
Cosa fa oggi Kledi Kadiu, dopo Amici e il successo al fianco di Maria De Filippi
La storia di Kledi Kadiu, partito dall'Albania sulla nave Vlora e diventato un modello per grandi e piccini, oltre che un artista stimato e un sex symbol.

La storia di Kledi Kadiu, partito dall'Albania sulla nave Vlora e diventato un modello per grandi e piccini, oltre che un artista stimato e un sex symbol.
Ha vissuto momenti estremamente difficili, di quelli che nessun genitore vorrebbe passare mai, ma oggi Kledi Kadiu può sorridere accanto alla compagna Charlotte Lazzari e ai due figli.
La coppia, dopo la nascita del secondo figlio, Gabriel, nell’agosto del 2021, ha dovuto far fronte alla sua malattia.
A 13 giorni dal parto Gabriel ha manifestato febbre e forti convulsioni, espressione di una diagnosi piuttosto complessa: meningo-encefalite – ha spiegato all’epoca il ballerino e coreografo albanese – L’inizio di un calvario che ci ha davvero messi a dura prova. Gabriel è sopravvissuto e dopo aver riaperto gli occhi, passo dopo passo e con l’audacia di un eroe ha messo in campo tutta la sua forza per riappropriarsi di ciò che questo brutto imprevisto gli ha tolto.
Dopo un mese e mezzo passato in terapia intensiva, il bambino è potuto tornare a casa, non senza seguire un percorso di cure specifiche.
Abbiamo intrapreso fin da subito un percorso di riabilitazione precoce, che ci ha permesso di capire fino in fondo come aiutare nostro figlio al meglio attraverso il gioco e la stimolazione finalizzata. Non vogliamo nasconderci dietro alle parole fingendo che sia tutto semplice ma crediamo immensamente nella neuro plasticità, nella sconfinata forza di volontà del nostro piccolo guerriero, nella costanza e nell’amore come miglior stimolo all’apprendimento.
“Sarà sicuramente un percorso lungo nel tempo, ma siamo soddisfatti – ha detto in un’intervista più recente a Verissimo – La sua gioia di vivere ci sorprenderà. Passo dopo passo sta andando bene. Gabriel mi sta insegnando a prendere la vita per come viene, che bisogna rimboccarsi le maniche e guardare avanti”.
Chi ha potuto conoscere Kledi Kadiu anche solo per un’intervista ha parlato di un uomo gentile, profondo e acuto. Però negli ultimi anni non è possibile ammirarlo frequentemente come un tempo in televisione (con l’eccezione di qualche ospitata come giurato per un giorno ad Amici di Maria De Filippi).
Dopo il momento di grandissima notorietà sul piccolo schermo, nel 2004 Kadiu ha aperto la sua scuola di danza, la Kledi Dance, mentre due anni più tardi ha fondato la sua compagnia, la Free Dance Company; nel 2013 ha conosciuto la collega Charlotte Lazzari, che ha origini francesi, e a gennaio 2016 è nata la loro piccola Lea. La coppia si è sposata a giugno 2018 e vive a Rimini con la primogenita e Gabriel.
La storia di Kledi Kadiu è particolarmente interessante: è giunto in Italia per la prima volta con moltissimi connazionali e fu rimpatriato, poi tornò nel Belpaese per fare il ballerino, e dopo una gavetta incontrò Maurizio Costanzo, finendo per fare il ballerino di fila a Buona Domenica. Poi arrivò Amici e l’Italia conobbe lo straordinario talento dei ballerini albanesi, portandoli sempre nel cuore.
È stato testimonial per Unicef e per Aism. Con la sua Kledi Dance, come riporta il suo sito ufficiale,
cerca di trasmettere tutto il suo bagaglio culturale e professionale, diventando un grande punto di riferimento per molti ballerini e insegnanti non solo come Maestro di Danza, ma anche come Maestro di Vita.
Su Instagram, dicevamo, ci sono tantissime immagini di Kledi con Charlotte, Lea e Gabriel, che raccontano una vita famigliare comune, tra giochi, viaggi, routine quotidiana. Kledi non si atteggia a grande divo, ma è sempre rimasto concreto e questa è una delle ragioni per cui è tanto amato. Proprio il giorno del suo compleanno 2020, è apparsa su Facebook e Instagram una foto di Kledi con la famiglia, con la didascalia
Cari amici virtuali e non, colleghi, allievi che dire? Grazie a tutti voi per i tanti, tantissimi auguri per il mio compleanno. Un anniversario quest’anno un po’ “strano”. Lo festeggerò assieme alla mia famiglia e già sono molto privilegiato per questo motivo. Sono altrettanto fortunato ad avere tutti voi che vi siete ricordati di me e che mi avete inondato di messaggi. Oggi, dato che avrò tempo tenterò di rispondere ad ognuno di voi… Grazie ancora di cuore a tutti.
Fino al 2016, dal 2013, è stato docente di ballo nella scuola di Amici. Dal 2001 al 2012 è stato ballerino professionista nello stesso talent show, mentre dal 2010 al 2014 ha condotto Danza su Rai4. Precedentemente è stato nel corpo di ballo di Buona Domenica, quando il contenitore domenicale era condotto da Maurizio Costanzo. È stato lì, come ha raccontato ad AlbaniaNews, che Kledi ha avuto un boom di successo nel 2000. Ancora oggi è in ottimi rapporti con tutti i suoi colleghi, in particolare Anbeta Toromani. Cerca di vedere e sentire, quando gli impegni non sono troppi, anche Maria De Filippi, cui è molto affezionato.
Nel 2003, come riporta MetropolitanMagazine, Kledi ha realizzato, all’apice del suo successo, un calendario sexy per Max, assurgendo a sex symbol nazionale. Non si tratta semplicemente di un “modello fisico”, ma di quello che Kledi trasmette con le sue foto: disciplina, amore per la danza, arte. Questo scatti sono molto intensi perché guardandoli non vediamo solo l’esteriorità di Kledi, ma anche quello che lui si porta nel cuore ed è questo che lo rende tanto sexy.
Kledi ha scritto anche un’autobiografia, che si intitola Meglio di una favola, in cui racconta la sua storia personale tra Albania e Italia.
Quando Kledi è arrivato in Italia, ha vissuto in diversi luoghi. Si è unito dapprima a una compagnia di operette, per cui ha girato l’intero Stivale mettendo in scena oltre 200 spettacoli all’anno, vivendo in pullman o in albergo. Poi ha lavorato in teatro a Mantova, dove si è trasferito, quindi a Rovereto, Verona e a Milano. Nel 1998 si è trasferito a Roma, iniziando la sua carriera televisiva, in cui furono cruciali gli incontri con Costanzo e De Filippi. In questo tempo, ha anche svolto altri lavoretti per arrotondare, come è capitato a molti migranti albanesi, come ha spiegato ad AlbaniaNews.
Nel 2012, Daniele Vicari diresse La nave dolce, che raccontò il viaggio e lo sbarco della Vlora a Bari. Il titolo è ispirato al fatto che la nave trasportava in origine zucchero di canna. Kledi è tra i protagonisti, poiché era tra i profughi.
Solo a pensarci – dice il ballerino nel film – ho ancora sete; finii per bere acqua salata e andai fuori di testa perché la sete aumentò.
Kledi ha girato anche altri film come Passo a due, La cura del gorilla e Ma chi l’avrebbe mai detto. Appare anche in alcuni videoclip, come Vamos a bailar di Paola e Chiara.
Kledi è giunto in Italia la prima volta per alcuni giorni l’8 agosto 1991 a Bari, a bordo della nave Vlora, insieme ad altri 20mila albanesi, immediatamente dopo la caduta del regime comunista.
Fu un po’ l’incoscienza di quando si è giovani – ha spiegato ad AlbaniaNews in relazione alla sua scelta di partire – un po’ la voglia di assaporare quello che fino a quel momento avevamo visto attraverso le tv straniere, la curiosità di toccare con mano il cosiddetto Mulino Bianco dell’Italia.
Kledi (qui in foto con sua sorella nel 1980) decise di partire all’improvviso dalla spiaggia di Durazzo, senza avvisare nessuno. Dopo 5 giorni, in cui fu anche recluso nello Stadio della Vittoria, fu rimpatriato con l’inganno (lui e altri, tranne coloro che erano riusciti a fuggire, pensavano di essere mandati al nord Italia). Rientrato in Albania, dove potè riabbracciare la famiglia, frequentò l’ultimo anno di Accademia e iniziò a lavorare al Teatro dell’Opera di Tirana. Conobbe lì la direttrice di una compagnia di Mantova e avviò un percorso di migrazione con regolare permesso di lavoro.
Classe 1974, è nato a Tirana ed è naturalizzato italiano. Si è diplomato all’Accademia Nazionale di Danza di Tirana nel 1992.
Molto lo dobbiamo alla nostra Accademia di Tirana – ha spiegato ad AlbaniaNews – con quegli insegnanti, il rigore e la professionalità mi hanno aperto le porte in un momento in cui l’Italia non mi era etichettata come patria delle raccomandazioni.
Questa foto è del 1985 e ritrae Kledi all’Accademia.
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