Capelli corti e biondi, occhi truccati pesantemente e un fascino ineguagliabile: in poche parole, Edie Sedgwick incarnava la coolness degli Anni Sessanta, tanto da far innamorare (platonicamente parlando) anche Andy Warhol, che per due intensi anni la rese la superstar della sua Factory.
Proveniente da una famiglia ricca e problematica, con due fratelli morti giovanissimi (uno suicida e l’altro in un incidente), Edie Sedgwick divenne subito l’emblema della scena culturale e artistica di New York, anche perché resisterle era impossibile. “Bella, aristocratica, talmente assorbita in se stessa da attirare attenzione e piacere al primo sguardo”, disse di lei Truman Capote, come ricordato in un articolo di Repubblica.
Una vita solo apparentemente da sogno, dietro cui si consumava un costante tormento: fin dall’adolescenza Edie aveva sofferto di disturbi alimentari, tanto da finire in ospedale psichiatrico ancor prima dei vent’anni. L’incontro con Bob Dylan le fu fatale: l’amore non corrisposto del grande cantautore americano la gettò nuovamente nel dramma, senza alcuna possibilità di salvezza.
Tanto che per se stessa Edie scelse il destino più crudele, come vi raccontiamo in gallery.
Edie Sedgwick da bambina (metà Anni 40)
Edith Minturn (detta Edie) Sedgwick nacque a Santa Barbara, California, il 20 aprile 1943. Settima di otto figli dello scultore Francis Minturn Sedgwick e di Alice Delano De Forest, nonché cugina di secondo grado dell’attrice Kyra Sedgwick, Edie crebbe in un ranch nei pressi di Santa Barbara, in un clima agiato. Fin dall’adolescenza iniziò a manifestare disturbi alimentari, causati forse dal clima familiare non particolarmente sereno: lei e i suoi fratelli erano infatti stati cresciuti dalle tate, isolati dal resto del mondo.
Il ricovero in ospedale psichiatrico
Nell’autunno 1962 venne ricoverata nell’ospedale psichiatrico Silver Hill Hospital di New Canaan, in Connecticut. Dato che non migliorava, venne mandata a Bloomingdale, New York, dove la sua anoressia diede finalmente segni di miglioramento. Dimessa dall’ospedale nel 1963, decise di iscriversi all’università di Harvard, nella facoltà di Arte, dove ebbe una breve relazione con uno studente. Rimasta incinta, abortì con l’aiuto dalla madre, come ricorda un articolo di D-Art.
Divenne la musa di Andy Warhol
Nel 1964 lasciò Harvard per trasferirsi a New York. Nel gennaio del 1965 incontrò Andy Warhol, che la volle subito nella sua Factory. Il loro sodalizio durò dal 1965 fino al 1967, periodo in cui, Edie Sedwick girò parecchi film come sua attrice. Il primo film è Kitcken del 1965, l’ultimo Ciao! Manhattan cominciato nell’aprile del 1967 e interrotto poco dopo per problemi di budget e per problemi legali.
È diventata un'icona
Protagonista delle copertine di Vogue e Life, nel frattempo Edie Sedgwick era diventata un’ icona di stile da imitare, grazie al make-up scuro agli occhi, alle calze nere, ai cappotti animalier e agli iconici orecchini chandelier.
L'amore platonico con Andy che durò due anni
La reciproca ossessione tra Edie e Andy durò meno di due anni, il tempo di girare quasi undici film. Un “amore” fulminante, che si interruppe con la stessa velocità con cui era iniziato.
Edie Sedwick con Andy Warhol fotografati da Steve Schapiro
Abbandonata la Factory, cominciò a gravitare intorno al clan di Bob Dylan, con il quale ebbe una storia. Lui le dedicò molte canzoni, tra cui Like a Rolling Stone e Just like a woman, ma alla fine si sposò in segreto con un’altra, Sara Lowndes. Edie provò a consolarsi con Bob Neuwirth, amico di Dylan, ma in quel periodo iniziò la sua dipendenza da barbiturici. All’inizio del 1967, incapace di gestire la dipendenza della ragazza, Neuwirth la lasciò.
Andy Warhol
Contemporaneamente, Andy Warhol sceglieva Nico come sua nuova musa. Fu in quel momento che per Edie le cose iniziarono a precipitare. Abbandonata dall’uomo che l’aveva resa famosa e dall’unico che avesse mai amato, Bob Dylan, Edie andò a vivere al Chelsea Hotel, sempre più vittima della droga e di compagnie deleterie. Gli addetti alla moda la evitavano, e così anche la sua famiglia: ricadde nel vortice dell’anoressia, ma cercò di uscirne trasferendosi in una clinica in California.
Suicida a soli 28 anni
Nell’agosto del 1969 conobbe Michael Post nel reparto psichiatrico del Cottage Hospital, con cui si sposò il 24 luglio 1971.
Appena quattro mesi dopo il matrimonio, la mattina del 16 novembre 1971, Edie Sedgwick venne trovata morta dal marito a causa di un’overdose di barbiturici. Aveva solo 28 anni.
Sienna Miller nei panni di Edie Sedwick nel film"Factory Girl"
Alla figura di Edie Sedgwick si è ispirato il regista George Hickenlooper per il film Factory Girl del 2006, con Sienna Miller nel ruolo di protagonista.
- Storie di Donne
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