Etta James, il talento triste di una bambina cui fecero uscire la voce a pugni
La storia straziante di una delle più belle voci soul del Novecento: vita e successi di una Etta James, schiacciata dal peso dei suoi problemi personali
La storia straziante di una delle più belle voci soul del Novecento: vita e successi di una Etta James, schiacciata dal peso dei suoi problemi personali
Nonostante sessant’anni di carriera da cantante, Etta James non riuscì a ottenere lo stesso successo di altre artiste soul come Nina Simone o Aretha Franklin. I problemi con la droga, l’arresto, l’obesità e le relazioni sbagliate le impedirono di spiccare veramente il volo.
Dopo la sua scomparsa, nel 2012, di lei ci restano grandi successi come I just want to make love to you, At last, Something’s got A hold on me e Stormy Weather. Soprattutto, ci resta la sensazione che avremmo potuto sentire ancora di più da lei, se la vita non si fosse messa di traverso.
In un’intervista del 1978, riportata dal Guardian, Etta James spiegò, senza acrimonia, che fino a quel punto non era ancora diventata una star, nonostante lavorasse già da venticinque anni. A una come Janis Joplin, invece, erano bastati due anni per diventare famosa.
Fin da subito, le case discografiche non l’avevano pagata tanto quanto gli altri artisti uomini, approfittandosi della sua ingenuità e inesperienza. “Non avevo un avvocato o un buon manager, che diavolo! Mi bastava avere una grande Cadillac, essere ben vestita e avere da mangiare, era solo questo che contava per me”.
Bambina prodigio, aveva iniziato cantando nella sua parrocchia, con il direttore del coro che le dava dei pugni sul petto per spingerla a cantare con la pancia. Un metodo violento e fuori dai canoni, ricordato in un articolo dell’Independent, che le fece sviluppare una voce profonda e inconfondibile, venata di dolore e rabbia.
Una voce che l’avrebbe portata lontano, per poi trascinarla più volte nel baratro. Aveva un’attitudine punk, prima ancora che il punk esistesse. I soldi e il successo non furono mai davvero in cima ai suoi pensieri: cantava per i disperati come lei, per gli spostati, per gli emarginati.
Quelli che urlano tutta la notte e che si arrabbiano quando non torni sul palco, quelli sono il mio genere di pubblico. […] Non mi piacciono i posti dove la gente non può ballare. Non mi piacciono i club e i teatri dove un mucchio di borghesi se ne sta lì, sulle poltrone, a tamburellare le dita.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la vita di Etta James…
Jamesetta Hawkins, vero nome di Etta James, nasce a Los Angeles nel 1938. Sua madre, Dorothy, ha solo 14 anni, mentre il padre è sconosciuto: per qualcuno potrebbe essersi trattato di un italiano, per altri del giocatore di scacchi Minnesota Fats. Viene cresciuta da due amici della mamma, Lulu e James Rogers.
Ancora bambina, Etta canta nel coro della chiesa battista di St Paul, dove sviluppa una voce potente. Quando la famiglia affidataria cambia parrocchia, in seguito a un litigio con il pastore, lei si rifiuta di cantare. Dopo la morte di Lulu, nel 1950, si trasferisce con la madre Dorothy e il “patrigno” James Rogers a San Francisco. Lì inizia a bere, saltare scuola e fonda una band di sole ragazze, le Creolettes.
A 14 anni viene notata per strada dal musicista e talent scout Johnny Otis, che l’aiuta a registrare un disco con il nome d’arte Etta James. Dance with Me, Henry esce nel 1955 ed è un successo. Il vero trionfo arriva poi nel 1961 con At last.
Negli anni Sessanta iniziano i problemi di Etta James con l’eroina: passerà decenni entrando e uscendo dal rehab. Ma è il marito Artis Mills, sposato nel 1969, a pagare per entrambi: nel 1972 lui si prende la colpa, dopo l’arresto di entrambi per questioni di droga, e sconta dieci anni di carcere. La coppia rimane poi ufficialmente sposata fino alla morte di Etta.
Prima di sposarsi con Artis Mills, nel 1968 Etta diventa madre di Donto, figlio di un uomo con cui ha una relazione passeggera, mentre Sametto nasce nel 1974 dalla relazione con il suo terapista: entrambi oggi continuano a lavorare come musicisti.
Negli anni Ottanta, complici i problemi con la droga, la fama di Etta James si attenua. Nel decennio successivo continua a incidere album e a esibirsi, soprattutto in ambito jazz, ma il suo nome torna a farsi sentire solo nel 2001, quando entra a far parte della Blues Hall of Fame.
Nel 2008 le viene diagnosticato l’Alzheimer, complicato dal diabete, ma Etta continua a cantare, grazie anche al supporto dei figli. Tre anni dopo, nel 2011, le viene diagnosticata anche la leucemia.
Nel 2008 esce al cinema Cadillac Records, film ispirato alla Chess Records, la casa discografica per cui la cantante aveva lavorato. Beyoncé interpreta proprio la parte di Etta James.
Etta James muore il 20 gennaio del 2012, dopo anni di malattia e sofferenza. Pochi giorni dopo, Stevie Wonder, Beyoncé e Christina Aguilera si esibiscono in un concerto tributo per ricordarla.
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