Cosa rischiano le persone LGBT nella Russia dei Mondiali 2018

Cosa rischiano le persone LGBT nella Russia dei Mondiali 2018
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Nell’ultimo mese gli occhi di tutto il mondo sono stati puntati sulla Russia, dove si disputano i Mondiali di calcio, giunti quasi al termine.

I colori e le scenografie sugli spalti raccontano di un microcosmo di divertimento, spensieratezza e condivisione da parte dei tifosi, mentre la macchina mediatica scesa in campo per seguire ogni fase del torneo più importante per il calcio lo ha reso uno spettacolo unico nel suo genere, seguitissimo in ogni angolo del pianeta.

Eppure, come spesso accade, dietro la superficie gioiosa e allegra dei rettangoli di gioco e delle tribune gremite di tifosi giunti per sostenere le proprie nazionali, si nasconde un’altra realtà, ben più drammatica: quella delle persone LGBT, che da anni, in quella stessa Russia che oggi assiste ad abbracci e baci tra i giocatori dopo un gol, si vedono negati anche i più elementari diritti a vivere liberamente il proprio amore, se non messi addirittura in pericolo di vita.

È davvero stridente la contraddizione profonda che esiste all’interno di questo grande paese che oggi, da un lato, festeggia uno degli eventi sportivi più importanti al mondo, e dall’altro continua a vivere consapevolmente nella propria arretratezza mentale davanti agli occhi di tutti.

Ci siamo occupati in un articolo della terribile sorte di moltissimi omosessuali in Cecenia, torturati se non addirittura uccisi proprio in ragione della sessualità.

Nel paese sulle montagne del Caucaso, protagonista di una sanguinosissima guerra proprio contro la Russia, fermatasi solo nel 2009, esiste ancora lo “ubiystvo chesti”, il delitto d’onore, che viene richiesto alle famiglie di ragazzi e  ragazze gay una volta liberato dai suoi aguzzini; perché un figlio omosessuale è a tutti gli effetti considerato un disonore.

Ma spostandoci più giù, verso Mosca o San Pietroburgo, la situazione non migliora; le persone LGBT sono esposte a punizioni e condanne davvero atroci e incredibili, in virtù di una legislazione che li considera alla stregua dei più pericolosi criminali. Amnesty International sta portando avanti un’azione molto intensa proprio affinché la discriminazione di gay, lesbiche e di tutta la comunità LGBT in generale possa cessare, e l’omosessualità smetta finalmente di essere considerata un reato perseguibile con pene davvero molto dure.

La legge, emanata nel giugno 2013 sulla “Propaganda dei rapporti sessuali non convenzionali tra adolescenti” e nota anche come “la legge contro la propaganda omosessuale”, dichiara, ad esempio all’articolo 6.21 – aggiunto al testo giuridico russo e diventato così una base giuridica per le autorità – di punire coloro che promuovono “rapporti sessuali non convenzionali”, prevedendo pesanti multe per coloro che, tenuto conto delle autorità, promuovono “relazioni sessuali non tradizionali”.

A essere già colpite dalla legge sono stati, fra gli altri, gli attivisti Lgbt Nikolaj AlexejevNikolaj Bajev e Alexejev Kiselev, che nel gennaio 2014 hanno presentato un’azione di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo lamentando di come i loro diritti, stabiliti nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) siano stati violati dal governo russo.

Nel giugno 2017, la stessa Corte ha dichiarato che la Russia viola l’articolo 10 (libertà di espressione) e l’articolo 14 (libertà di discriminazione) della CEDU, condannandola a una pena pecuniaria, contro cui il paese ha fatto appello.

Per dare un’idea di quello che gli omosessuali rischiano attualmente nel paese, sul proprio sito Amnesty ha descritto esattamente quali punizioni li aspettano se sorpresi in certi atteggiamenti in pubblico; per rendere il tutto ancora più scioccante, lo ha fatto utilizzando proprio le immagini di esultanza e gioia di quegli stessi giocatori che sono, in questo momento, gli eroi del paese, accompagnate dalle didascalie delle pene previste per determinati “reati”, come si vede nella nostra gallery.

Perché dietro lo spettacolo, la festa e i colori sgargianti, c’è un mondo che, invece, continua a essere soffocato da un opprimente bianco e nero, quello della mancanza di libertà.