Partì tutto nel settembre del 1969 da una manipolo di donne e uomini olandesi accomunati da un’idea: lottare per garantire il rispetto dei diritti femminili nella vita privata e pubblica. Ispirato ai nuovi movimenti politici di stampo femminista nati negli Stati Uniti, nacque così il gruppo Dolle Mina.

Il nome stesso era una dichiarazione d’intenti, visto che si trattava di un omaggio all’attivista Wilhelmina Drucker. Soprannominata proprio Dolle Mina (Mina la pazza) che un secolo prima aveva combattuto contro differenze di genere, leggi ingiuste e tradizioni obsolete che relegavano le donne al ruolo di silenti spettatrici.

Come ricordato da un articolo dell’Institute on Gender Equality and Women’s History, durante il loro primo congresso del 1970 dettarono chiaramente le loro regole. Questo era il loro manifesto:

Supponendo che le divisioni di ruolo tra uomini e donne non siano difendibili sulla base della differenza biologica, Dolle Mina mira a cambiare la società in modo da offrire pari opportunità a tutti, indipendentemente dal sesso. Ciò può essere ottenuto attraverso la lotta sociale, la consapevolezza e un cambiamento di mentalità, con conseguente cessazione della subordinazione socio-economica sia degli uomini che delle donne.

La loro protesta, sempre civile ma sicuramente irriverente, prese forma attraverso una lunga serie di azioni. La prima e la più famosa si svolse il 23 gennaio 1970 e mirò a sconvolgere il placido equilibrio di una prestigiosa università di economia nel castello di Nijenrode, all’epoca aperta solo agli uomini, con una burrascosa irruzione di ragazze.

Seguì una manifestazione di fronte alla statua di Wilhelmina Drucker, in cui le donne del gruppo bruciarono i loro reggiseni. Pochi giorni dopo bloccarono gli orinatoi pubblici con nastri rosa per protestare contro l’assenza di bagni pubblici per le donne. Reclamavano persino il diritto di fumare sul posto di lavoro, come facevano gli uomini, perché anche loro avevano “diritto al cancro ai polmoni”.

In poche settimane conquistarono la fiducia di migliaia di sostenitrici e sostenitori, cosa che permise loro di puntare più in alto e costringere il governo olandese a trattare. In breve tempo arrivarono ad Amsterdam, per poi conquistare (pacificamente, ça va sans dire) tutti i Paesi Bassi e il Belgio.

Sfogliate la gallery per continuare a leggere le storie del gruppo Dolle Mina e della loro ispiratrice Wilhelmina Drucker…

Dolle Mina, da Wilhelmina Drucker e i reggiseni al “diritto al cancro ai polmoni”
Fonte: Fotocollectie Anefo
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