*** Aggiornamento del 29 marzo 2022 ***
Sono stati momenti difficili, quelli passati dal ballerino Kledi Kadiu e dalla compagna Charlotte Lazzari, che dopo la nascita del secondo figlio, Gabriel, nell’agosto del 2021, hanno dovuto far fronte alla sua malattia.
A 13 giorni dal parto Gabriel ha manifestato febbre e forti convulsioni, espressione di una diagnosi piuttosto complessa: meningo-encefalite – ha spiegato Kadiu – L’inizio di un calvario che ci ha davvero messi a dura prova. Gabriel è sopravvissuto e dopo aver riaperto gli occhi, passo dopo passo e con l’audacia di un eroe ha messo in campo tutta la sua forza per riappropriarsi di ciò che questo brutto imprevisto gli ha tolto.
Dopo un mese e mezzo passato in terapia intensiva, il bambino è potuto tornare a casa, non senza seguire un percorso di cure specifiche.
Abbiamo intrapreso fin da subito un percorso di riabilitazione precoce, che ci ha permesso di capire fino in fondo come aiutare nostro figlio al meglio attraverso il gioco e la stimolazione finalizzata. Non vogliamo nasconderci dietro alle parole fingendo che sia tutto semplice ma crediamo immensamente nella neuro plasticità, nella sconfinata forza di volontà del nostro piccolo guerriero, nella costanza e nell’amore come miglior stimolo all’apprendimento.
*** Articolo originale ***
Cosa sappiamo di Kledi Kadiu oggi? Coloro che l’hanno potuto conoscere anche solo per un’intervista sanno che uomo gentile, profondo e acuto egli sia. Però negli ultimi anni non è possibile ammirarlo frequentemente come un tempo in televisione (con l’eccezione di qualche ospitata come giurato per un giorno ad Amici di Maria De Filippi).
Questo accade per una ragione importante: il ballerino dirige la Kledi Dance a Roma, che ha degli affiliati in diverse parti d’Italia, da Lecce a Treviso ed è in giro per lo Stivale 3 giorni su 7 a divulgare l’arte della danza, come ha raccontato lui stesso in una videointervista di AlbaniaNews. Anche se ora, a causa del Covid, è ovviamente fermo.
Da qualche anno inoltre, Kledi Kadiu ha messo su famiglia. Nel 2013 ha conosciuto la collega Charlotte Lazzari, che ha origini francesi, e a gennaio 2016 è nata la loro piccola Lea. La coppia si è sposata a giugno 2018 e vive a Rimini con la bimba: tutti e tre fanno spesso capolino sul profilo Instagram del ballerino, dove Kledi condivide parte della sua quotidianità e tratta di argomenti inerente l’arte e la danza che gli stanno particolarmente a cuore. Anzi, proprio Charlotte e Kledi hanno rivelato sui social di essere in attesa di un altro bambino.
La storia di Kledi Kadiu è particolarmente interessante: è giunto in Italia per la prima volta con moltissimi connazionali e fu rimpatriato, poi tornò nel Belpaese per fare il ballerino, e dopo una gavetta incontrò Maurizio Costanzo, finendo per fare il ballerino di fila a Buona Domenica. Poi arrivò Amici e l’Italia conobbe lo straordinario talento dei ballerini albanesi, portandoli sempre nel cuore.
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Sfogliamo insieme la gallery per scoprire tutto quello che c’è da sapere su Kledi Kadiu, la sua carriera e la sua famiglia.
Modello positivo per giovani e giovanissimi
È stato testimonial per Unicef e per Aism. Con la sua Kledi Dance, come riporta il suo sito ufficiale,
cerca di trasmettere tutto il suo bagaglio culturale e professionale, diventando un grande punto di riferimento per molti ballerini e insegnanti non solo come Maestro di Danza, ma anche come Maestro di Vita.
Gli affetti famigliari
Su Instagram, dicevamo, ci sono tantissime immagini di Kledi con Charlotte e Lea, che raccontano una vita famigliare comune, tra giochi, viaggi, routine quotidiana. Kledi non si atteggia a grande divo, ma è sempre rimasto concreto e questa è una delle ragioni per cui è tanto amato. Proprio il giorno del suo compleanno 2020, è apparsa su Facebook e Instagram una foto di Kledi con la famiglia, con la didascalia
Cari amici virtuali e non, colleghi, allievi che dire? Grazie a tutti voi per i tanti, tantissimi auguri per il mio compleanno. Un anniversario quest’anno un po’ “strano”. Lo festeggerò assieme alla mia famiglia e già sono molto privilegiato per questo motivo. Sono altrettanto fortunato ad avere tutti voi che vi siete ricordati di me e che mi avete inondato di messaggi. Oggi, dato che avrò tempo tenterò di rispondere ad ognuno di voi… Grazie ancora di cuore a tutti.
La tv
Fino al 2016, dal 2013, è stato docente di ballo nella scuola di Amici. Dal 2001 al 2012 è stato ballerino professionista nello stesso talent show, mentre dal 2010 al 2014 ha condotto Danza su Rai4. Precedentemente è stato nel corpo di ballo di Buona Domenica, quando il contenitore domenicale era condotto da Maurizio Costanzo. È stato lì, come ha raccontato ad AlbaniaNews, che Kledi ha avuto un boom di successo nel 2000. Ancora oggi è in ottimi rapporti con tutti i suoi colleghi, in particolare Anbeta Toromani. Cerca di vedere e sentire, quando gli impegni non sono troppi, anche Maria De Filippi, cui è molto affezionato.
Il calendario
Nel 2003, come riporta MetropolitanMagazine, Kledi ha realizzato, all’apice del suo successo, un calendario sexy per Max, assurgendo a sex symbol nazionale. Non si tratta semplicemente di un “modello fisico”, ma di quello che Kledi trasmette con le sue foto: disciplina, amore per la danza, arte. Questo scatti sono molto intensi perché guardandoli non vediamo solo l’esteriorità di Kledi, ma anche quello che lui si porta nel cuore ed è questo che lo rende tanto sexy.
L’autobiografia
Kledi ha scritto anche un’autobiografia, che si intitola Meglio di una favola, in cui racconta la sua storia personale tra Albania e Italia.
La vita in Italia
Quando Kledi è arrivato in Italia, ha vissuto in diversi luoghi. Si è unito dapprima a una compagnia di operette, per cui ha girato l’intero Stivale mettendo in scena oltre 200 spettacoli all’anno, vivendo in pullman o in albergo. Poi ha lavorato in teatro a Mantova, dove si è trasferito, quindi a Rovereto, Verona e a Milano. Nel 1998 si è trasferito a Roma, iniziando la sua carriera televisiva, in cui furono cruciali gli incontri con Costanzo e De Filippi. In questo tempo, ha anche svolto altri lavoretti per arrotondare, come è capitato a molti migranti albanesi, come ha spiegato ad AlbaniaNews.
La nave dolce e il cinema
Nel 2012, Daniele Vicari diresse La nave dolce, che raccontò il viaggio e lo sbarco della Vlora a Bari. Il titolo è ispirato al fatto che la nave trasportava in origine zucchero di canna. Kledi è tra i protagonisti, poiché era tra i profughi.
Solo a pensarci – dice il ballerino nel film – ho ancora sete; finii per bere acqua salata e andai fuori di testa perché la sete aumentò.
Kledi ha girato anche altri film come Passo a due, La cura del gorilla e Ma chi l’avrebbe mai detto. Appare anche in alcuni videoclip, come Vamos a bailar di Paola e Chiara.
L’arrivo dall’Albania
Kledi è giunto in Italia la prima volta per alcuni giorni l’8 agosto 1991 a Bari, a bordo della nave Vlora, insieme ad altri 20mila albanesi, immediatamente dopo la caduta del regime comunista.
Fu un po’ l’incoscienza di quando si è giovani – ha spiegato ad AlbaniaNews in relazione alla sua scelta di partire – un po’ la voglia di assaporare quello che fino a quel momento avevamo visto attraverso le tv straniere, la curiosità di toccare con mano il cosiddetto Mulino Bianco dell’Italia.
Kledi (qui in foto con sua sorella nel 1980) decise di partire all’improvviso dalla spiaggia di Durazzo, senza avvisare nessuno. Dopo 5 giorni, in cui fu anche recluso nello Stadio della Vittoria, fu rimpatriato con l’inganno (lui e altri, tranne coloro che erano riusciti a fuggire, pensavano di essere mandati al nord Italia). Rientrato in Albania, dove potè riabbracciare la famiglia, frequentò l’ultimo anno di Accademia e iniziò a lavorare al Teatro dell’Opera di Tirana. Conobbe lì la direttrice di una compagnia di Mantova e avviò un percorso di migrazione con regolare permesso di lavoro.
Le origini
Classe 1974, è nato a Tirana ed è naturalizzato italiano. Si è diplomato all’Accademia Nazionale di Danza di Tirana nel 1992.
Molto lo dobbiamo alla nostra Accademia di Tirana – ha spiegato ad AlbaniaNews – con quegli insegnanti, il rigore e la professionalità mi hanno aperto le porte in un momento in cui l’Italia non mi era etichettata come patria delle raccomandazioni.
Questa foto è del 1985 e ritrae Kledi all’Accademia.
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