Elliot Page ed Emma Portner divorziano: "Resteremo amici"
Elliot Page e la moglie Emma Portner annunciano il divorzio, dopo quattro anni di relazione e tre di matrimonio. Ma fra loro restano il reciproco supporto e rispetto.
Elliot Page e la moglie Emma Portner annunciano il divorzio, dopo quattro anni di relazione e tre di matrimonio. Ma fra loro restano il reciproco supporto e rispetto.
Le strade di Elliot Page ed Emma Portner si dividono; la coppia ha annunciato il divorzio, dopo tre anni di matrimonio, in un comunicato congiunto rilasciato a USA Today.
Dopo molte riflessioni e attente considerazioni, abbiamo preso la difficile decisione di divorziare dopo la nostra separazione la scorsa estate – si legge nella dichiarazione – Abbiamo il massimo rispetto l’uno per l’altra e resteremo amici intimi.
Le carte del divorzio sarebbero già state presentate martedì 26 alla Corte Suprema di Manhattan; la separazione, dunque, per stessa ammissione dei diretti interessati, risalirebbe già a questa estate, quando in effetti le foto di coppia sui rispettivi profili Instagram hanno cessato di essere pubblicate.
Eppure a dicembre, quando la persona conosciuta fino a quel momento come Ellen Page ha fatto un nuovo coming out, rivelando di essere transgender e di chiamarsi Elliot, chiedendo, in una lunga lettera pubblicata su Instagram, di riferirsi a lui usando pronomi maschili, la ballerina Emma Portner è stata molto vicina al marito, ripostando la lettera e scrivendo parole bellissime nei suoi confronti. Dopo tutto, anche ammettendo che la loro storia all’epoca fosse già finita, questo non significa certo che lei non abbia supportato Elliot nel suo coming out, ed è altrettanto ovvio che i motivi della rottura siano affare esclusivo della coppia, e che tali debbano restare.
Sono così orgogliosa di @elliotpage – affermava Portner – Le persone trans, queer e non binarie sono un dono per questo mondo. Chiedo pazienza e privacy, ma anche che tu ti unisca a me nel sostenere la vita delle persone trans ogni singolo giorno. L’esistenza di Elliot è un dono in sé e per sé. Splendi dolce E. Ti amo così tanto .
Nulla, in realtà, se non l’assenza di foto appunto, faceva presagire la rottura, che invece è arrivata, dopo quattro anni d’amore e tre di matrimonio. Ciononostante, sia Elliot che Emma hanno assicurato di continuare a nutrire stima reciproca e supporto l’uno per l’altra; in fondo, hanno affrontato insieme ogni step del lungo percorso di lui, fatto di tanti coming out, che si è dimostrato un faro per la comunità LGBTQ+ nel mondo, spesso stereotipato, di Hollywood.
Quello che segue è l’articolo originale relativo ai suoi precedenti coming out e alle passate dichiarazioni riguardanti il percorso di Elliot; proprio per rispetto al coming out abbiamo scelto di cambiare il nome e i pronomi che si riferiscono a Elliot, mettendoli al maschile e non usando quindi il suo dead name, nonostante le dichiarazioni si riferiscano a un periodo in cui lui stesso si identificava ancora come una donna.
Lanciato con un film delicato come Juno, Elliot Page ha seguito un percorso diverso dalla maggior parte dei suoi colleghi: pochi red carpet, nessuno scandalo e tanto impegno civile.
In particolare, oggi continua a ispirare chi fatica a trovare il coraggio di vivere la propria sessualità senza paura di essere giudicato. Il suo coming out del 2014, dal palco di una conferenza per Human Rights Campaign, è stato un momento importante per lui, ma non solo. Non sorprende quindi che, a distanza di anni, venga ancora condiviso e usato come fonte di ispirazione.
“Sono stanco di nascondermi e sono stanco di mentire senza dire tutta la verità”, ha spiegato dal palco di Las Vegas, sottolineando di aver scelto di esporsi come gay perché consapevole di poter fare la differenza. Una decisione sofferta, al culmine di un lungo cammino di accettazione, passato anche attraverso episodi sgradevoli. C’è stato chi voleva che uscisse allo scoperto e chi voleva approfittare di lui, quando era ancora minorenne.
Ci sono state quelle imbarazzanti classifiche delle “star più hot”, così lontane dal suo modo di essere. Ci sono stati tanti motivi per scappare da quel mondo, ma soprattutto una ragione per tornare indietro e provare a cambiarlo dall’interno. Oggi sposato con la ballerina Emma Portner, Elliot ha raccontato al Guardian di sentirsi fortunato, rispetto a tante altre persone che non potevano vivere liberamente come lui.
Sento la responsabilità di espormi ora perché ho delle risorse. Posso avere terapie, sicurezza e supporto. Ma la realtà è che molte persone possono essere in grave pericolo. Penso, ad esempio, quanto sarebbe stato dannoso per me se qualcuno avesse fatto outing nei miei confronti. Quando avevo vent’anni, scrissero un articolo su di me con il titolo: “The Ellen Page Sexuality Sweepstakes” [n.d.R., “Scommettiamo sulla sessualità di Ellen Page”] sul Village Voice. Si concludeva con “Juno è…?”. Non ho nemmeno mai toccato una donna in pubblico fino a 27 anni. Ero molto depresso e in preda all’ansia. Non stavo bene.
In un’altra intervista, rilasciata al quotidiano Independent in occasione della presentazione della serie The Umbrella Academy, ha raccontato di aver persino costretto le donne che frequentava a uscire da casa sua passando dall’ingresso secondario o a nascondersi nel bagno dell’hotel quando entrava il servizio in camera. Una situazione di cui, dopo il coming out, ha potuto parlare liberamente proprio perché ha avuto il coraggio di esporsi. E, se oggi può baciare o abbracciare sua moglie senza paura, è anche perché ha avuto la forza di essere sempre se stesso.
Il matrimonio gay… Non deve essere messo in discussione. Non è opinabile il fatto che possa essere giusto rifiutarsi di servire una persona queer o trans per motivi religiosi. E i media devono smettere di comportarsi come se lo fosse. Basta.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la carriera di Elliot Page.
Elliot Page è nato a Halifax, in Canada, il 21 febbraio 1987. La sua carriera è iniziata a soli 11 anni con un film per la televisione, seguito da tanti altri piccoli ruoli al cinema e sul piccolo schermo. Dopo il film indipendente Mouth to Mouth, a sedici anni, nel 2005 interpreta una quattordicenne che si vendica di un pedofilo in Hard Candy. Grazie a questo ruolo si fa notare dal grande pubblico e un anno dopo recita come mutante in X-Men – Conflitto finale insieme Hugh Jackman e Halle Berry.
Il grande successo arriva nel 2007 con Juno, il film indipendente in cui interpreta Juno MacGuff, adolescente che rimane incinta dopo il suo primo rapporto sessuale. La pellicola si trasforma in un enorme successo commerciale e le regala una candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista. Il boom del film è stato tale che molte adolescenti hanno deciso di avere un bambino, come la protagonista: negli Stati Uniti lo hanno chiamato Juno Effect. Spaventato dall’effetto domino del film, Elliot Page si è allontanato per un po’ dai riflettori.
Dopo una lunga scia di piccole parti e di grandi rinunce, nel 2009 recita in Inception di Christopher Nolan insieme a Leonardo DiCaprio e Joseph Gordon-Levitt. L’anno dopo è un’eroina atipica e violenta in Super, mentre nel 2012 lavora in To Rome with Love di Woody Allen. Nel 2014 torna nel cast di X-Men – Giorni di un futuro passato, diretto però da Bryan Singer. Attualmente è nella serie Umbrella Accademy di Netflix.
Nel 2016 gira il documentario Gaycation insieme all’amico Ian Daniel, con cui gira il mondo per scoprire qualcosa di più dell’universo LGBQT. Oltre alle interviste a personaggi controversi come Jair Bolsonaro, ora presidente del Brasile e notoriamente omofobo, Elliot Page ha esplorato a fondo comunità diverse, con problemi ancora troppo gravi.
Durante le riprese mi sono sentito triste e arrabbiato, ma ho anche avuto momenti ispiratori e di gioia e gratitudine assoluta, perché ho incontrato non solo attivisti, ma anche persone che sono coraggiose anche solo per il fatto di essere loro stesse ogni giorno.
Elliot è da sempre molto attivo per il sociale. Ha incoraggiato più volte al voto, soprattutto i giovani, ma si è anche battuto contro il ritorno del carbone come fonte di energia, voluto da Donald Trump.
Dobbiamo smettere di accusare gli attivisti politici di essere “radicali”. I veri radicali sono quelli che vogliono continuare a distruggere la nostra acqua, il suolo e l’aria per far guadagnare a poche persone miliardi di dollari. Sono loro gli estremisti, non la gente che lotta per far avere agli americani l’assistenza sanitaria per tutti.
Nel gennaio 2018, Elliot Page ha annunciato di aver sposato la ballerina Emma Portner, conosciuta a inizio 2017 e canadese come lui. Per la coppia è stato un vero colpo di fulmine: dal giorno di San Valentino 2017 si sono mostrati spesso insieme e felici sugli account social di entrambi.
Nel 2017 Elliot Page ha anche pubblicato un lungo post su Facebook in cui raccontava le molestie subite sul set, tra cui quella del regista Brett Ratner.
“Bisognerebbe scoparla fino a fargli capire che è gay”, disse di me durante un incontro con il cast prima di iniziare a filmare X-Men – Conflitto finale. Avevo 18 anni. Il commento di Ratner ha continuato a girarmi nella testa nel corso degli anni, quando mi trovavo di fronte a comportamenti omofobici e quando reagivo al senso di ritrosia e incertezza riguardo al mondo del cinema e al mio futuro in questo mondo. Poi qualcosa è scattato. Volevo parlare di tutto quello schifo di cui sono stata testimone. Ho affrontato queste cose difficili, che si trattasse di registi che volevano venire a letto con me quando avevo sedici anni oppure di stalker. Ma ci sono persone che si trovano ad affrontare cose di gran lunga peggiori e che non hanno accesso alle mie stesse risorse.
“Cerchiamo di tenerci per mano in pubblico”, ha raccontato Emma Portner a The Cut. “Vado con lei alle prime dei film. Se fossimo una coppia etero, non credo spingeremmo così tanto. Ma è una buona occasione per mostrarci libere”. Insieme hanno anche ballato in diversi video, mostrando la forza di un legame che non è solo sentimentale, ma anche artistico.
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