recitare per degli spot televisivi. A 13 iniziò a studiare recitazione, flamenco e danza jazz. Dopo aver terminato gli studi si trasferì a Madrid, quando entrò nel cast di un teen drama spagnolo dal titolo Fisica o Chimica.
La famiglia
Classe 1989, Ursula ha vissuto a Sant Pere de Vilamajor. I suoi genitori si chiamano Esther (in foto) e Pedro e sono rispettivamente una commerciante e un carpentiere. Ha anche una sorella di nome Monica.
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