Elisabetta II, la vera ribelle reale
È stata la donna in grado di mantenere salda un'istituzione antica, ma anche una trasformista, in grado di non farsi lasciare indietro dai tempi: la vera ribella degli Windsor.
È stata la donna in grado di mantenere salda un'istituzione antica, ma anche una trasformista, in grado di non farsi lasciare indietro dai tempi: la vera ribella degli Windsor.
Il suo è il regno più lungo nella storia dei sovrani del Regno Unito, avendo superato, il 9 settembre 2015, il precedente record detenuto dalla sua trisavola Vittoria.
Incoronata il 2 giugno 1953, ma in carica dal febbraio del 1952, dopo la morte del padre Giorgio VI, Elisabetta II guida la Gran Bretagna da 70 anni, e, nel corso del tempo, ha visto accadere moltissime cose, sia nel suo paese, che nella sua famiglia.
Famosa per i cappellini bizzarri e l’amore per i colori pastello, la sovrana fu una donna tutta d’un pezzo ma, contrariamente a quanto si possa pensare, non la mentalità di chi è nato in un’epoca diversa e ormai lontana. Dietro l’aspetto austero e il rispetto della rigida etichetta di corte, infatti, Elisabetta nutrì un animo a suo modo “sovversivo”, capace di adattarsi benissimo ai decenni e alle mode.
Insomma, una donna che, oltre a essere un’eccezionale regina – prese il comando quando l’Impero britannico si stava trasformando nel Commonwealth delle nazioni, affrontò la crisi delle isole Falkland e dovette destreggiarsi tra il divorzio del figlio Andrea da Sarah Ferguson e quello, chiacchieratissimo, di Carlo e Diana – si dimostrò assolutamente forte, volitiva e intelligente, capace di capire che, per cambiare davvero le regole, occorre cambiarle dall’interno. Ecco allora l’apertura al matrimonio del nipote Harry con la non anglicana divorziata ex attrice Meghan Markle, ecco la rivoluzione nel pecking order, ecco persino lo sbarco sui social. Roba impensabile per molti dei nostri nonni, figuriamoci per la sovrana d’Inghilterra, classe 1926.
L’unica pecca, nella vita e nel regno di Elisabetta II, fu forse proprio il modo in cui gestì la questione di Lady Diana: prima lasciando che il marito Filippo spingesse Carlo al matrimonio con Lady Spencer, anche per allontanarlo da Camilla, già sposata, poi cercando di stare vicino a quella Lady D così estranea e depressa dalla vita di corte, infine mostrando un distacco che ai sudditi non piacque dopo la morte di quest’ultima, nel tunnel dell’Alma, a Parigi.
All’epoca, la regina non capì il motivo delle critiche, considerando ormai Diana un’estranea (la separazione da Carlo era avvenuta nel 1995, due anni prima della morte), nonché una donna che aveva denigrato l’intera famiglia Windsor, sia nelle biografie che nelle interviste.
Non passò però molto tempo prima che Elisabetta comprendesse l’errore che stava commettendo, e tornò in fretta a Londra per pronunciare il famoso discorso televisivo con il quale rendeva omaggio alla memoria di Diana, come sovrana e come nonna dei suoi figli.
A suo modo, Elisabetta tentò di “riparare” a quanto fatto nei confronti di Lady D. rifiutando per lungo tempo di riconoscere Camilla come compagna del figlio Carlo, accettandone la presenza solo nel 2005, in occasione delle loro nozze.
Del resto, Elisabetta sapeva benissimo cosa significava lottare per un amore a dispetto delle opposizioni, dato che lei stessa sposò Filippo quando nessuno, nella famiglia reale, lo considerava “all’altezza” della futura sovrana d’Inghilterra.
Per questo, e per altri motivi, la regina d’Inghilterra può essere considerata la vera “ribelle reale”.
Forse non tutti lo sanno, perché negli eventi ufficiali la si vedeva sempre comodamente seduta in carrozza o sul sedile posteriore delle auto, ma Elisabetta guidava da quando aveva 19 anni, pur senza avere la patente.
Non perché era una fuorilegge, intendiamoci: nel Regno Unito la regina è infatti l’unica a non dover disporre di una driving licence, perché tutte le patenti sono rilasciate in suo nome. Allo stesso modo, la sua auto non ha bisogno di targa.
La regina aveva una vera passione per i cavalli: il suo primo pony, Peggy, le è stato donato da suo nonno re Giorgio V quando aveva 4 anni, e fino alla fine Elisabetta continuò a cavalcare a Sandringham, Balmoral e Windsor, le tenute reali.
Originariamente, pare che questa fosse proprio l’occupazione che Elisabetta pensava di poter avere, dato che alla nascita risultava terza nella linea di successione al trono britannico, preceduta dallo zio Edoardo e dal padre. Ma, proprio la rinuncia al trono di Edoardo (per il matrimonio con Wallis Simpson, divorziata) e poi l’aggravarsi delle condizioni di suo padre, Giorgio VI accelerarono il suo avvicinamento al trono, inaspettatamente.
Elisabetta si innamorò di Filippo appena tredicenne, iniziando uno scambio epistolare con lui. Ma solo ventunenne, il 9 luglio 1947, annunciò il fidanzamento con lui.
Fidanzamento che venne osteggiato dalla famiglia reale, dato che Filippo non era ritenuto di statura economica adeguata, era nato all’estero (anche se aveva servito nella Royal Navy durante la Seconda guerra mondiale) e aveva sorelle sposate con aristocratici tedeschi legati al Nazismo.
Elisabetta se ne infischiò, e nel novembre dello stesso anno la coppia si sposò a Westminster.
Diverse settimane prima della nascita del primogenito Carlo, nel 1948, erano state emesse “lettere patenti” per permettere ai figli della coppia di godere di diritti principeschi e reali, ai quali, altrimenti, non avrebbero avuto diritto, perché sarebbero stati considerati come figli di un duca. Per mezzo di un Order-in-Council del 1960 che i discendenti di Elisabetta e Filippo possono portare il cognome personale di Mountbatten-Windsor, nonostante la casata sia Windsor.
Nel febbraio 1945 Elisabetta convinse il padre a consentirle di partecipare personalmente allo sforzo per la guerra, e si unì al Servizio Ausiliare Territoriale (Auxiliary Territorial Service – ATS) dove era conosciuta con l’identificativo “n. 230873”, Secondo Subalterno Elisabetta Windsor; venne addestrata come autista e meccanico, e fu promossa Comandante onorario junior cinque mesi più tardi.
È stata la prima sovrana inglese a visitare una moschea nel Regno Unito, nel luglio 2002, a Scunthorpe, nel Lincolnshire.
Elisabetta II ha viaggiato per la prima volta nella metropolitana di Londra nel maggio 1939, accompagnata dalla sua governante, Marion Crawford, e da sua sorella, la principessa Margaret.
Nel 2017 ha presenziato ai lavori per la costruzione del tratto ferroviario metropolitano a lei dedicato, inaugurato nel dicembre 2018, quello che collega la City con l’aeroporto di Heathtrow.
Elisabetta II ha preso parte anche al “film” per le Olimpiadi di Londra 2012, con gli inseparabili corgi e lo 007 ufficiale, Daniel Craig. Una vera star!
Elisabetta II non rinunciò a sbarcare anche su Instagram.
È stata inoltre la prima sovrana a inviare una mail, già nel 1976, quando spedì un messaggio via posta elettronica tra due basi militari.
Pare che la regina amasse bere un gin con una fetta di limone e molto ghiaccio prima dei pasti. Mentre preferiva champagne o un Martini dry durante.
Elisabetta II ha annunciò recentemente di voler rinunciare alle pellicce, optando per quelle eco: dimostrando così di capire, di nuovo, i tempi e il loro cambio di sensibilità.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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