La bassezza di chi pensa di sminuire Greta Thunberg usando sua madre Malena Ernman

La bassezza di chi pensa di sminuire Greta Thunberg usando sua madre Malena Ernman
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Greta Thunberg è senz’altro il personaggio degli ultimi mesi, e la sua battaglia ha posto l’accento su un argomento che dovrebbe essere di primario interesse per tutti noi, ovvero i cambiamenti climatici e le conseguenze devastanti per l’ambiente.

Ci si lamenta spesso del fatto che i ragazzini dell’età di Greta siano privi di passioni e di ideali, fanatici dei social network ma poco coinvolti nelle questioni che riguardano la vita oltre lo schermo di un pc o di uno smartphone, perciò una come la sedicenne svedese dovrebbe essere stimata dai suoi coetanei e ammirata dai genitori.

Ma, dato che fare polemica a ogni costo sembra essere lo sport preferito da una buona fetta dell’opinione pubblica, anche sulla figura di questa ragazzina che si è fatta conoscere scioperando davanti alla sede del parlamento di Stoccolma affinché i grandi della Terra prendessero seriamente in considerazione la crisi che il nostro pianeta sta vivendo dal punto di vista ambientale, più d’uno ha sollevato illazioni, critiche e insinuato il dubbio del sospetto.

Di incoerenza, ad esempio, dato che su più di un giornale (italiani compresi) è rispuntata una foto piuttosto datata in cui Greta pranza con prodotti industriali insacchettati nella plastica; comportamento considerato sufficientemente inadeguato da far gridare all’ipocrisia.

Più di tutto, però, c’è chi ha parlato di strumentalizzazione, essendo Greta figlia di Malena Ernman, cantante lirica che ha partecipato anche all’Eurovision anni fa, e che sta per uscire con un libro, Scenes from the heart, scritto a quattro mani col marito, in cui racconta dettagli privati della sua famiglia. Indizi che non hanno fatto tardare i soliti complottisti a gridare allo scandalo, e a pensare che dietro la protesta della ragazza ci fosse solo un’intelligente e molto sofisticata campagna di marketing.

Il fatto è che ridursi a voler trovare il marcio a tutti i costi anche in una come Greta Thunberg non è solo stupido, ma in un certo senso anche “autolesionistico”; non solo perché, come spiegato in questo articolo di BUTAC, il libro di Malena non ha nulla a che fare con la figura di Greta, ma si focalizza soprattutto sui disturbi dello spettro autistico dell’altra figlia, Beata – come vi raccontiamo in gallery -, ma ancor più perché, come abbiamo accennato poc’anzi, il disastro ambientale a cui inevitabilmente andremo incontro se continueremo con alcuni comportamenti sconsiderati dovrebbe interessare tutti noi, ed è illogico e incredibilmente assurdo classificarlo, come qualcuno ha fatto, come un comportamento “di sinistra”. Perché certi temi semplicemente non hanno un colore politico, e non dovrebbero essere ricondotti a ideologie o faziosità, ma dovrebbero essere la preoccupazione di chiunque si fermi a riflettere un secondo su che tipo di futuro e di mondo lasceremo in mano ai nostri figli, di questo passo.

Se Greta Thunberg vincerà il premio Nobel per la pace a cui è stata candidata, lo farà in virtù della sua battaglia portata avanti incessantemente e con grande cognizione di causa, non perché “figlia di”.

Come afferma un interessante articolo de L’Inkiesta, è accettabile criticare Greta, ma denigrarla no. Né sfruttare la sua condizione di ragazza con la sindrome di Asperger per porre la sua considerazione e il pensiero di lei e sul suo operato a un piano diverso, in cui l’apprezzamento degli altri è solo frutto di “compassione” e non merito del suo impegno.

Dice la verità, secondo noi, questo post di Labodif.

Malena è stata una figura importantissima in tutta questa vicenda. È la donna che ha autorizzato e sostenuto Greta nell’essere quello che è diventata. Un punto di riferimento planetario.

Non esiste una madre al mondo che non farebbe di tutto per aiutare i figli a realizzare i propri sogni, che non li incoraggerebbe e non li spronerebbe ad andare avanti. Eppure, le altre madri, quelle “normali” che non pubblicano libri e non sono cantanti famose, non vengono mai accusate di strumentalizzare i figli, questo sembra essere un pegno riservato solo a chi, nella vita, ha avuto un tipo di visibilità diversa rispetto a quello che viene considerato accettabile per essere presi seriamente dalla società.

Per noi, però, chi critica Greta Thunberg appigliandosi alla madre, ai libri, alle strumentalizzazioni e persino alla sua sindrome è tanto piccolo quanto, forse, ignaro del fatto che un domani, forse, dovrebbe ringraziare proprio lei per poter vivere ancora in un pianeta a misura d’uomo.

In gallery abbiamo raccontato di Greta, della madre, e chiarito la storia del libro.