Emma Watson non ha ancora trent’anni, ma già da tempo ha smesso di essere l’acerba Hermione Granger che il pubblico ha imparato a conoscere e ad amare nella saga di Harry Potter, per essere una donna bellissima, sicura di sé e, soprattutto, intenzionata a farsi portavoce del movimento femminista e a portare avanti le battaglie per la parità di genere e contro il sessismo di ogni tipo.
L’ultima iniziativa promossa dalla bella attrice, da sempre sostenitrice di Time’s Up, è una linea telefonica creata proprio in collaborazione con la sede britannica dell’organizzazione nata in difesa delle vittime di molestie sessuali; attraverso questo contatto telefonico le donne che hanno bisogno di un consulto legale o di sostegno per le molestie sul lavoro potranno trovare il supporto che cercano.
Proprio Time’s Up UK ha rivelato, attraverso una ricerca, che almeno una donna su due nel Regno Unito ha subito molestie sul luogo di lavoro. Per questo, una donna come Emma Watson, da sempre attentissima a questioni di questo genere, non poteva certo rimanere indifferente e non prestarsi per un’iniziativa di questo tipo.
Sono fiduciosa che grazie a provvedimenti come il trattato dell’Organizzazione internazionale del lavoro sulle molestie inizieremo presto a vedere una nuova fase di prevenzione e di responsabilità su questo tema, a livello nazionale.
Ha detto l’attrice, che vedremo anche tra le protagoniste del prestigioso Calendario Pirelli 2020.
Finora, in Inghilterra e in Galles esisteva un numero da chiamare, che però, pur essendo gratuito, non era considerato troppo efficace e adatto a rispondere davvero a tutte le segnalazioni; avvalendosi del supporto dell’associazione britannica a favore dei diritti delle donne Rosa – the UK Fund for Women and Girls, e di quello della onlus Rights for Women adesso la linea pensata da Time’s Up UK e sostenuta dalla Watson sarà davvero in grado di fornire pareri legali, rappresentando quindi un vero e proprio ponte tra professionisti in grado di fornire soluzioni pratiche e le donne vittime di molestie sul luogo di lavoro.
La linea telefonica sarà attiva il lunedì dalle 18:00 alle 20:00 e il martedì dalle 17:00 alle 19:00.
Sempre in prima linea dalla parte delle donne, in gallery abbiamo riassunto tutte le battaglie e i discorsi più importanti di Emma Watson, dalla confessioni sul sesso fino alla necessità di colmare il gender gap. Hermione è decisamente cresciuta.
Il discorso alle Nazioni Unite
Nel 2014, appena ventiquattrenne, Emma ha tenuto un discorso alle Nazioni Unite in qualità di ambasciatrice di buona volontà dell’ONU, parlando soprattutto di HeForShe, per una campagna a favore delle pari opportunità.
Sono stata nominata sei mesi fa e più ho parlato di femminismo – ha detto nel suo discorso – più ho capito che lottare per i diritti delle donne è troppo spesso diventato sinonimo di ‘odiare gli uomini’. Se c’è una cosa di cui sono sicura è che questa cosa deve finire.
Per la cronaca, la definizione di femminismo è: ‘il credere che uomini e donne debbano avere uguali diritti e opportunità. È la teoria della parità dei sessi in politica, economia e nella società’.
I miei genitori non mi hanno voluto meno bene perché sono nata femmina
Vengo dall’Inghilterra e penso che sia giusto che io, come donna, sia pagata lo stesso di quanto sono pagati i miei colleghi uomini – prosegue Emma – Penso che sia giusto che io possa prendere delle decisioni riguardo al mio corpo.
Penso sia giusto che ci siano donne coinvolte per mio conto nel processo politico e decisionale del mio Paese. Penso che sia giusto che mi sia dato lo stesso rispetto che è riservato agli uomini. Ma purtroppo posso dire che non c’è un singolo Paese in tutto il mondo dove le donne possono aspettarsi di ricevere questi diritti. Nessun Paese del mondo può dire di aver raggiunto la parità di genere.
Considero questi diritti, dei diritti dell’umanità ma io sono una delle fortunate. La mia vita è da privilegiata, perché i miei genitori non mi hanno voluto meno bene perché sono nata femmina.
Ha donato un milione di sterline alle donne vittime di molestie sul lavoro
Prima di lanciare la linea telefonica di sostegno, nel 2018 Emma Watson ha donato un milione di sterline – circa 1,13 milioni di euro – a un fondo creato da lei stessa per aiutare le donne che subiscono molestie sul lavoro.
Le rivelazioni sul sesso
Abbandonate bacchette magiche e incantesimi, oggi Emma è una donna che parla di sesso e orgasmo liberamente.
Nel 2016, in una conversazione con l’icona femminista newyorchese Gloria Steinem durante How To: Academy, l’attrice ha rivelato che, grazie al prezioso suggerimento di un amico, ha scoperto un sito specificamente dedicato al piacere femminile chiamato OMGYES, al quale si è subito iscritta.
Un mio amico che è in sala mi ha indirizzato sul sito OMGYes.com – ha detto la Watson – che si basa su una ricerca che è di fatto uno studio completo sulla sessualità femminile. Si tratta di un sito ben fatto, l’iscrizione è piuttosto costosa, ma… Ne vale la pena.
Emma Watson Rivela la Sua Passione per il Sesso e per la Ricerca dell'Orgasmo Perfetto...
Chi l'avrebbe mai detto che la ex bambina innocente e riservata di Harry Potter dichiarasse ai quattro venti di essere alla strenua ricerca di info...
Sfortunata in amore
Spesso chiedo ai miei amici perché nessun ragazzo mi chiama o ha voglia di fare sul serio con me – ha dichiarato – Loro mi dicono che i ragazzi sono intimiditi dal fatto che sono così famosa. Probabilmente hanno ragione.
Quel tatuaggio sbagliato...
Agli Oscar del 2018 Emma ha sfoggiato un tatuaggio – temporaneo- dedicato proprio a Time’s Up. Solo che il tattoo conteneva un errore grammaticale: mancava l’apostrofo di Time’s, che si leggeva quindi come Times. Cosa che, naturalmente, non è sfuggita all’occhio sempre vigile e particolarmente critico del Web, il quale ha fatto subito notare l’imprecisione all’attrice.
Decisamente ironica, Emma ha risposto con un tweet, in cui ha scritto:
Disponibile posizione per correttore di bozze di tattoo finti. Richiesta esperienza con apostrofi.
La risposta di Emma Watson alle critiche per l'errore grammaticale nel suo tattoo
Emma Watson ha ironicamente risposto su twitter alle critiche sul tatuaggio sgrammaticato dedicato al movimento Time’s Up mostrato agli Oscar 2018.
Anche questa è classe…
Icona degli stilisti
Amata dagli stilisti, nel 2009 Emma è scelta come testimonial della casa di moda Burberry, e un anno dopo ha creato una sua collezione di vestiti eco-sostenibili denominata Love from Emma, realizzata in collaborazione con il brand inglese People Tree. Si è reinventata stilista per Alberta Ferretti per la collezione Primavera-Estate 2011, ed è stata premiata nello stesso anno da Glamour UK come “donna meglio vestita”
Ambasciatrice di buona volontà
Dal 2014 Emma è stata insignita del titolo di Ambasciatrice di buona volontà – Goodwill Ambassador – dall’UN Women, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della parità di genere.
Nell’ambito della campagna HeforShe Emma ha lanciato “Our Shared Shelf“, un book club virtuale e femminista, sulla piattaforma Goodreads, visitato il Bangladesh e lo Zambia per promuovere l’educazione femminile, e il Malawi in missione per l’UN Women nel 2016, per testimoniare i progressi volti a eliminare il matrimonio forzato delle bambine.
La vedremo in Piccole donne
Nel 2019 la vedremo nel film di Greta Gerwig Piccole donne, tratto dal romanzo di Louisa May Alcott, e interpretato, tra le altre, anche da Meryl Streep, Saoirse Ronan, Laura Dern. Il film dovrebbe uscire per il Natale del 2019.
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