Una cantante, ma anche un’icona, una sorta di gancio persistente con l’infanzia di molti di noi. Parliamo di Cristina D’Avena, un’artista che “noi lo sappiamo, che le piace cantare, ballare, scherzare, è fatta così”. P
Potrebbe apparire semplice raccontare di Cristina, in fondo la sua storia è accompagnata sempre da una costante: la musica. Ma quando ci riferiamo a lei, parliamo di una persona che va ben oltre l’arte che ha praticato da sempre, di una persona sensibile ed empatica, di qualcuno che non ci “sblocca” solo “un ricordo”. La sua musica, le sigle dei cartoni in particolare, è infatti stata d’aiuto in molte maniere diverse.
La cosa bella è che arrivano tanti messaggi da parte di quelle persone cresciute con i cartoni animati di cui ho interpretato la sigla – ha raccontato Cristina durante lo Zecchino d’Oro 2021, dov’è stata ospite – Sono commoventi anche le parole scritte dai papà di figli speciali che raccontano di come i loro bambini, grazie alle mie canzoni, siano riusciti a superare le difficoltà. Per esempio alcuni bimbi con qualche difficoltà di linguaggio, ripetendo le parole delle sigle, si sono un po’ sbloccati. Per me questa è una vera gioia.
Cristina D’Avena è inoltre molto vicina alle tematiche Lgbtqai*. In un’intervista a Rolling Stone disse che le scrisse una ragazza – cui alla nascita era stato attribuito il sesso maschile – che le spiegò come lei fosse l’unica a sapere cosa provasse: le due si sono poi incontrate a un concerto e da allora Cristina ha cantato molto spesso in locali gay friendly, e lo ha fatto con una sempre maggiore consapevolezza.
Tanti miei collaboratori sono gay. Mi capiscono al volo e io li capisco al volo. […] Forse perché questo mio mondo appartiene, un po’ a questi ragazzi che si sono davvero rifugiati nelle mie canzoni. E hanno avuto la possibilità di sognare con Creamy, Sailor Moon ed Emi, simbolo di trasformazione. Mi faccio lunghe chiacchierate con loro, anche con le drag queen che imitano i personaggi delle sigle, mi guardano e si commuovono.
Dai suoi profili social Cristina D’Avena ci regala uno squarcio della sua quotidianità e si è schierata apertamente a favore del Ddl Zan. Ma tra tante foto su Instagram fa capolino anche parte della sua famiglia, come il padre Alfredo scomparso da tempo, in un vecchio scatto dell’archivio Mondadori, a cui in un reel ha dedicato il brano Oh My Papà. E non mancano le foto con la sorella Clarissa, che ha dieci anni di meno ed è il suo ufficio stampa. Clarissa, in un’intervista al Corriere della Sera, ha raccontato che lei, Cristina e mamma Ornella vivono in case molto vicine. Da alcuni anni anche Ornella va in tour insieme alle figlie. E inoltre Clarissa ha spiegato quanto Cristina sia apprensiva quando viaggia.
Non sai quanto ci devo litigare – ha detto Clarissa, riferendosi alla sorella – Per i concerti in Sicilia mi costringe a macinare 1.000 chilometri in auto perché ha paura del treno, della nave e dell’aereo. In Sardegna non siamo mai riuscite ad andare. E non basta: quando partiamo, devo sempre chiamare la Società autostrade per sapere se c’è un incidente, e nel caso dobbiamo prendere una strada secondaria, anche se fa allungare parecchio.
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire la carriera e le passioni di Cristina D’Avena.
Le origini
Classe 1964, nasce a Bologna. I suoi genitori sono un medico e una casalinga. La prima volta che ha cantato in pubblico non è passata inosservata: aveva 3 anni e cantò Il valzer del moscerino allo Zecchino d’Oro, classificandosi terza. Fino al 1976 è rimasta nel Piccolo Coro dell’Antoniano, senza però tornare a gareggiare.
Gli esordi
La prima sigla incisa è quella di Pinocchio nel 1981, seguita da altri numerosi successi, tra cui l’anno dopo la Canzone dei Puffi. Ospite allo Zecchino d’Oro 2021 raccontò di essere arrivata a Pinocchio attraverso un casting di Mediaset, cui fu accompagnata dal padre, che poi la riportò a lezione – frequentava all’epoca il liceo classico.
Le sigle dei cartoni
Dal 1983 in poi è stata la voce di numerosissime sigle dei cartoni animati, in particolare quelle dei cartoni mandati in onda da Bim Bum Bam, dove fu guest star fino all’anno 2000. Tra le sigle più celebri Il Tulipano Nero, Là sui monti con Annette, Georgie, Nanà Supergirl, Pollon combinaguai, Occhi di gatto, Mila e Shiro due cuori nella pallavolo, Jem, Siamo fatti così, Dolce Candy, Papà Gambalunga, All’arrembaggio.
Licia
Nel 1985 arriva in Italia un cartone giapponese che avrà molto più successo che in patria: si tratta di Kiss Me Licia, per il quale Cristina canta la sigla. Negli anni successivi lei stessa diventerà Licia, all’interno di una serie che, ricalcando i personaggi del cartone originale, sarà interpretata da veri attori. Ne furono girante 4 stagioni, poi seguite da un’altra serie in cui Cristina interpretava se stessa.
I grandi concerti
A cavallo tra gli anni ’80 e i ’90, Cristina iniziò a esibirsi su palchi molto importanti, a partire dal Palatrussardi a Milano e dal FilaForum di Assago. Da allora non si fermò più e ancora oggi i suoi concerti in giro per l’Italia sono sempre affollatissimi, con una sorpresa interessante (di cui parliamo più avanti).
I dischi
Ha inciso 86 album, per un totale di 743 brani. Di questi 392 sono sigle di cartoni animati.
Iconica
Complice la serie su Kiss Me Licia e la sua voce nelle sigle della nostra infanzia, Cristina D’Avena è diventata una vera e propria icona della cultura pop italiana. I suoi canali social, in cui mostra scampoli dei tour e la sua vita privata sono seguitissimi da un pubblico anagraficamente trasversale. Qui per esempio cucina, anche se non le fettine panate di una celeberrima scena di Love Me Licia.
Sanremo
Nel 2016 è stata ospite dal Festival di Sanremo, dove si è esibita con un medley di sigle dei cartoni animati. Ha anche partecipato a un’edizione successiva nella serata dei duetti.
In tour con i Gem Boy
Da molti anni, con Cristina sul palco, ci sono anche i Gem Boy. Questa collaborazione ha rafforzato la presenza di un pubblico di persone adulte che, con o senza figli, la seguono per le piazze e i centri commerciali del Belpaese.
Empatica
Durante la partecipazione dei Maneskin all’Eurovision Song Contest ha dato vita a un tifo sfegatato. Dalla sua casa ha realizzato un video per i social, in cui canta e balla sulle note di Zitti e buoni.
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