Eva Braun, la verità sulla donna che scelse di morire con Hitler
La storia e le foto private di Eva Braun, la donna che amò Adolf Hitler fino all'ultimo giorno, che ha diviso gli storici: per molti era un'infelice, per altri una sua complice.
La storia e le foto private di Eva Braun, la donna che amò Adolf Hitler fino all'ultimo giorno, che ha diviso gli storici: per molti era un'infelice, per altri una sua complice.
Il nome di Eva Braun sarà per sempre associato a uno dei capitoli più bui e drammatici della storia. Compagna di Adolf Hitler, con cui scelse di morire, a lungo è stata una figura piuttosto misteriosa. Solo negli ultimi anni, in seguito alla pubblicazione di alcune sue foto inedite, si è potuto scoprire qualcosa di più sulla sua vita. Nelle foto, confiscate dall’esercito americano nel 1945 e portate alle luce da Reinhard Schulz per LIFE, Eva Braun appare però una donna come tante altre.
Si dice che dietro un grande uomo si nasconda sempre una grande donna. Ma che tipo di donna avrebbe mai potuto rimanere al fianco di uno spietato dittatore come Hitler? A giudicare dagli scatti privati della coppia, Eva Braun sorrideva, si divertiva, indossava il bikini e amava i suoi cani, anche se venne descritta come la “donna più infelice di Germania” da Albert Speer, architetto al seguito di Hitler e gerarca nazista che scrisse le “Memorie del Terzo Reich”. Ma chi era davvero Eva Braun?
Per decenni è stata descritta dai biografi come la giovane donna bionda, apatica, stupida, disinteressata alla politica e con il pallino per il cinema, che aveva avuto la sfortuna di incontrare un diavolo sulla sua strada. Secondo la biografia Eva Braun: Vivere Hitler di Heike Görtemaker c’era però molto di più. “Sapeva benissimo quello che stava accadendo”, ha raccontato la storica al Guardian . “Non si è limitata a stargli accanto”. Dunque per la storica non fu una vittima, ma una complice a tutti gli effetti.
Cose sapesse e provasse esattamente Eva, ovviamente, non si può sapere con certezza. La donna è destinata a rimanere ammantata nel mistero: da una parte un’amante dilaniata dalla tristezza, con forti intenti suicidi, ma dall’apparenza “frivola”; dall’altra la compagna consapevole di una delle menti più spietate del XX secolo.
In gallery abbiamo ricostruito la vita di Eva, e il suo legame con il Führer che sconvolse il mondo.
Nata a Monaco di Baviera nel 1912, dopo il liceo Eva trovò lavoro come commessa nello studio del fotografo personale di Hitler, Heinrich Hoffmann.
Fu proprio lì che, nel 1929, conobbe il dittatore tedesco. Inizialmente non provò alcuna attrazione per lui, ma iniziarono a frequentarsi e intorno al 1932 le cose si fecero serie.
Era passato solo un anno dal suicidio di Angelika Maria “Geli” Raubal, figlia della sorella di Hitler, molto legata al futuro Führer, tanto che alcuni ipotizzano fosse stata anche sua amante, dopotutto Hitler la definì “l’unica donna che avesse mai amato”, come è riportato nel libro The Rise and Fall of the Third Reich di Shirer.
Proprio nel 1932, Hitler fu impegnato a lungo per le elezioni, girando per la Germania e lasciando spesso Eva da sola. La sua solitudine, per lei insostenibile, la portò a tentare il suicidio, con un colpo di pistola alla gola. Venne salvata, ma il suo gesto non lasciò indifferente il Führer.
Nel 1935 provò nuovamente a suicidarsi, ingerendo sonniferi, ma anche stavolta riuscì a sopravvivere. Per alleviare le sue pene, nell’autunno dello stesso anno Hitler le regalò una villetta a Monaco, dove si trasferì insieme a sua sorella minore Gretl e ai suoi due cani, Negus e Stasi.
Le sue feste nella casa in montagna di Hitler, il Berghof, divennero leggendarie. Eva Braun beveva, fumava e si comportava da vera padrona di casa, pur non essendo sposata con il dittatore tedesco.
Il matrimonio, da lei tanto agognato, fu celebrato a Berlino, il 29 aprile del 1945, un giorno prima della morte di entrambi. Lei si vestì di nero e per la prima e ultima volta poté firmarsi come Eva Hitler.
Il 30 aprile, consapevoli dell’imminente fine del Terzo Reich, si suicidarono insieme: lui si sparò con un fucile e lei bevve del cianuro. Tutta la loro corrispondenza venne bruciata, su ordine proprio di Hitler.
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