Emergere non è facile, ma è fondamentale avere delle buone idee, impegnarsi a fondo e combattere il pregiudizio su ogni livello. È quello che ha fatto Elaine Welteroth, che è una delle trentenni più influenti al mondo.
Classe 1986, Elaine è stata la prima donna nera a essere beauty editor di Glamour nel 2011 e la seconda a essere direttrice di Teen Vogue nel 2016, come riporta Rivista Studio. Un nome, una reputazione consolidata non si costruiscono però in poco tempo e con poco sforzo.
Elaine Welteroth si è infatti laureata in Comunicazione all’Università di Sacramento nel 2007. Ha poi contattato la direttrice di Ebony – una rivista che si occupa di questioni relative alla cultura afroamericana – Harriette Cole, che le offrì uno stage e poi un lavoro a tempo pieno.
Da Ebony, Elaine è passata a Glamour e poi a Teen Vogue, colpendo l’allora direttrice Amy Astley con un argomento inerente le pettinature afro: la ginnasta Gabby Douglas veniva bullizzata per la sua pettinatura, che rappresentava di fatto una rivendicazione culturale.
Così quando Elaine Welteroth diventò la direttrice dell’edizione cartacea di Teen Vogue, decise di prendere una direzione che celebrasse tutte le forme della bellezza e dell’impegno femminile, fino al 2017 almeno, quando l’edizione cartacea venne chiusa ed Elaine diventò un’autrice televisiva, tanto che è nei crediti della serie Black-ish e del suo spin off Grown-ish.
Nel frattempo, però, ha messo tutto il suo percorso, le sue esperienze e il suo pensiero nel libro More Than Enough: Claiming Space for Who You Are (No Matter What They Say), ovvero “Più che abbastanza: reclama spazio per chi sei (non importa ciò che gli altri dicono)”, un saggio-manifesto, ancora non pubblicato in italiano, che, secondo Refinery29, dovrebbe essere letto da ogni donna che è nel mondo del lavoro.
A volte si fa fatica a capire infatti il punto di vista di coloro che devono sgomitare per ritagliarsi uno spazio in una società che non ha mai riservato uno spazio riservato loro. Vale per le persone nere, vale per la comunità lgbt, vale per le donne. Elaine ha però un consiglio per tutti loro:
Quando occupi nel sistema uno spazio che non è stato costruito per te – ha detto al Guardian – a volte anche solo essere te stessa è un atto radicale.
More Than Enough: Claiming Space for Who You Are (No Matter What They Say)
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire e meglio approfondire la storia di Elaine.
L’articolo più celebre
Il suo Teen Vogue è balzato subito agli onori della cronaca per aver pubblicato un articolo a firma Lauren Duca dal titolo Donald Trump Is Gaslighting America. Improvvisamente, le persone hanno iniziato a vedere la rivista di Welteroth non più come una frivola rivista di moda, ma come un approfondimento politico. L’articolo parlava infatti del modo in cui Trump stesse manipolando la nazione («gaslighting» significa proprio «manipolare alla follia»), portandola sul baratro della follia.
Il successo
Teen Vogue, con Welteroth, è passata da 2,7 milioni di visitatori unici all’anno a 9,2 milioni, come riporta Elle. C’è stato un aumento del 535% delle sottoscrizioni per gli abbonamenti inoltre.
Il libro
Ha scritto un libro, More Than Enough, che in parte è un memoir, in parte un diario di auto-aiuto e in parte una sorta di guida alla carriera.
Penso – ha spiegato a Elle – che il modo in cui apprendiamo meglio sia lo storytelling. Non per sembrare un cliché, ma credo sia vero quando le donne dicono la loro verità, ci dà una svegliata. Così il mio obiettivo nel scrivere questo libro sia dire le verità lasciate fuori dalle «storie di successo» di cui si legge su Internet o che scorrono su Instagram. In questa era di Instagram, si otterrà sempre la versione filtrata della storia e questo è dannoso quando non è bilanciato dalla verità.
La sindrome dell’impostore
Si tratta di quelle perplessità che invadono le persone di successo, portandoli a dubitare delle ragioni per cui ce l’hanno fatta.
Ho imparato a superare il mio stesso dubbio e la mia sindrome dell’impostore – ha detto a Elle – Penso che a volte la voce nella tua testa che ti critica o dubita delle tue abilità sia la tua stessa voce. Viene da dentro la tua testa. Governare e gestire quella narrativa è l’opera più importante di tutte. Soprattutto per le donne, perché c’è una ragione per cui la voce è lì e non è colpa vostra. È il risultato di generazioni di condizionamento che ci hanno fatte sentire come se non appartenessimo a queste suddivisioni di potere.
Amica della paura
Le persone – ha spiegato ancora a Elle – restano bloccate quando provano paura, perché pensano che forse è il segno che non sono pronte. Ma penso che tutto ciò che si fa e vale la pena susciterà paura. Fa parte del processo e penso che devi solo fare amicizia con la paura.
I genitori
Elaine ha il padre caucasico e la madre afroamericana (qui con lei il giorno della laurea).
Ho sempre avuto – ha spiegato in un’intervista al Guardian, riferendosi a sua madre – un modello di donna afroamericana, che mi mostrasse a cosa assomiglia una donna afroamericana, come muoversi nel mondo in quanto donna afroamericana.
La sopravvivenza
Uno degli argomenti su sui Elaine sensibilizza spesso è la questione dell’appropriazione culturale – come i capelli afro sfoggiati dai caucasici. Al Guardian ha raccontato come la generazione dei suoi genitori pensasse maggiormente alla sopravvivenza – come cercare e mantenere un lavoro – e non all’appropriazione culturale.
Mia madre – ha detto – appartiene alla generazione in cui non si parla del trauma o dell’identità nera nel modo in cui la stiamo intellettualizzando.
Il sostegno
Elaine ha raccontato come i genitori siano stati un grande sostegno per lei, il padre in particolare.
Penso – ha spiegato al Guardian – che le storie nel mio libro normalizzino le famiglie interrazziali. Perché mio padre non dovrebbe essere orgoglioso dell’impatto che sta avendo sua figlia?
Radicale
Quando occupi nel sistema uno spazio che non è stato costruito per te – ha detto al Guardian – a volte anche solo essere te stessa è un atto radicale.
- Storie di Donne
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