Come si dicono le parolacce nel linguaggio dei segni (e perché questi non-udenti ce lo insegnano)

Ci sono domande che possono tenerci sveglie durante la notte. Dubbi amletici, quesiti impossibili, riflessioni filosofiche. Tipo: come fanno i non udenti a mandarsi a quel paese?
Risposta: lo fanno, ma non si limitano al gesto dell’ombrello. Ogni linguaggio ha un suo bagaglio di parolacce e sarebbe proprio un peccato rinunciare a tutta questa varietà, no? Insultare la persona che ti ha appena tagliato la strada è un conto. Descrivere al tuo ex con dovizia di particolari ogni sfumatura del suo essere stronzo, è un altro. E, giustamente, anche il linguaggio dei segni deve poter offrire un’ampia varietà di insulti.
La cosa fantastica è che il canale Youtube Cut ha pubblicato un video in cui alcune persone non-udenti ci mostrano, passo dopo passo, come eseguire nel linguaggio dei segni una nutrita serie di parolacce. Prima che tu ti metta a ridere, ti diamo tre ottimi motivi per cui imparare tutto ciò potrebbe esserti utile nella vita:
E quindi: ecco i gesti che bisogna saper fare per dire parolacce… senza dire una parola!
Iniziamo con un classico? Ma sì, dai! Questi sono i movimenti da fare per dire a qualcuno che è un cretino. (Con un po’ di pratica si riesce!)
Un colpetto sul capo con la mano semichiusa et voilà, adesso anche tu potrai dire a Jon Snow che è “il bastardo di Ned Stark”!
Un’imprecazione che tutti abbiamo usato almeno una volta nella vita. Tranne la signorina Rottermeier, lei urlava “misericordia!”
Come cantava Levante? “Tu sei un pezzo di me…”
In realtà, letteralmente significa buco del… dai, hai capito. Il gesto è piuttosto eloquente.
Anzi… Molto eloquente!
Spesso viene tradotto in maniera impropria. In realtà è una variante di “stronzo”, ma unicamente declinata al femminile. In alcuni casi può diventare quasi un complimento. Chi ha visto Gossip Girl lo sa: impossibile dimenticare la battuta migliore di Blair Waldorf, “Non te l’hanno detto? Sono io la stronza da queste parti!”
“Il problema non sei tu, sono io. Forse ti amo troppo. Meriti di meglio!” Ecco, adesso sai come devi rispondere!
… ma anche scemo, tonto, coglione. Avevi già tanti modi per dirlo: da oggi ne hai uno in più!
… vabè dai, non fatecelo dire. Il bello di questa parolaccia è che ognuno la dice in maniera diversa: discreta…
… in versione colpo di tosse…
… o figurato. Questo però è abbastanza universale…
Diciamo che non amiamo molto gli insulti di questo tipo. Ma per dovere di cronaca riportiamo questo…
… e questo. Adesso le sai proprio tutte!
Letteralmente significa “inferno”. Ma in inglese usano “hell” come intercalare e, bisogna dirlo, la nostra versione è molto più volgare. Il nostro “che c*** dici?” diventa “what the hell did you say”? Ecco, adesso sai dirlo anche con il linguaggio dei segni!
Cosa ne pensi?